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N. 33 28.01.2021

GHEZZI LUCA

Ieri o l’altro ieri (non mi ricordo più) ho letto un comunicato, sempre dell’Amministrazione comunale con una dichiarazione anche dell’Assessore Aiello, in merito al fatto che la Polizia Locale aveva fermato un ambulante abusivo e ho notato che è stato citato “ambulante abusivo del Bangladesh”. La sottolineatura sta nel fatto che se è del Bangladesh è un ambulante abusivo e se non è del Bangladesh e di qualche altra parte magari lo è un po’ meno. Non discuto il fatto che la Polizia Locale sia intervenuta e abbia fatto bene a intervenire, perché sicuramente i venditori di carciofi al mercato danno fastidio a quelli che hanno la bancarella, pagano le tasse, e quindi sicuramente vengono disturbati. Il problema è che a Cinisello non ci sono solamente gli ambulanti abusivi del Bangladesh nei vari mercati, ma ci sono anche tanti ambulanti abusivi che non sono del Bangladesh, che si mettono con il loro camion della frutta ai margini del mercato e continuano a vendere. Questo succede al mercato del sabato e a quello del venerdì. Anche se non sono del Bangladesh sono sempre ambulanti abusivi, e tra l’altro sicuramente fanno più incassi e più danni di quelli che possono fare gli ambulanti abusivi. Il tema dell’abusivismo nei mercati è un tema importante e che va comunque affrontato, ma secondo me va affrontato a 360 gradi. Io lo so che l’Assessore Aiello è abbastanza attento a queste cose, per cui sarà sua premura portare avanti questo tema e sicuramente non si fermerà all’ambulante abusivo del Bangladesh, però ho notato un po’ di strumentalizzazione in quel comunicato soprattutto relativamente alla sottolineatura che l’ambulante abusivo fosse del Bangladesh.
Ovviamente il fatto che fosse qua senza permesso di soggiorno e non in regola non ci autorizza a difendere l’ambulante abusivo del Bangladesh. Sicuramente la Polizia Locale ha fatto il suo dovere e sicuramente ringraziamo per quello che ha fatto; l’importante è che questa attività venga svolta anche verso tutti quegli altri ambulanti abusivi che magari sono dei cittadini italiani.

RISPONDE L’ASSESSORE AIELLO

Consigliere Luca Ghezzi, la invito a prendere contezza dell’articolo 55 del Codice di procedura penale, che recita quelli che sono i compiti della polizia giudiziaria, dove impone l’obbligo di procedere quando questi soggetti si trovano davanti alla commissione di un reato. Che si tratti di un cittadino straniero o un cittadino italiano devono procedere. Che questo vendesse carciofi, calze o altro non ha importanza; non è che la Polizia Locale ha proceduto perché stava vendendo i carciofi, ma il servizio è stato fatto perché abbiamo ricevuto diverse telefonate da parte di commercianti che si lamentavano della presenza di queste persone, e di conseguenza la Polizia Locale è stata costretta a intervenire e si sono trovati di fronte una persona che era sprovvista di documenti e gravata da un decreto di espulsione emesso dalla Questura di Milano nel 2016. Questa operazione ha imposto a più agenti di Polizia Locale di lavorare dalle 7.00 alle 19.00 perché le procedure sono talmente lunghe e tortuose che non si può fare a meno, partendo dall’accompagnamento in sede, fotosegnalamento, comparazione dattiloscopica, sviluppo di queste, dopodiché si traggono le somme e sono arrivati alle 17.15 – 17.30, quando non è stato possibile accompagnarlo presso l’ufficio stranieri della Questura perché avrebbero chiuso alle 18.00 e non l’avrebbero più accettato.
A quel punto la Polizia Locale si è avvalsa del contenuto dell’ex articolo 15 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e hanno munito la persona a presentarsi entro un lasso di tempo presso gli uffici della Questura per regolarizzare la sua posizione in Italia o comunque dare seguito all’iter amministrativo dell’espulsione. Sicuramente verranno attenzionati i camion che vendono frutta tutti i giorni della settimana, la Polizia Locale sta attenzionando anche altri settori nel territorio, sta svolgendo dei servizi oltre l’orario, adesso siamo alle prese con la riapertura delle scuole, per cui c’è una presenza dalle 7.30 alle 17.30, quindi il personale è abbondantemente impegnato e si fa fatica ad assolvere i compiti, ma lo fanno con gioia, soddisfazione e i risultati che stanno arrivando sono tangibili a tutti.

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