Ora ho un’interrogazione per l’Assessore alla Cultura. Casualmente alla fine di giugno abbiamo scoperto una determinazione dirigenziale in cui l’Amministrazione comunale aderiva al festival suoni mobili, quindi ha contribuito all’organizzazione di un concerto di una violoncellista in Villa Forno su proposta dell’Associazione Musicamorfosi. La cosa che balza all’occhio è che il costo del concerto di questa violoncellista è di 6 mila 222 euro. Poiché l’Associazione Musicamorfosi ha sede a Seveso, non è una situazione di stallo, e nella determina non si dice nemmeno se quest’associazione è iscritta all’albo dell’associazione di Cinisello Balsamo, ma si dice che l’Associazione Musicamorfosi è iscritta all’albo fornitori (la cosa fa un po’ ridere) registrati per il Comune Cinisello Balsamo all’interno della piattaforma di acquisti telematica Arca Sintel. In una determina non si può indicare che l’associazione di Seveso è iscritta a Sintel, perché chi conosce Sintel sa benissimo che se l’iscrizione va a buon fine, automaticamente si è iscritti come fornitori per tutta una serie di comuni e ospedali, piuttosto che enti che si avvalgono della piattaforma Sintel. Dire che l’associazione è iscritta a Sintel ed è un fornitore del Comune di Cinisello Balsamo non dà nessun valore aggiunto. Semmai sarebbe stato opportuno indicare se quest’associazione è iscritta all’albo delle associazioni. Come sappiamo tutti, le associazioni di Cinisello Balsamo da tempo chiedono una maggiore collaborazione all’Amministrazione comunale e la risposta (come abbiamo visto anche negli anni scorsi) è stata un aumento degli affitti per gli spazi comunali, piuttosto che una riduzione significativa delle contribuzioni. Di principio non si può essere contrari all’organizzazione di un concerto, ma di fronte a una spesa di ben 6 mila 222 euro per un singolo concerto in una situazione del genere a questo punto la domanda sorge spontanea: quali sono i criteri adottati per la programmazione delle attività culturali all’interno del nostro Comune? Purtroppo non sono ancora riuscito a trovare la delibera, ma su Facebook ho scoperto che i concerti sono due. Il 25 luglio c’è il concerto della violoncellista in Villa Forno. Su Facebook ho scoperto che questi 6 mila 222 euro servono solo per uno dei due concerti, l’altro è il 20 luglio, ma non ho capito a quanto ammonta la determinazione del secondo concerto. Ci piacerebbe capire quali sono i criteri adottati per andare a finanziare un concerto da 6 mila 222 euro per una violoncellista quando in città abbiamo delle associazioni che si occupano di musica, compresa la Scuola civica di musica, che fanno fatica ad andare avanti. Va bene dare lustro, ma se dobbiamo pagare i cantanti e i musicisti famosi, a questo punto non è prettamente un’attività dell’Amministrazione comunale organizzare i concerti, le facciamo organizzare dalle società che organizzano i concerti. Ci spieghi esattamente quali sono i criteri che hanno portato a dare 6 mila 222 euro a un’associazione di Seveso. Risponde l’Assessore Catania: Non entrerò molto nel merito della determina in sé perché è scritta dal dirigente, mi preme soltanto sottolineare che la cifra in questione copre, oltre ai costi della prestazione dell’artista, anche la parte di SIAE, i costi tecnici e i costi che riguardano l’adesione al Festival di Suoni Mobili. L’altro concerto del 20 è un concerto che è subentrato successivamente come disponibilità o l’associazione Musicamorfosi si è offerta di donarlo senza ulteriori costi all’interno del palinsesto, quindi è stato inserito nella comunicazione, nella quale non troverà determina con costi ulteriori. Ma al di là del tema della determina in sé e del costo del concerto, mi ricollego all’interrogazione del consigliere Zonca rispetto alla domanda che ha fatto subito dopo, perché mi preme precisare l’aspetto della strategia che abbiamo seguito in questi quattro anni rispetto alla programmazione culturale. Certo, il Comune non è un’agenzia eventi, però non si può ridurre tutto a “o si danno i soldi alle associazioni o si fa un concerto”. Abbiamo cercato di ragionare in termini di programmazione più ampia, muovendoci su due binari paralleli. Un binario è stato quello della collaborazione con il tessuto associativo ed è una collaborazione che abbiamo cercato di portare avanti, ovviamente stanti le risorse a disposizione, ma cercando anche di uscire un po’ della logica un po’ consolidata degli anni precedenti per cui la collaborazione con le associazioni si concretizzava nel mero trasferimento. Stante anche la situazione economica dell’Ente, abbiamo messo in campo una collaborazione di tipo differente, ovvero il tentativo di progettare insieme le iniziative. Restando all’ambito musicale, lo abbiamo fatto con il Tavolo della Musica, il che non vuol dire ovviamente che fa tutto il Comune o fa tutto l’associazione. Devo dire che il contributo delle associazioni è stato fondamentale e il Comune è intervenuto dove poteva per sostenerle, ma co-progettare vuol dire che, ad esempio, la Festa europea della Musica o Piano City sono state iniziative per cui io non ho pagato Tizio o Caio – ovviamente sto banalizzando –, abbiamo insieme progettato iniziative scegliendo i luoghi, scegliendo le date e definendo anche il programma, in modo tale che alla fine si potesse fare una comunicazione più forte in città e offrire quello che non fosse il singolo evento organizzato dall’Amministrazione comunale o il singolo evento promosso dalla singola associazione, ma che fosse da questo punto di vista un progetto, il progetto “Festa della Musica”. Non mi ripeto citando