Sempre per l’Assessore Berlino, riguarda il bando che deriva dalla delibera di Giunta n. 238/2020, delibera che promuove una misura per sostenere le attività in oggetto con unità locali di Cinisello Balsamo che sono state oggetto di chiusura obbligatoria. Quando ho letto questo bando ho detto che è un bando a sostegno dei commercianti e che è molto interessante, però sono entrato nel bando, ho guardato i criteri e sono rimasto un po’ stupito perché da una parte si fa riferimento al fatto che questo bando debba andare a vantaggio di quei soggetti operanti sul territorio di Cinisello Balsamo che sono stati oggetto di chiusura obbligatoria dell’attività a seguito del DPCM del 3 novembre 2020, ma in realtà quando vedo l’elenco delle attività che sono potenzialmente beneficiarie vedo che non ci sono tutte le attività potenzialmente beneficiarie, ovvero che non hanno subito la chiusura obbligatoria durante il DPCM. Ci sono tipologie di attività che sono state inserite in questo bando e tipologie di attività che potevano beneficiarne e che si è scelto di non inserire. Volevo capire il criterio che è stato utilizzato per definire quali erano le singole tipologie di attività da inserire e quelle da non inserire.

RISPONDE L’ASSESSORE BERLINO

Per quanto riguarda il bando, chiedeva quali sono i criteri. Voglio premettere che il Comune di Cinisello Balsamo è stato uno dei pochissimi comuni, non solo di regione Lombardia, ma di tutta la nazione, che ha messo in campo queste misure di supporto e contributi a fondo perduto per gli esercizi commerciali che sono stati colpiti da queste chiusure. Il perché di alcune attività sì e altre no mi sembra che sia abbastanza chiaro; se lei, come dice, ha letto il bando potrà verificare che le attività che abbiamo inserito sono state quelle davvero più penalizzate. Ricorderà, Consigliere, che non è stato sempre un periodo di zona rossa, arancione e gialla, ma ci sono stati anche periodi per cui non erano attive le cosiddette zone colorate, però già alcune attività erano state chiuse ancor prima che entrasse in vigore la colorazione della chiusura.
Noi abbiamo messo a bilancio 140 mila euro e con i numeri che avevamo rispetto alle attività che avevamo preso in considerazione probabilmente avremmo anche fatto fatica ad accontentare tutti se fossero arrivate le domande da parte di tutti. Ad oggi, ed è notizia di oggi – ricordo che il bando si è concluso il 25 di questo mese – ufficiosamente, perché ancora i conteggi non sono definitivi, pare che di quei 140 mila euro le richieste pervenute ammontino a circa 60 mila euro, per cui restano evidentemente ancora diversi fondi a disposizione e questo ci permetterà, così come peraltro previsto nel bando, di poter riaprire il bando anche a quelle attività che inizialmente non sono state prese in considerazione.
Faccio l’esempio delle attività commerciali di vendita di abbigliamento o similari. Con ogni probabilità i fondi che sono rimasti a disposizione dell’Amministrazione saranno riattivati con una prosecuzione del bando anche per le attività non prese in considerazione nella prima fase di questo bando. Mi piace sottolineare il fatto che siamo uno dei pochi comuni che ha fatto un’operazione di questo tipo di sostegno concreto alle attività. Credo di aver risposto alle interrogazioni che mi riguardavano.