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n. 173 20.09.2011

Enrico Zonca

Buonasera. La mia prima interrogazione fa rifermento a una segnalazione che agli inizi di agosto ho fatto per segnalare una presunta anomalia, relativa a una Delibera, esattamente alla Delibera 222 della Giunta Comunale relativa a finanziamento alla Fondazione Museo della Fotografia Contemporanea per l’importo di 440 mila euro. In sostanza la Giunta Comunale il 26 luglio ha deliberato di concedere un finanziamento di 440 mila 159,39 euro a favore della Fondazione Museo di Fotografia Contemporanea. Questa cifra esatta è la cifra corrispondente a quanto il Museo di Fotografia Contemporanea deve corrispondere a saldo del contratto dell’ex Direttore del Museo.
Questa cifra di 440 mila 159,39 euro deve essere pagata dalla Provincia di Milano. Già la cifra è abbastanza consistente e fa sorgere una prima domanda. Dico se questa è una liquidazione di 440 mila euro a una persona, mi domando quanto fosse il compenso di questa persona prima che andasse in pensione. Comunque il 26 luglio la Giunta Comunale decide di fare questo finanziamento a favore del Museo di Fotografia Contemporanea e chiede al Museo di Fotografia Contemporanea di restituire questa somma, quindi a titolo infruttifero, nel seguente modo: 120 mila euro entro ottobre 2011 e 340 mila euro entro maggio 2012.
Come vengono corrisposte queste somme dal Comune di Cinisello Balsamo al Museo di Fotografia? Alla stipula della convenzione vengono erogati 150 mila euro, non 100 mila com’è stato richiesto nella restituzione e altri 290 mila euro, invece, dopo la ratifica della Deliberazione di Giunta Comunale, con la quale viene approvata la variazione di bilancio. Infatti, noi quest’operazione la troviamo anche nella variazione di bilancio. Tutto ciò accadeva il 26 luglio 2011. Poi successivamente c’è stata la determinazione dirigenziale del 2 settembre 2011, la 1093 che prendendo atto della Delibera 222 della Giunta Comunale impegnava e liquidava i 150 mila euro della prima tranche e 290 mila euro per la seconda tranche.
Tutto ciò era stato inserito nella parte entrata del bilancio di previsione 2011, anche se la somma verrà restituita nel 2012 dal Museo di Fotografia, e quindi ecco perché abbiamo una variazione di bilancio relativa a questa cosa. Il tutto parte da un atto di Giunta del 26 luglio 2011. Sennonché andando sul sito della Provincia di Milano abbiamo scoperto che il 18 luglio, vale a dire una settimana prima della Deliberazione della Giunta Comunale, ci fosse la determinazione dirigenziale, quindi stiamo parlando di una determinazione provinciale, la numero 105907, il cui titolo era: approvazione della spesa complessiva di 150 mila 381 euro quale prima tranche degli oneri derivanti dal contratto del Direttore Generale del Museo di Fotografia Contemporanea. Vale a dire che la Provincia di Milano ha erogato 150 mila euro una settimana prima che la Giunta di Cinisello Balsamo decidesse di finanziare l’intera somma al Museo di Fotografia.
Tra l’altro le cifre corrispondono: 150 mila euro li ha dati la Provincia di Milano, 150 mila euro li anticipa il Comune di Cinisello sempre per la stessa voce. A questo punto ho detto qui il Museo di Fotografia prende due volte lo stesso finanziamento, almeno questa prima tranche. In realtà, se andiamo a leggere la relazione allegata alla Delibera 222 si dice che questi soldi, è specificato che servono per oneri derivanti dal contratto del Direttore Generale del Museo di Fotografia Contemporanea, nella relazione allegata alla Delibera che vi invito a leggere si dice che questi soldi servono per il normale funzionamento del Museo.
Allora a questo punto i casi sono due. Se il Comune decide di fare un finanziamento al Museo di Fotografia Contemporanea per la normale attività, non vedo per quale motivo debba finanziare l’esatta somma che deve essere corrisposta come onere, come liquidazione al Direttore Generale. Secondo, può essere stata una svista, ma il fatto di anticipare 150 mila euro, quando la Provincia di Milano aveva già fatto, aveva già trasmesso una determinazione dirigenziale, nella quale diceva comincio a dare la prima tranche dei miei 440 mila euro che devo pagare al Museo di Fotografia una settimana prima della Delibera del Comune, può essere stata una svista, ma di fatto il Museo di Fotografia Contemporanea oggi ha ottenuto 150 mila euro di finanziamento da parte del Comune di Cinisello Balsamo e altri 150 mila euro che gli sono arrivati dalla Provincia di Milano.
Oltretutto le date di restituzione di queste somme non corrispondono, perché poi andando a fondo si è scoperto che la Provincia di Milano la seconda tranche la verserà a marzo 2012 e nella convenzione, invece, la Fondazione dovrà restituire al Comune di Cinisello Balsamo la somma restante, cioè 340 mila euro entro maggio 2012, cioè due mesi dopo. Chiedo di avere maggiori chiarimenti su quest’operazione finanziaria che può essere dettata probabilmente anche dalla buona volontà di mantenere in vita il Museo di Fotografia Contemporanea, però sta di fatto che queste somme dovevano essere utilizzate per una voce precisa, e non solo, la Provincia di Milano aveva già deliberato con una determinata dirigenziale una settimana prima il versamento della prima tranche.
Vorrei capire come mai il Comune di Cinisello Balsamo è stato così generoso dei confronti del Museo della Fotografia. Non solo, poi c’è un ulteriore frase, e la finisco quest’interrogazione, c’è un’ulteriore frase che, secondo me, lascia un po’ di dubbi che è: si delega il Sindaco in qualità di socio fondatore, affinché le su indicate condizioni, cioè il finanziamento e la restituzione tra Museo e Comune, si delega il Sindaco affinché la Fondazione recepisca le condizioni. Però, purtroppo in questo caso noi abbiamo il Sindaco che ha una doppia funzione. Non è il Sindaco in qualità di socio fondatore; il Sindaco è anche Vicepresidente della Fondazione, e quindi si tratterebbe di demandare, delegare il Sindaco a convincere se stesso che deve recepire le clausole della convenzione. Anche questa è una parte un po’ di dubbia legittimità.

