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N. 16 29.01.2018

VAVASSORI LUIGI

L’8 ottobre ho fatto un’interrogazione sulla famosa area dell’ex distributore in via Cadorna chiedendo quanto aveva chiesto l’ENI. In questa interrogazione chiedevo due cose, uno se era stata bonificata, e l’Assessore Cabras mi ha risposto nei tempi e mi ha detto che tutto è a posto e correttamente, ma lei a voce poi a dicembre mi ha detto che non c’era niente di ufficiale, non c’era nessun dato, addirittura però voi in tre occasioni ben precise, quando avete presentato la rigenerazione di Piazza Italia avete detto che quella roba lì l’ENI aveva chiesto una cifra spropositata. L’ultima volta ho chiesto per favore chiedete all’ENI quanto vuole per quella roba lì, così almeno noi tutti Consiglieri siamo in grado di valutare, perché voi che affermate e dite è una cifra spropositata e non sapete dirmi qual è, e quando ho fatto una richiesta nell’incontro pubblico mi avete detto faccia l’interrogazione, io l’ho fatta l’8 ottobre, siamo al 29 di gennaio e questo è un altro dato che a me non torna, perché prima o dopo qualcuno mi dovrà dire quanto costa quell’area lì. Se voi non fate mai la richiesta all’ENI, perché avete detto che non l’avete fatta, non lo sapremo mai, non potremo mai sapere se si può recuperare con poco o con tanto, e dato che state facendo questo discorso vorrei avere questa informazione. È mio compito di Consigliere sapere queste informazioni, visto che ho fatto anche un’interrogazione quattro mesi fa.

Risponde l’Assessore Ruffa:
l’area dell’ENI. Non ricordo di aver mai detto che ci fosse una quantificazione esagerata da non permettere ad una Amministrazione Pubblica di poter acquisire un’area, l’Amministrazione Pubblica se vuole può acquisire qualsiasi area, anche tramite l’esproprio.
Quello che avevo risposto oralmente, non so se le abbiamo già risposto per iscritto, ma sicuramente io avevo risposto in Aula, era che la quantificazione di quell’area, che è un’area standard, può essere ricavata semplicemente dal valore commerciale della valutazione delle aree standard che come risulta al PGT, quindi un calcolo dei metri quadri, è una valutazione.
Questa valutazione entra nel merito nel momento in cui l’Amministrazione dovesse avere un interesse pubblico forte, predominante, quindi con un progetto da poter realizzare in quell’area e allora attiva una procedura di esproprio e quindi il valore di acquisto dell’area è il valore che risulta, però chiaramente la procedura di esproprio ha una dilazione nell’arco del tempo che non si concretizza nell’immediato.
Quello che avevo detto in passato, forse non ci siamo capiti, forse l’ho detto male io, era che c’erano stati dei contatti con un responsabile dell’ENI, adesso non ricordo quale ruolo avesse, ma era l’Ingegnere Lombardo, mi sembra di ricordare, che per motivi diversi era venuto in riunione ai lavori pubblici quando ancora c’era il Dirigente Papi e avevamo provato a capire, visto che loro dismettevano il distributore e l’incontro era legato al fatto che si mettesse in sicurezza quell’area, avevamo provato a capire se c’era una volontà di ENI di poter cedere quello spazio, ma ci avevano detto che era cedibile solo ad un valore che adesso non ricordo di preciso, ma che ci era sembrato alto per il valore di un’area standard, era sicuramente un valore con cui ENI intendeva vendere e ricavarci quindi del vantaggio economico rispetto alla vendita della proprietà di quell’area, se l’avessero ceduta per uso pubblico, l’avremmo chiaramente presa, altrimenti la procedura è quella dell’esproprio.
Oggi non esiste un valore di per se per cui l’area, per cui è stato formalizzato un valore, per cui quell’area è acquisibile dall’Amministrazione, perché noi non abbiamo mai fatto una richiesta formale per chiedere ad ENI se ce la vendono e a che prezzo ce la vendono.
Chiaramente ENI la vende al prezzo che ritiene economicamente di mercato e vantaggioso per loro e legato anche al fatto che, i loro patrimoni saranno immobilizzati nel bilancio con una valorizzazione che deve risultargli da qualche parte e che quindi non è detto che coincida con il valore poi economico effettivo del terreno, per cui poi un’Amministrazione Pubblica non è che il denaro può così sprecarlo per acquisire un valore che non è quello dell’esproprio, uno spazio oggi privato, se non c’è una finalità vera e propria.
Perciò siamo qui, la risposta poi è sempre questa, se vuole gliela formalizziamo per iscritto, però quello che risulta a me è che non c’è un valore preciso con cui ENI ha ufficializzato una possibilità di vendita di quell’area.

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