interr. scritta n. 154 30.09.2019 ZINESI Risponde l’Assessore ZONCA Per il PII Bettola in generale (lì si accavallano tre progetti in uno) noi abbiamo già deciso di procedere alla creazione di una sorta di task force per controllare i lavori direttamente sul cantiere. Noi non siamo soggetto appaltatore per quanto riguarda le metropolitane, ma lo stiamo per tutto il resto, che non è proprio indifferente. Abbiamo deciso di prendere alcuni nostri dipendenti comunali e mandarli sul cantiere per controllare l’esecuzione dei lavori, anche perché noi dobbiamo procedere all’incarico relativo al collaudo di tutte le opere. Non è una cosa secondaria. Se alcune opere sono eseguite e poi sono coperte o sovrapposte da altre opere, come facciamo il collaudo? Dobbiamo farlo quando le opere sono eseguite. Questo è il modo di procedere che abbiamo deciso noi per quanto riguarda quel cantiere. Procederemo all’incarico relativo al collaudo di questa mega opera. Ho saputo che c’è una proposta in Regione Lombardia per creare una sorta di cabina di regia a livello regionale. Si farebbe anche piacere se qualcun altro si interessasse a queste opere. È chiaro che tutto ciò deve essere visto in funzione di un servizio per i cittadini e non di uno strumento per agevolare o contrastare un’opera che ha le autorizzazioni. Noi, ad oggi, siamo che le autorizzazioni concesse (che io chiamo diritti acquisiti, mi permetto di dirlo) valgono per quello che sono oggi depositati autorizzati al Comune di Cinisello Balsamo, visto che è anche una variante a questo PII. Se dovesse arrivare, come ci è stato preannunciato e come abbiamo visto sui giornali e dappertutto con questi rendering meravigliosi, un progetto molto diverso da quello che è stato autorizzato, è evidente che noi vorremmo ritornare in Regione Lombardia andare a rivedere la via. Se il progetto cambia molto, vuol dire che cambiano molto tutta una serie di parametri relativi a quel progetto lì, ma non per andare a contrastarlo. Se passiamo da un luogo in cui erano stati strombazzati mille posti di lavoro a una variante in cui è annunciato che i posti di lavoro saranno 6 mila, capisce che è un po’ diverso passare da mille a 6 mila posti di lavoro, pertanto è evidente che noi saremo costretti (anche se non volessimo farlo, lo dovremmo fare) a richiedere a Regione Lombardia una revisione di una serie di studi legati alla viabilità, al parcheggi e a tutta una serie di elementi che erano già stati evidenziati in passato, ma con una presunta variante da come l’abbiamo vista nei rendering potrebbe modificare di gran lunga il concept del centro commerciale, così come è stato autorizzato. Penso di aver risposto anche al consigliere Zinesi su questa vicenda, quindi vi terremo informati sull’evolversi della situazione su M1. Ricordo che il parcheggio d’interscambio è stato valorizzato 23 milioni di euro, è il parcheggio di M1, non di M5. Ho sentito nei Consigli scorsi fare un po’ di confusione tra le opere di M1, le opere di M5, scomputare alcune opere e farne altre. Tutte le opere relative a M5, il ponte di scavalco della 52, il tunnel di collegamento tra M1 e M5, un altro tunnel in via Biagi saranno realizzate a cura e a spese dell’operatore privato. Sono state inserite nell’accordo di programma come servizi aggiuntivi, che non vanno a scomputo oneri, per ottenere l’autorizzazione a realizzare il mega centro commerciale. Ho avuto conferma l’altro giorno che queste tre opere che ho appena citato non saranno realizzate dall’impresa che sta realizzando M1, ma direttamente dall’operatore che ha l’organizzazione. Questo è per evitare che poi l’impresa si possa rivalere con delle riserve milionarie, piuttosto che lavori considerati aggiuntivi o rivalutazioni che sono sempre e solo oggetto di contenzioso. Peccato che non si sia previsto, a questo punto chiameremo in causa anche MM, visto che è MM ad avere il rapporto diretto con l’impresa costruttrice, a spiegare come mai non ha previsto già nel contratto iniziale con l’impresa costruttrice di M1, tutta una serie di clausole che mettessero MM a riparo da queste richieste di riserve milionarie che oggi sembrano quasi un ricatto. Vale a dire che, se entro tre mesi non mi date 24 milioni, noi non facciamo più nulla e fermiamo un’altra volta il cantiere. Sarà alla capacità di mediazione tra i vari soggetti evitare di nuovo questo ennesimo ritardo perché in Italia di questi ritardi sulle opere pubbliche non se ne può davvero più!