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N.108 18.10.2021

CATANIA

Un’altra interrogazione la rivolgo all’Assessore Visentin e si ricollega a una vecchia interrogazione che avevo fatto il 31 marzo. Questa interrogazione riguardava un immobile del territorio sito in via Luini, immobile all’epoca utilizzato come spazio associativo, in cui, quando avevo posto l’interrogazione all’interno del Consiglio comunale, chiedevo conferma che fosse prevista la sua futura destinazione a interventi legati all’emergenza abitativa. Mi fu risposto, con risposta a firma dell’Assessore Visentin, che effettivamente si stavano valutando interventi per destinare questo spazio a utilizzo più consono rispetto alle caratteristiche dello stesso, e nella stessa risposta mi era stato specifico che si stavano studiando le possibili soluzioni con l’attuale assegnatario per valutare possibili soluzioni alternative rispetto alla sede attuale, fermo restando che ovviamente la concessione dell’immobile era in scadenza e quindi, anche non volendone cambiare la destinazione, si sarebbe dovuto fare un bando, e ovviamente chiunque avrebbe potuto partecipare al bando. Fermo restando questo aspetto, mi era stato comunque detto che si stavano valutando possibili soluzioni alternative e anche una tempistica per un parziale prolungamento.
Da quanto mi risulta, oggi siamo in una situazione in cui la concessione è andata a scadere e in questo momento non si è ancora individuata una possibile soluzione rispetto alla realtà che fino a poco tempo prima aveva utilizzato questo spazio. Dall’Assessore Visentin o da chi dalla Giunta sta seguendo questo tema volevo avere un aggiornamento e capire in che direzione si sta andando, perché – ripeto – stiamo parlando di una realtà del territorio che conta un numero di soci, che fa iniziative di attività culturale sul territorio, e quindi ovviamente, nel rispetto di quelle che sono le norme e le modalità di concessione, ci si aspetta che non si facciano i burocrati rispetto a una situazione di questo tipo, ma si capisca come creare delle sinergie magari con altre realtà associative o viceversa capire quali potrebbero essere altri spazi su cui fare dei ragionamenti progettuali. Questa è la seconda interrogazione.

RISPOSTA ASSESSORE VISENTIN
Rispondo all’interrogazione del consigliere Catania rispetto all’immobile di via Luini. Lei sa benissimo che quell’immobile è derivante da beni confiscati alla mafia e la legge del 1996 prevede che i beni confiscati alla mafia debbano essere utilizzati per scopi sociali. Non entro nel merito perché tre anni fa quell’immobile venne assegnato a un’associazione; dal mio punto di vista non c’è nessuna recriminazione rispetto all’assegnazione precedente.
Faccio presente che questo immobile è un appartamento. Credo che lei, conoscendo le persone che sono associate o famiglie che hanno usufruito dei servizi di questa associazione, abbia anche visto di persona la conformazione di questo appartamento. Immobile è il termine generico, però qui scendiamo nel merito di un appartamento.
Un appartamento che è collocato al piano terra di un condominio, che ha al pianoterra un locale molto angusto, direi forse 3x3 metri, un piccolo cucinotto, un altro piccolo spazio di 3x3 o 4x4 (non di più) e al piano inferiore, nel piano interrato, c’è uno spazio, tra l’altro buio, quindi di difficile uso. Questo è un appartamento.
Quando c’era stata la prima interrogazione da parte sua si era in fase di scadenza del contratto con questa associazione e ho iniziato personalmente un’interlocuzione con i rappresentanti dell’associazione, che nel frattempo ha cambiato statuto, ha ridotto il numero dei soci, ma questo non vuol dire niente, dicendo loro che questo appartamento non è idoneo per le attività di un’associazione che aveva anche previsto il ballo, oltre che lo studio assistito, quindi una serie di attività anche in commistione che precludono un corretto utilizzo anche dal punto di vista della sicurezza e della salute di chi frequenta questi luoghi.
Da lì è iniziata un’interlocuzione rispetto a una possibile ricollocazione soprattutto facendo riferimento a potenziali sinergie con altre associazioni. Alla naturale scadenza chiaramente non abbiamo dato subito luogo alla richiesta di rilascio dei locali, ma siamo andati avanti fino al 30 settembre con un accordo tra persone civili che avevano valutato la situazione. Nel frattempo, a luglio, durante i centri estivi, ci siamo dati da fare perché questa associazione avesse la possibilità di fare attività in sinergia con altre associazioni. Ricordo ad esempio che ha fatto diverse attività e iniziative con Cinifabrique durante il periodo estivo.
Passato il periodo estivo, ci siamo risentiti – ci sentiamo più volte – e ho fatto un po’ da facilitatore rispetto alla possibilità che venissero in contatto con altre associazioni. La cosa è avvenuta e c’è un’interlocuzione tra queste associazioni sia per quanto riguarda la possibile collocazione di una nuova sede sia per quanto riguarda ulteriori collaborazioni.
Allo stato attuale questo appartamento angusto è motivo di osservazione da parte nostra per un corretto utilizzo. L’ho visto già più volte perché durante il periodo estivo, e anche prima, ho frequentato questi spazi in quanto mi interessava capire cosa facesse l’associazione; abbiamo messo a disposizione degli spazi per immagazzinare dei materiali che ci avevano chiesto, quindi siamo stati disponibili anche sotto questo aspetto. Adesso che lo spazio dovrebbe essere stato rilasciato, da quello che so io, abbiamo già previsto sia con l’Ufficio tecnico sia con altri settori di questa Amministrazione di fare delle valutazioni più idonee al suo utilizzo, naturalmente un utilizzo che avrà un carattere sociale, come prevede la legge.
Per quanto riguarda l’associazione, è in fase di interlocuzione, grazie anche alla nostra mediazione, con altre associazioni, e ci sono altre possibilità nel medio e lungo termine di nuovi spazi. Comprendo anche che molte delle famiglie che fanno parte dell’associazione siano della zona Leonardo da Vinci e via Luini, però gli spazi si possono trovare anche in altre zone della città e, usufruendo di spazi in altre zone della città, potrebbe essere un ulteriore motivo per allargare il loro bacino di utenza, oltre che per conoscere altre associazioni, perché il futuro del mondo delle associazioni, così come del mondo del volontariato, è mettersi insieme il più possibile perché sennò diventa sempre più complicato non solo sopravvivere, ma cercare fondi e bandi per riuscire a raccogliere del denaro per le attività.
Faccio un piccolo inciso; a questo proposito, attraverso ad esempio il tavolo della solidarietà in città, abbiamo già attuato questa possibilità di mettere in sinergia diverse associazioni. Proprio questa estate due bandi di fondazione comunitaria sono stati vinti mettendo in rete le associazioni. Quindi dal punto di vista dell’interrogazione questa è la mia risposta. Decida lei se è sufficiente.

