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n. 191 17.10.2011

Enrico Zonca

Terza interrogazione, si riattrezzi Assessore ai Servizi Sociali, io avevo già fatto una interrogazione tempo fa, con una risposta che non condividevo, relativa alla modifica del regolamento.
Ricapitoliamo velocemente, il Consiglio di Stato ha dichiarato illegittimo il nostro regolamento di accesso ai servizi alla persona, il regolamento quindi deve essere modificato e tutti i regolamenti devono essere approvati dal Consiglio Comunale.
Avevo sollevato la questione, perché avevo trovato scoperto nell’Albo Pretorio, una delibera che, in pratica la Giunta aveva modificato in base a quella sentenza il regolamento dei servizi sociali, senza praticamente coinvolgere, perché nessuno di noi, se non va a scaricarsi la delibera, è a conoscenza di questa modifica e quindi avevo contestato la competenza della Giunta, perché i regolamenti li modifica il Consiglio Comunale e non la Giunta; purtroppo, non è l’unico caso, ci sono tantissime decisioni, anche per il Regolamento dell’Economato, per tantissime altre cose, in cui il Consiglio Comunale non viene assolutamente nemmeno informato, viene solamente scoperto attraverso il controllo delle delibere.
A questo punto mi è stato risposto che, quella modifica era una modifica tecnica e quindi non era necessario passare dal Consiglio Comunale.
Contesto ovviamente questa interpretazione, però, a questo punto vorrei che l’Assessore rendesse conto degli effetti di questa modifica tecnica, come lei dice, a questo regolamento.
In sostanza la sentenza del Consiglio di Stato, ammette che, ci sono delle parti in cui viene chiesto l’intervento delle famiglie per gli anziani non autosufficienti e per i disabili gravi per il pagamento delle rete, invece, il Consiglio di Stato dice no, non è sempre vero, bisogna verificare la situazione del disabile e dell’anziano non autosufficiente.
È stata fatta, infatti, sia una variazione di bilancio l’anno scorso di circa 200 mila Euro, proprio per sopperire a questa, visto che la sentenza è del maggio 2010, per sopperire a questi maggiori costi, che il Comune di Cinisello Balsamo è obbligato a rimborsare alle famiglie, che hanno un disabile grave o un anziano non autosufficiente, che non ha il reddito sufficiente per pagare la retta, era stata fatta sia una variazione di bilancio di oltre 200 mila Euro nel 2010 e sono stati previsti altri soldi, sempre aggiuntivi nel 2011.
La mia domanda è: a fronte di quella modifica tecnica, come lei dice, vorrei sapere, però, non tra sei mesi, ma vorrei saperlo velocemente, quante famiglie hanno fatto richiesta di rimborso o comunque di intervento al Comune di Cinisello Balsamo, quante sono state rimborsate e in che misura, perché da quello che risulta, pare che non siano stati fatti assolutamente dei rimborsi.
A questo punto se la modifica tecnica serve per non far applicare la sentenza del Consiglio di Stato, probabilmente qualche problema c’è.

RISPOSTA DELL’ASSESSORE SIRIA TREZZI

Grazie, Presidente. Rispondo congiuntamente alle interrogazioni del consigliere Zonca e del consigliere Malavolta. Prima, però, ci terrei a fare un minimo di passaggio, di riepilogo e di puntualizzazione rispetto ad una vicenda che sta diventando complicata, su cui si sovrappongono diverse tematiche e diversi percorsi. Ebbene, il regolamento di accesso ai servizi è del 2009, la sentenza del Tar è del 2010, la sentenza del Consiglio di Stato – consigliere Zonca – è del maggio 2011, non maggio 2010, perché io …

(Intervento fuori microfono non udibile)

No, no, appunto, aspetti. Su questa vicenda …

(Intervento fuori microfono non udibile)

