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N. 46 27.03.2018

BERLINO GIUSEPPE

La prima interrogazione – mi spiace che non sia presente l’Assessore al commercio – è relativa alla manifestazione di premiazione delle cosiddette botteghe storiche, con più di trent’anni di attività sul nostro territorio, che si è svolta poco meno di un mese fa. Vorrei capire chi è stato quel genio che ha concepito di organizzare in quel malo modo quella manifestazione. Capisco che la fretta di addivenire a una premiazione simbolica in piena campagna elettorale vi ha reso, diciamo così, un po’ disattenti sull’organizzazione, però pensare di premiare 80 esercizi commerciali della nostra cittadina in un luogo con 80 posti a sedere credo che sia stata davvero una scelta poco lungimirante. Anche perché chi era presente, come il sottoscritto, avrà sentito le numerose lamentele di coloro che sono arrivati, che non erano 80 singoli proprietari di esercizi commerciali, ma erano 80 proprietari con familiari e amici al seguito, quindi non capisco perché, ad esempio, non sia stata scelta l’aula consiliare per una manifestazione così importante, che però, con questa disorganizzazione, ha perso un po’ di senso. Vi è stata anche una sorta di lamentela rispetto a quello che è stato l’oggetto del premio a costoro, cioè una targhetta anonima uguale per tutti. Qualcuno scherzando ha detto: potrei anche venderla al mio vicino di esercizio anche se ha solo vent’anni di attività così fa bella figura. Io credo che almeno scrivere il nome dei premiati sulle targhette sarebbe stato il minimo, così come almeno raccontare brevemente la storia dei premiati e non fare una semplice, fredda presentazione senza capire neanche di cosa si occupavano, in che cosa commerciavano coloro che venivano premiati. Diciamo che, come ho scritto in un comunicato, è stata la prima manifestazione e speriamo che nelle prossime ci sia un’attenzione diversa rispetto a quella che c’è stata.

Risponde l’Assessore Catania:
Per quanto riguarda le targhe storiche, mi rendo conto che l’avvicinarsi delle elezioni rende il dibattito e il confronto più vivace su alcuni temi. Parto dal presupposto che l’iniziativa è stata positiva. A guardare nel dettaglio ognuno può trovare critiche, mancanze e cose che potrebbero essere fatte meglio. L’impatto che ho avuto io e il ritorno dei commercianti, con cui ho avuto modo di parlare, è stato un ritorno nel complesso positivo, soprattutto anche perché in molti non si aspettavano di avere 84 operatori che rientrassero all’interno dei criteri definiti. È stato un bel modo per stare insieme.
Ricordo che l’iniziativa è stata assunta dalla Giunta senza che il Consiglio comunale votasse alcun ordine del giorno. Prendo atto che vi era un ordine del giorno depositato qualche giorno prima da parte di alcuni Consiglieri di minoranza ed esprimo apprezzamento per il fatto che questa idea, indipendentemente dal fatto che l’abbia approvata la Giunta, sia stata un’idea ci ha visto tutti felici, però eviterei di metterci il cappello di Tizio piuttosto che di Caio. Rispetto alla parte di organizzazione, inizialmente abbiamo preferito privilegiare la bellezza e la fama del luogo. Quale luogo più istituzionale della Sala degli Specchi di Villa Ghirlanda? La sala con i posti a sedere conteneva cento posti più quaranta aggiunti nell’attigua sala.
Detto questo, il Pertini era occupato e abbiamo deciso di non svolgerla in occasione degli Uffizi de Cinisell perché ci sembrava un bel modo per collegare la festa cittadina a un premio conferito ai commercianti. Poteva essere fatto in un’altra sera, ma, detto questo, è uno di quegli elementi su cui possiamo confrontarci. Visto che sapevamo che 84 commercianti erano tanti ed era complicato far parlare 84 persone, a coloro i quali lo volevano abbiamo proposto di lasciarci una testimonianza video, che devono essere concluse con l’idea che la storia, per coloro i quali lo volevano raccontare, al di là dell’intervento che nel luogo per motivi di tempo non poteva essere fatto, diventerà patrimonio di tutti. Verrà fatto un video e verrà conservato nel nostro centro di documentazione storica.
Nel complesso – ripeto – accolgo nel pieno rispetto tutte le critiche che sicuramente possono essere fatte. Detto questo, ritengo che l’iniziativa nel complesso sia stata positiva. È stato fatto riferimento ai nomi e alla differenziazione per durata. Nel fare questo lavoro ci siamo resi conto che da una parte i nomi che avevamo noi, che erano quelli legati al registro delle imprese, erano spesso non i nomi dell’insegna vera e propria (a volte erano nomi abbastanza burocratici, come accade spesso in quello che si legge nel registro delle imprese) e spesso anche le date riportate nel registro delle imprese non erano tali da riuscire a risalire al primo anno di fondazione del negozio, quindi il rischio era anche quello di incidere l’anno in maniera indelebile sulla targa e poi trovarci a consegnare a qualcuno magari una targa inesatta. Abbiamo preferito non correre questo rischio.
Probabilmente col senno del poi e guardando a chi fa si può sempre fare meglio; nel complesso penso che l’iniziativa sia stata comunque positiva. Penso che chi conosce l’approccio che questo Assessorato ha avuto, pur in tutte le critiche che possono essere fatte, sa che non è mai mancato il pieno rispetto e spirito di collaborazione nei confronti dei commercianti e delle loro associazioni.

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