RISPOSTA DEL SINDACO

Volevo dire una cosa soltanto per quanto riguarda l’ultima interrogazione, quella del Consigliere Zonca sulla scuola di musica, scusi della fotografia. Sempre faccio questo doppione, sono tutti prodotti della mia storia. Il tema è delicato, perché riguarda il destino del Museo e il tema verrà ripreso sulla discussione della variazione di bilancio, perché comunque la voce è lì dentro.
La situazione che si è andata a determinare nel tempo è che non avendo pagato la Provincia di Milano le quote che gli spettava per convenzione triennale che scadeva con il giugno 2011, la convenzione prevedeva che la Provincia di Milano mettesse 400 mila euro l’anno per il Museo, così come il Comune di Cinisello Balsamo, e in più la Provincia di Milano aveva a suo carico il pagamento del Direttore. Perché aveva a carico il pagamento del Direttore? Perché Beppe Manzoni era un Direttore centrale della Provincia di Milano e che di fatto era in ruolo alla Provincia di Milano, era come tutti i Direttori della Provincia persona che percepiva 130 mila euro all’anno. Questo è lo stipendio di un Direttore della Provincia di Milano.
Da questo punto di vista quando Beppe Manzoni rientrò in Provincia, io allora ero Assessore Provinciale, rientrò in Provincia e, di fatto, era stato… la storia è questa. Poi i commenti, i giudizi, le valutazioni sono ovvie, ma io credo che sia anche giusto fare chiarezza su alcune cose, quando poi riguardano le persone. Beppe Manzoni è stato sostanzialmente il dirigente alla cultura della Provincia di Milano che aiutò tutto il processo di realizzazione del Museo a Cinisello Balsamo. Poi andò in Regione, poi tornò in Provincia, tornò in ruolo, perché era il suo posto, era stato messo in mobilità in Regione e a quel punto avviandosi il Museo nel 2004 formalmente, la Fondazione e tutto a quel punto si valutò allora di poter aiutare il Museo mettendo a disposizione la persona che aveva una rete regionale e provinciale e aveva una conoscenza dall’interno, perché aveva seguito tutto questo progetto e la Provincia si accollò questa spesa che era il suo stipendio ed era il suo stipendio con la percentuale in più, non mi dite le cifre, poi queste cose sono tutte scritte, quindi, non è problema, sono atti pubblici, che venivano sostanzialmente riconosciute alle persone come lui che entravano nel rischio, perché a questo punto non era più dipendente, non avrebbe potuto più tornare in Provincia, ma andava a contratto privato presso la Fondazione e il parametro di partenza era quello dello stipendio, ovviamente in questo caso totalmente a carico della Provincia di Milano.
Lo dico da Sindaco di Cinisello Balsamo oggi, ma anche allora da Assessore. Era una partita giocata dal mio punto di vista molto chiaramente pro Cinisello Balsamo, cioè poter avere da questo punto di vista professionalità alte con esperienza che avevano una storia e da questo punto di vista la Provincia di Milano comunque in questo caso avuto in carico questo costo che veniva, invece, mantenuto in capo alla Provincia, ma con una funzione che non era più legato a funzioni provinciali. Questo è il dato.
Dopodiché quell’accordo con la Provincia di Milano, di fatto, con l’entrata della Giunta Podestà è stato messo da subito in discussione. All’unanimità il Collegio Revisori dei Conti l’anno scorso dopo che la Provincia non aveva versato nessuna quota, quindi il Museo in difficoltà… il Museo non ha pagato il personale per tre mesi, noi abbiamo fatto un’ingiunzione di pagamento, cioè abbiamo detto andiamo al pignoramento. Lo potevamo fare.

