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N. 11 28.01.2021

VAVASSORI LUIGI ANDREA

L’ultima questione che pongo è la più grave. A metà dicembre c’è stata una sentenza del TAR che ha dato torto a Legambiente, che aveva contestato il PGT fatto dalla precedente amministrazione, in cui diceva che non aveva diritto a fare certe contestazioni. Tra le varie cose che hanno contestato vi è il limite del rispetto cimiteriale; il Comune con una delibera (non ricordo se nel 2014 o nel 2015) l’avevo ridotto da 200 metri a 50 metri. In questa sentenza è ben chiaro l’indirizzo giuridico, cioè che il Comune può ridurre il rispetto cimiteriale dai 200 metri (sono una legge nazionale) a 50 metri solo per gli edifici pubblici e non per il privato, perché il privato non può costruire nel raggio di 200 metri dal cimitero. Addirittura – questo lo so perché ho fatto l’accesso agli atti a luglio – abbiamo il caso dell’ambito di trasformazione di Canzio e Marche dove si vuole costruire sul campetto di calcio della parrocchia di San Pietro Martire in cambio di un altro recupero di un edificio industriale dismesso in via Marche. Quella costruzione già adesso non rispetta neanche i 50 metri, perché c’è un angolo che rientra nei 50 metri, ma non può neanche costruirsi perché è all’interno dei 200 metri. La cosa che mi ha colpito e preoccupato molto è che con l’accesso agli atti ci sono tutte le valutazioni da parte degli uffici tecnici e nessuno dice niente. Si dice che è solo un progetto preliminare, però nessuno ha contestato questo discorso che è fuorilegge. La sentenza dice che il limite dell’edificabilità privata è legislativamente fissato in ogni caso entro il limite di 200 metri da calcolarsi nel perimetro dell’impianto cimiteriale. Cita una sentenza del TAR dell’Abruzzo del 2008. Anche l’edificazione residenziale privata è soggetta al vincolo generale previsto dal comma 1338.
Qui abbiamo non solo l’ambito di trasformazione di via Canzio, che, avendo avuto l’accesso agli atti, è quella che conosco un po’ più dettagliatamente, ma abbiamo anche quella di via Giordano, che addirittura è attaccata al cimitero di Cinisello. Ultimamente è venuto fuori il recupero degli edifici dismessi, l’ex area di Katia Arredamenti che è proprio attaccata e sulla quale non si può fare niente. Quello che io domando è se i tecnici non si sono accorti di questa cosa. La sentenza è recente.

RISPONDE L’ASSESSORE ZONCA

Per quanto riguarda la distanza del rispetto cimiteriale, è vero che il Comune di Cinisello Balsamo ha ridotto a 50 metri quasi tutte le distanze di rispetto cimiteriale a Cinisello Balsamo nei tre cimiteri. Adesso verificherò questa cosa del vincolo dei 200 metri perché anche io avevo letto qualcosa, però a Cinisello Balsamo era stato imposto questi 50 metri, tant’è che ci sono state anche ordinanze di demolizione di edifici che erano all’interno della distanza del rispetto cimiteriale. Le do una notizia, che avevo anticipato anche nell’ultimo Consiglio comunale, su Katia Arredamenti, che è uno degli immobili dismessi che avevano inserito nell’elenco degli immobili che creano criticità: c’è stata una sentenza del Consiglio di Stato a metà 2020 che ha dichiarato definitivamente abusivi degli edifici all’interno di quel comparto tant’è che se siete passati recentemente da quella zona avrete visto delle ruspe che stanno demolendo degli edifici perché sono stati dichiarati definitivamente abusivi. Viene ripristinata la legalità almeno da quel punto di vista della distanza di rispetto cimiteriale.
Sul ricorso di Legambiente sul PGT non posso fare altro che prendere atto della decisione del TAR. Consideri che io sono arrivato a metà della lettura della sentenza perché è troppo lunga, però già la prima metà mi ha dato alcuni elementi interessanti. Mi pare di aver risposto più o meno a tutte le interrogazioni che mi riguardavano.
Sulla questione dei forni crematori, che possiamo legare al discorso della distanza cimiteriale, il buonsenso mi potrebbe dire che se ci sono delle sentenze che danno questa distanza dei 200 metri comunque i forni crematori sono all’interno del perimetro del cimitero e sono un’attività pubblica. Bello sarebbe se, qualora ci rispondessero positivamente alla manifestazione di interesse, si potesse delocalizzare la posizione dei forni crematori

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