Abbiamo appreso da un comunicato del Comune di Cinisello del nuovo progetto “Prendi in casa uno studente”, una forma di cohousing che prevede la possibilità di una coabitazione tra anziani e giovani. Mi sembra un progetto decisamente interessante e chiederei all’Assessore Visentin, se riesce magari nel corso della serata, a spiegare nei dettagli in cosa consista esattamente il progetto, quale tipo di ruolo ha l’Amministrazione comunale rispetto per esempio all’abbinamento della coppia anziano-studente, quali forme di finanziamento sono state messe in atto per realizzare il progetto, eccetera. Chiedo la possibilità di avere maggiori dettagli rispetto a questa proposta di cohousing innovativo. Risponde l’Assessore Visentin: Rispondo al consigliere Duca rispetto all’interrogazione che chiedeva qualche informazione o qualche delucidazione in merito al progetto “Prendi in casa uno studente”. La settimana scorsa abbiamo fatto un’anteprima di presentazione di questo progetto, che è un progetto che ha già una sua storia nel Comune di Milano. La presentazione in anteprima, dopo aver invitato tutte le associazioni presenti sul territorio, è stata fatta al centro anziani Costa. Questo progetto fa parte già del progetto 2035 di Fondazione Cariplo, dove, insieme all’Assessore Maggi e poi anche all’Assessore Fumagalli, quindi Politiche giovanili, scuola e la parte che mi compete, progettuale rispetto ai centri anziani, vedremo di mettere insieme le forze rispetto a questo progetto. Il progetto è nato nel 2004 a Milano con l’associazione “Meglio Milano”, che è fondata da Confcommercio, Touring Club, Camera di Commercio di Milano e tra le sue missioni ha quella di cercare di far vivere meglio la città e migliorare la qualità urbana. Come ci inseriamo oltre a quello che era già il progetto 2035? Quello che noi abbiamo pensato, e stiamo pensando, anche rispetto ad altri progetti che ci vengono proposti oppure andiamo a cercare esperienze in altri comuni, è fare un primo passaggio ricognitivo. Questo passaggio ricognitivo lo abbiamo fatto in tempi rapidi (la scorsa settimana) trovando un buon numero di persone interessate. Era presente anche il rappresentante di Auser. Una volta che è stato spiegato, e poi lo spiego brevemente per chi non conoscesse questo progetto, sembra che ci sia un discreto interesse. Il progetto è molto semplice. È quello di fare in modo che ci sia una condivisione da parte di studenti o lavoratori di abitazioni proposte da persone essenzialmente anziane. Dico “essenzialmente” perché noi, nel nostro far calare questo progetto su Cinisello Balsamo, vorremmo cercare di fare in modo che non fossero solamente anziani. Magari persone anche sole, che non è detto che siano persone di una certa età. Si cerca di far collimare l’esigenza di convivere nella stessa abitazione studenti, lavoratori e anziani oppure persone sole. L’impegno che viene richiesto per ora non è un impegno di carattere economico, se non quello di investire in una persona che segua questo progetto. Ovviamente ha un costo, quello della persona. Noi individueremo e abbiamo già individuato chi, nell’ambito degli assistenti sociali o nell’ufficio anziani, potrebbe prendersi carico di questo progetto. Posso anticipare, ma è già presente anche sul sito, che a Milano questo progetto è presente dal 2004 e in questi anni ci sono stati circa seicento abbinamenti. Vuol dire che si è riusciti a mettere insieme persone anziane e studenti o lavoratori seicento volte. Nel 2017 e nel 2018 una trentina – parlo solo di Milano – quindi i numeri non sono elevatissimi, però tutto quello che genera benessere credo che sia positivo. Quello che faremo a settembre è dare un impulso attraverso un accordo di collaborazione con l’associazione e dare la maggior visibilità a questo progetto, perché va fatto conoscere. È un progetto che dal nostro punto di vista non implica particolari problematiche; è chiaro che, nel momento in cui ci dovesse essere una persona anziana, uno studente, un lavoratore oppure una persona sola che ha ritiene di avere bisogno di compagnia, li si fa incontrare, l’associazione ha già esperienze in questo, noi, come ufficio anziani o come servizi sociali, potremmo già conoscere la persona e quindi si tratta solo di fare in modo che si conoscano e poi sottoscrivano un contratto rispetto a quelli che sono tutti i vari adempimenti. Il funzionario dell’associazione ci raccontava che per esperienza sono collaborazioni che durano minimo sei mesi. Negli anni ci sono persone che continuano ad abitare nella stessa abitazione. I vantaggi sono che la persona che vive da sola ha compagnia, lo studente o un lavoratore che cerca un alloggio lo trova in tempi abbastanza rapidi, se c’è la possibilità di incrociare le richieste, e c’è anche un contributo economico (da 250 a 280 euro) che il lavoratore o lo studente dà. È un contributo rispetto al pagamento delle bollette e a tutta una serie di costi che ha il proprietario dell’abitazione. Chiudo dicendo che per alcuni progetti che pensiamo di mettere in cantiere, progetti che ci siano proposti, che andiamo noi a scovare, pensiamo di fare una sorta di rodaggio, cercando di non calare, laddove sia possibile, dall’alto questi progetti per poi dire che l’abbiamo proposto e aspettiamo che ci venga detto sì o no. Facciamo il contrario: vediamo che cosa dicono le associazioni, le famiglie o i singoli su quello che proponiamo.