(Intervento fuori microfono non udibile)

SINDACO:
Noi Museo. Il Museo andò al pignoramento. Questa cosa, ovviamente, ha scatenato grande tensione e alla fine abbiamo condiviso, verbalizzato, sottoscritto un accordo che aveva due tipi di situazione. Ritiravamo quello che, peraltro, i Revisori ci avevano imposto, recuperare tutti i costi dovuti, perché noi non potevamo non pagare gli stipendi, i fornitori a fronte di una mancata entrata dovuta per contratto. Quindi, avremmo dovuto difendere i lavoratori e anche le cose con tutto quello che la Legge ci permetteva.
A questo punto ritirato, revocato questo mandato la Provincia si impegnò in quel momento a pagare gli arretrati che ha pagato in tranche diverse per 400 mila euro che è la tranche del 2009, ma nella sostanza chiedendo che cosa? Di rinegoziare in anticipo il tutto della convenzione, e quindi la Provincia dice noi non siamo in grado, non metteremo a disposizione più 400 mila euro. Ha discusso per settimane e mesi, perché essendo comunque la responsabilità del pagamento del Direttore Generale in carico alla Provincia, usciva dal bilancio del personale della Provincia quella cifra. Era a carico della Provincia, il tema è stato: va bene, avevamo già concordato un’uscita del Direttore, ma il Direttore Generale della Provincia di Milano si era preso carico lui di transare tutta questa partita.
Sei mesi, una roba folle. Alla fine chiuso e negoziato da parte mia, perché deciso che il Direttore sarebbe stato sostanzialmente liquidato, il fatto che nessuno chiudesse questa vicenda faceva sì che ci fosse una persona frustrata, maltrattata a gestire la cosa, quando tutti stavano dicendo che doveva a questo punto andare via e c’era un impegno condiviso a non fare e anche a negoziare la buona uscita, così come il contratto dei dirigenti prevedeva. A questo punto dentro a questo scenario, così com’era il riparto fatto e condiviso, approvato anche dall’Assessore Maerva delegato del Presidente Podestà in sede di Consiglio d’Amministrazione, quindi tutti i passaggi sono stati passaggi che sono man, mano subiti, obtorto collo mediati, però alla fine definitivamente approvati in sede di e con la provincia che ci doveva dare ancora 490 mila euro, 490 mila euro per pagare il personale, i fornitori e altro.
Era una situazione a questo punto dove la Provincia dice non siamo in grado di darli. A questo punto la proposta, la richiesta fatta, negoziata da parte mia con anche i nostri revisori dei conti è: acquistate il credito, cioè non possiamo per l’ennesima volta non dare lo stipendio ai dipendenti. A questo punto la negoziazione e l’accordo che poi Polenghi ha sottoscritto a tutela del Comune, perché fino a una certa data non si capiva perché la determina… una determina non vuol dire un pagamento. Ci sono molte determine dei dirigenti, anche nostri che sono ferme, perché la ragioneria non le paga, perché escono dal patto. A questo punto nel mese di fine luglio la Dottoressa Guerci ha dovuto comunque, perché poi è andata così, questa è la cosa ancora più simpatica, è dovuta andare in banca e chiedere un prestito, perché comunque noi non avevamo preso la variazione. La variazione l’abbiamo presa il 26 e la Provincia… le cose non si sono combinate come avrebbero dovuto e veramente per l’ennesima volta non pagare lo stipendio ai lavoratori che sono ridotti ormai al lumicino sembrava essere una cosa inaccettabile.
Per questo la Dottoressa Guerci è andata, ripeto, a chiedere alla banca un prestito e lei ha pagato le cose. Abbiamo avuto conferma, adesso ci sono tutte le note dei soldi versati dalla Provincia che sono arrivati a fine agosto sostanzialmente e a questo punto siamo in questa situazione, dove c’è una richiesta del Museo condivisa con il Comune che dice ho un credito di fronte a un creditore sicuro, perché è un Ente pubblico che mi deve dare 490 mila euro, me li anticipi tu con un accordo di restituzione.
Adesso la Provincia ha fine agosto versato 150 mila euro. Prima sono andata a telefonare a Gabriella Guerci per avere tutti i pezzi poi alla fine e da questo punto di vista è già previsto nella convenzione che vengono restituiti 150 mila la prima tranche, sapendo che in questo momento il Museo è di fronte a uno scenario pesantissimo, perché è chiaro che… è chiaro a me, non è chiaro a voi. La Provincia cosa dice? Rinegoziamo il tutto, vi giriamo 200 mila euro, però facciamo lo Statuto. In questo momento, in pratica, nel bilancio del 20 1 della Provincia di Milano non esistono i soldi per il Museo, nonostante che la Provincia comunque si è impegnata in sede di Consiglio d’Amministrazione.
È tutto molto delicato. Siccome dall’interrogazione fatta dal Consigliere Zonca sembra che qui ci siano delle persone, dei furbi che pensano a giocare, in realtà siamo di fronte a un’emergenza sia gravissima e siamo di fronte a un passaggio politico molto delicato, perché io capisco che la Provincia può avere tutte le difficoltà possibili, ma a questo punto sarà necessario che decida cosa fare da grande. Dopodiché decideremo ognuno per la sua parte, ma rispetto a un’avventura che parte con l’Istituzione che si chiama Provincia che fa un investimento molto importante di commesse pubbliche negli anni ’80, che ha una quantità di fotografie rilevanti e decide di fare un Museo.
Poi siccome non riesce a farlo a Milano, concordiamo che lo facciamo a Cinisello Balsamo, perché sembrava una cosa molto importante dare questo segnale di decentramento di funzioni di eccellenza di scala nazionale. Dentro quel Museo ci sono fior di strutture, cose che sono di proprietà della Provincia di Milano, fotografie, archivi fotografici che il Museo tiene. Ora da questo punto di vista quello che posso dire con rammarico che dopo 2 anni di questo tira e molla non c’è veramente un’idea strategica da parte della Provincia di Milano su cosa vogliono dire politiche di area metropolitana. Quindi, in questi giorni è indispensabile, cosa che l’Assessore Cattaneo sta facendo, Gabriella Guerci, ma anche la sottoscritta si capisca di che vita vivere o di che morte morire e di quale tipo di relazione mettere in campo.
Le dico questa cosa con amarezza, perché alla fine possono essere combinate bene le date. Il dirigente del settore cultura non aveva comunicato alla Guerci, la Guerci… però, devo dire che c’è una sofferenza tale in questo momento che non può essere burocraticamente letta così, ma va letta dal punto di vista, invece, dei contenuti veri. Quindi, mi fermo perché personalmente credo che poi con la presenza di Polenghi possiamo riprenderlo dentro la variazione e meglio puntualizzare il dare e avere e le cose che sono state fatte anche da parte nostra come Comune per tutelarci nei confronti del Museo, nei confronti della Provincia, quindi le cose che sono state fatte.
Ribadisco. Mi sembrava doveroso raccontare di nuovo, o comunque raccontare al Consiglio che quest’importante istituzione in questo momento versa in una situazione di estrema difficoltà, perché continuamente vengono rimandate delle decisioni, anche quello di non esserci. Uno dice: va bene, non ci sono più; va bene separiamoci. È capitato, quindi ci separiamo, ma il fatto di esserci o non esserci, dire che c’è e che determinati soldi poi non vengono dati è una roba terribile. È come avere sempre delle manovre sulla testa. Mi fermo e non credo che sia utile aggiungere altro.