altri casi, ma è stato il modello che abbiamo provato a seguire. Ad esempio, nell’ambito teatrale anticipo che lanceremo nel periodo autunnale la stagione teatrale delle compagnie filodrammatiche della città, quelle comunemente dette compagnie amatoriali, una stagione che costruiremo insieme. La modalità, quindi, è stata un po’ questa. Al fianco di questo binario, che se vogliamo è un binario più di natura territoriale, un binario su cui comunque ci siamo mossi, ovviamente quando era possibile contribuendo e dando il nostro sostegno, cercando di lavorare in chiave integrata, Scuola Civica, Filarmonica e altre realtà musicali del territorio, ma penso anche all’esempio delle sagre cittadine, vi è stato un altro filone, un altro canale, un altro obiettivo, quello di cercare di inserire Cinisello Balsamo, tramite le sue istituzioni culturali, all’interno di iniziative o ambiti di scala sovra-comunale (BOOKCITY, Piano City e vari altri esempi). Ovviamente questo è un ambito non dico più semplice o più complicato, ma differente quanto a sfide, perché da una parte ovviamente costruire qualcosa sul territorio non è banale; dall’altra parte non è neanche semplice inserirsi in questi circuiti sovra-comunali. Lo abbiamo fatto stanti le condizioni a disposizione, anche con risorse limitate. È stato mio malgrado non potere avere più risorse da investire, ma come sappiamo il contesto è stato quello in cui ci siamo mossi, un contesto di difficoltà in generale. Purtroppo, vorrei dirlo, la cultura non è gratis, la cultura richiede da questo punto di vista investimenti. Oggi in un contesto, in un anno in cui abbiamo qualche risorsa in più, dico sempre poco, ma qualche risorsa in più da investire, ovviamente ci stiamo muovendo nello stesso modo, da una parte ci muoveremo cercando di investire maggiori risorse con progetti promossi da associazioni del territorio, la stagione delle compagnie teatrali è un esempio, ma anche la festa delle associazioni regionali che verrà promossa a settembre è un altro esempio, il Comune spenderà delle risorse per queste iniziative promosse con il territorio, però – ovviamente – investendo maggiori risorse su quelli che sono circuiti sovracomunali. Oggi con le iniziative in questione portiamo una violoncellista che non è mai stata in Italia, è la prima volta che viene in Italia, è di fama internazionale, la portiamo a Cinisello Balsamo, non portiamo il singolo concerto a Cinisello Balsamo, portiamo l’adesione ad un circuito su un immobile a cui aderiscono anche tante altre città e tante altre location importanti, quindi in qualche modo portiamo l’immagine di Cinisello Balsamo nella nostra città su un circuito e su un livello di natura differente, lo facciamo con un’Associazione Musicamorfosi, che mi permetta, anche se non è un’Associazione con sede a Cinisello Balsamo, è un’associazione molto nota in città e con cui quest’Amministrazione – ma non solo questa, ma penso da quindici o venti anni, non so quando sia nata l’Associazione – collabora da tempo, sono diversi gli eventi su cui abbiamo collaborato da tempo. È un’Associazione che da questo punto di vista, al di là della natura associativa, è stata anche molto capace – oltre all’ambito comunale – di riuscire ad abbracciare la qualità con il territorio, con questi circuiti che parlano anche fuori Cinisello Balsamo, anche in ambito nazionale. Le cose non si escludono tra di loro, non sto dicendo, in questo momento, di estendere lodi in Associazione Musicamorfosi, ce ne sono anche altre con cui collaboreremo durante questo anno e con cui abbiamo già collaborato, però sto cercando di far capire qual è il piano complessivo dentro cui questa microscelta va guardata, poi uno può dire troppo o troppo poco. Ricordo che i Comuni in passato investivano – se penso ai vecchi bilanci della cultura – somme ben superiori rispetto a quelle che investiamo quest’oggi. Tra l’altro l’Associazione in questione è Associazione che ha collaborato in molti casi a costi limitati o addirittura nulli per riportare momenti di aggregazione sul territorio, ad esempio ha partecipato, recentemente, ad un bando Siae, con Vi.Be., altre associazioni del territorio, bando che ha vinto e sta portando – grazie a questo bando – iniziative sul territorio a costo zero per l’Amministrazione comunale, per la collettività, ha partecipato ad un bando di Fondazione Comunitaria Nord Milano, anche qui con Vi.Be., credo anche con Filarmonica Paganelli, ottenendo un finanziamento, quindi è ovvio che non parliamo di un soggetto “profit” che portiamo da fuori e gli commissioniamo il concerto, a parte che potremmo anche fare una scelta da questo punto di vista e poi in altri ambiti anche di avvalerci di soggetti di questo tipo. In questo caso stiamo facendo una scelta che ha sì un posto, ma ha una spiegazione legata al rapporto che c’è con questa realtà e ovviamente ha questa visione complessiva dentro cui s’inserisce questa singola iniziativa, poi grazie al cielo, collaboriamo con tante altre realtà, Musicamorfosi è solo una delle tante realtà con cui collaboriamo. Nei prossimi mesi vedrete altre iniziative, alcune con Associazioni del territorio, altre con altri soggetti con cui cercheremo di portare il nome di Cinisello Balsamo anche su questi circuiti. Ricevo spesso le sollecitazioni da parte di cittadini che mi dicono: “Sarebbe bello avere quello che si fa a Monza, quello che si fa a Milano”. Si può sempre migliorare, ovviamente stiamo lavorando per fare passi avanti, però questo è l’ambito in cui ci inseriamo, inserirci in un circuito di questo tipo, a mio avviso è un tassello di questo puzzle più complesso.