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N. 205 11.11.2019

GHEZZI

Anche io volevo fare un’interrogazione su via Garibaldi all’apertura perché devo dire che non sono mai stato a priori negativo o contrario all’eventuale riapertura della via Garibaldi, ma contrario alla riapertura della via Garibaldi senza inserirla in un progetto che poteva essere la revisione del PGTU. Avendo avuto modo di attraversare via Garibaldi, arrivando a via 25 aprile, anch’io mi sono reso conto che c’è qualche rischio in più perché si rischia di prendere troppa velocità e, quindi, la visibilità non è il massimo, per cui c’è il rischio che, se non stai attento, all’incrocio con via Garibaldi e via Piave ci potrebbero essere delle situazioni di pericolo. Quando noi avevamo valutato questa ipotesi di modificare la viabilità in via Garibaldi, avevamo ipotizzato l’ipotesi di introdurre delle zone trenta. È ovvio che, quando noi riusciremo a mettere in mano al nuovo PGTU, penso che questo possa essere un tema da prendere in considerazione. Volevo dire che, alla fine, l’apertura di via Garibaldi è stata possibile perché l’ex Assessore ha spostato la pista ciclabile in via Ariosto, così che quella in via 25 aprile è stato possibile levarla e fare l’anello via Garibaldi, via Piave, via 25 aprile e poi via … per cui, alla fine, quella tanto vituperata pista ciclabile su via Ariosto ha consentito di fare questa modifica alla viabilità di via Garibaldi. Il tema dell’interrogazione è valutare l’ipotesi di introdurre delle zone trenta, anche in via sperimentale, fino al prossimo PGTU.

RISPONDE IL VICESINDACO BERLINO

Il Consigliere Calabria, così come il Consigliere Ghezzi, puntano l’accento sulle novità viabilistiche in via Garibaldi. Il Consigliere Ghezzi chiedeva se vi era la possibilità di pensare a una riduzione della velocità a trenta all’ora. Devo dire che proprio la settimana scorsa ho avuto una riunione con la Polizia locale e i tecnici e ho suggerito anch’io questa proposta di poter verificare le condizioni affinché in via Garibaldi si possa attuare questo rallentamento di 30 chilometri all’ora imposto. La risposta che mi è stata data è che, per attuare questa tipologia di percorrenza a bassa velocità, è necessario ridurre notevolmente lo spazio di carreggiabilità e viabilità della strada, quindi significa ridurre quanto più possibile il passaggio per indurre a diminuire la velocità. Voi sapete bene che già via Garibaldi, almeno nell’ultimo tratto che affaccia sulla piazza Gramsci, è molto ristretto, quindi induce naturalmente la diminuzione della velocità. Le segnalazioni che ci sono arrivate, tuttavia, non sono inerenti alla parte centrale di via Garibaldi rispetto a un aumento di velocità, quanto, piuttosto, in entrata, sulla curva iniziale entrando da via Garibaldi. Da questo punto di vista, stiamo pensando che almeno per il primo tratto, quello in ingresso, nella curva verso la piazzetta iniziale, si potrebbe attuare una sorta di segnalazione di velocità ridotta. Non è possibile farlo, come anche io avevo in qualche modo richiesto, disegnando una segnaletica orizzontale sulla pavimentazione perché, per via della tipologia della pavimentazione, mi dicono essere molto pericolosa perché il disegno possibile di un segnale di rallentamento a 30 chilometri orari potrebbe indurre a uno scivolamento dei mezzi, soprattutto di moto e quant’altro, pertanto si renderà anche pericolosa la percorribilità di quel tratto di strada.
Per quanto concerne l’incrocio, mi riferisco all’interrogazione del Consigliere Calabria l’incrocio tra via Villa e via Garibaldi con il tratto di via Piave, condivido la sua richiesta di poter reinstallare nuovamente uno specchio che, lo ricordo anche io, essere stato presente in anni passati quando ancora la via Garibaldi era già a senso unico, perché potrebbe sicuramente favorire la visuale rispetto a coloro che arrivano da sinistra. Credo, tuttavia, di poter dire che in questo mese di sperimentazione le cose stiano andando abbastanza bene. Tocchiamo ferro, ma, ad oggi, non ci sono grandi situazioni di pericolo che si sono orientate. In alcuni casi, abbiamo ancora dei correttivi da fare, ad esempio uno specchio in uscita di via Piave sulla via 25 aprile, quindi uno specchio che aiuti la visuale in uscita da via Piave, così come, uscendo da via Montello, in via Monte Ortigara, ho chiesto che sulla sinistra fosse effettuata una zebratura affinché si consentisse una maggiore visuale per coloro che escono rispetto a coloro che arrivano dalla sinistra.

Dico una cosa al Consigliere Ghezzi che nominava l’ex Assessore ai lavori pubblici, lodando il fatto che dobbiamo dire grazie allo stesso per essere riusciti a invertire via Garibaldi. Devo dire che non è proprio così, Consigliere. L’eliminazione della pista ciclabile non ci ha consentito di poter effettuare il doppio senso sulla via Garibaldi. Per fare quello abbiamo dovuto - ahimè, mi piange il cuore - eliminare una dozzina di posti auto e il doppio senso si sarebbe potuto realizzare anche in presenza di quella pista ciclabile, che di pista ciclabile aveva ben poco perché ricorderà bene le misure ridotte e la situazione di precarietà che quella pista ciclabile aveva. Tuttavia il doppio senso si è reso necessario, come credo lei avrà sicuramente capito percorrendo quel tratto di strada, per consentire a coloro che dalla zona sud della città, e quindi dalla via Carlo Villa, cercano di attraversare la città recandosi nella zona della parrocchia della Sacra Famiglia, tutta una zona che altrimenti, per doverla raggiungere, erano costretti a ritornare verso il Comune per fare poi un giro molto più lungo per poter accedere a quel quartiere. Grazie.

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