RISPOSTA DEL VICESINDACO LUCA GHEZZI

Io pensavo di rispondere all’interrogazione del Consigliere Zonca, ma il Sindaco mi ha anticipato e ha illustrato più che ampiamente quella che è stata la vicenda. Volevo solo sottolineare che il Consigliere Zonca ha fatto una ricostruzione un po’ alla Ellery Queen, cioè individuando un po’ tutta una serie di indizi, situazioni che potevano creare dei disturbi sulla comunità, sulla collettività. Non ce ne sono, nel senso che come il Sindaco è solamente un’anticipazione a fronte di un credito che la Provincia aveva chiesto di rateizzare in maniera diversa e in tempi diversi.
I 150 mila euro non vengono dati due volte al Museo della Fotografia, ma la liquidazione è avvenuta nel mese di agosto, per cui adesso il Comune non anticiperà quei soldi lì, nel senso che sono già stati recuperati dalla Provincia. Sul Patto di Stabilità non incide, come vedete nella ratifica di variazione, perché c’è una registrazione del credito, una rilevazione del credito che il Museo della Fotografia vantava nei confronti della Provincia e in cambio di questo finanziamento da parte dell’Ente locale in attesa della conclusione dell’iter di pagamento, di saldo del credito da parte della Provincia.
L’altra cosa che volevo dire per quanto riguarda l’interrogazione del Consigliere Berlino sulla questione del censimento, gli risponderemo per iscritto dopo aver consultato gli Uffici. Grazie.

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