CONSIGLIERE CATANIA

Rispetto alla risposta dell’Assessore Visentin, specifico soltanto che io non metto in dubbio la sua buona volontà nel venire incontro all’associazione e nel dialogare con questa. Le riconosco una disponibilità nei confronti delle realtà cittadine, quindi da questo punto di vista non mi metterò mai a dire che lei è una persona che si disinteressa di quello che accade in città. Tuttavia, ribadisco, ho ricevuto da diverserispetto alle attività che rischiano, poi, di non potersi svolgere, anzi, già adesso non si stanno svolgendo, quindi, avendo io fatto all’epoca già un’interrogazione, accolgo la sua risposta e non penso mi possa aggiungere altro in questo momento.
Resta però una preoccupazione, perché una situazione che era nota, a questo punto, da marzo-aprile, si è protratta, siete riusciti sicuramente ad andare incontro alla realtà associativa per alcuni aspetti, mi ha citato, ad esempio, il magazzino, la proroga parziale della permanenza, per consentire, poi, lo svuotamento della sede, poi le collaborazioni che sono state favorite, però, poi, il problema fondamentale resta.
Qui non sto dicendo che quello spazio doveva per forza restare e sedere l’associazione, si figuri, lo spazio lo conosco. I ragionamenti che state facendo magari sono anche opportuni, il tema è trovare una soluzione per chi subentra dopo, per l’associazione che oggi non ha più una sede e parliamo di una realtà che seppure ha subito, poi, negli scorsi mesi, delle trasformazioni interne, è comunque una realtà storica della città che, tra l’altro, ha promosso tante iniziative sia in passato sia recentemente, quindi, la mia preoccupazione – lo dico da Consigliere, ma lo dico anche da cittadino e anche da persona che ha avuto modo di collaborare con una realtà di questo tipo quando era Assessore, non solo con questa, ma ne è apprezzato sicuramente la capacità – è stata quella di arrivare oggi senza ancora una soluzione, quindi, questa preoccupazione gliela riporto e da lì nasce il fatto che dopo mesi ci troviamo ancora, comunque, senza una risposta definitiva. famiglie, quindi, in questo caso, neanche, poi, i soci di famiglie, la preoccupazione

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