ASSESSORE TREZZI:
No, consigliere Zonca, il Consiglio di Stato non ha confermato in toto la sentenza del Tar. Applicare la sentenza del Tar voleva dire applicarla con criteri che, ad oggi, erano diversi rispetto a quelli della sentenza del Consiglio di Stato. La sentenza del Tar entrava in tutto, anche nel SAD, anche nelle indennità, anche nella valutazione del calcolo ISEE. La sentenza del Consiglio di Stato, invece, è molto più precisa, molto delimitata, e molto puntuale rispetto alle parti del regolamento. La sentenza del Tar, invece, da questo punto di vista, era disarticolata e molto frastagliata nell’intervenire sul regolamento. La sentenza del Consiglio di Stato, invece, è più precisa, infatti determina, con una certa esattezza, quali sono i punti su cui intervenire rispetto al regolamento. Ebbene, su alcuni punti è inequivocabile, per cui prevede per forza l’applicazione di alcuni criteri che non erano previsti all’interno del regolamento.
Detto questo, la sentenza del Consiglio di Stato è di maggio, da qui in poi si sono venute a sovrapporre altre condizioni, che anche lei dovrebbe ricordare. In primo luogo, una richiesta per le mozioni, ma anche degli ordini del giorno di Consigli Comunali, di avviare un percorso di rivisitazione per uniformare i regolamenti che riguardano l’accesso dei servizi alla persona sui quattro territori dell’Ambito. Istanza che è stata recepita, proposta all’Assemblea dei Sindaci, quattro Consigli Comunali hanno approvato uno stesso ordine del giorno, c’è stata una Assemblea che ha comunque impegnato ad avviare un percorso di concertazione con le Associazioni che partecipano ai tavoli sovracomunali delle varie aree. Ci sono stati degli incontri anche con le Associazioni dei ricorrenti, per puntualizzare, alla presenza degli avvocati, i punti che riguardavano l’interpretazione delle varie sentenze; e da lì si è concordato un percorso di concertazione. A ciò si sono aggiunte le istanze che sono arrivate dai cittadini per accedere alla possibilità data dalla sentenza del Consiglio di Stato, istanze che hanno una tempistica di risposta veloce. E lei stesso, in questo Consiglio Comunale, ha sollecitato a dare risposte veloci. Istanze che, peraltro, essendo retroattive, devono partire dal 2009 per alcuni, dal 2010 per altri, con – prima – visione del TAR poi visione del Consiglio di Stato. Ad oggi, la necessità di procedere ad un accorgimento tecnico che ci permetta di dare seguito ad una sentenza di Consiglio di stato che – ripeto – sui punti che abbiano affrontato è precisa rispetto ai criteri, che ci permetta di rispondere, nei tempi dovuti, alle istanze che sono presentate, ci ha posto la scelta di andare velocemente ad una modifica temporanea e tecnica di questo regolamento, con un impegno, esplicitato all’interno della delibera, di avviare la concertazione – che è stata avviata – con un incontro fissato entro la prima settimana di novembre per la modifica complessiva del regolamento di accesso. Il tutto, anche alla luce dell’Ambito. Infatti, il tavolo che è stato convocato è un tavolo di istruttoria d’Ambito, ed è la prima volta che viene convocato un tavolo di istruttoria d’Ambito per modificare un regolamento di accesso ai servizi.
Le tempistiche non sempre coincidono. Noi stiamo già dando l’avvio alle convocazioni per le istanze che sono state presentate, per illustrare l’iter dell’istanza e per illustrare il risultato dell’istanza. Ho visto l’altro giorno il conteggio dell’istanza e il numero delle persone che l’hanno presentata, per cui, di fatto, è un iter complicato in cui vanno davvero ad inserirsi percorsi diversi con origini di interventi che vengono da fonti diverse: il Consiglio Comunale, l’Ambito, la concertazione prevista dalla legge n.3, il Consiglio di Stato, le istanze del Sindaco. Tenere presente, cercando di dare una risposta, nei tempi dovuti, alla richiesta dei cittadini, non è cosa semplice.
Ripeto: qualsiasi passaggio che non sia di urgenza per dare una risposta ai cittadini, poi avrà il Consiglio Comunale come Organo che definirà nell’assetto definitivo il regolamento di accesso ai servizi sociali. Ciò detto, io avevo anche illustrato in Consiglio Comunale quali fossero gli accorgimenti tecnici fatti per dare seguito alla delibera del Consiglio di Stato, ma ci è sembrato questo il percorso che conciliasse l’urgenza di dare una risposta ai diritti dei cittadini, con il garantire impegni che erano stati assunti – perché chiesti dal Consiglio Comunale – rispetto a percorsi di singoli d’Ambito, di Consigli di Stato e futuribili rispetto all’Azienda.
Percorso complicato che intreccia tante diramazioni, però credo che possa produrre una considerazione a livello sovra comunale, un percorso di concertazione che veda presenti tutte le Associazioni o il privato sociale che ha partecipato alla elaborazione del Piano di Zona – ovviamente sui temi che riguardano gli anziani ed i disabili – per cui io mi auguro che questo possa produrre risultati apprezzabili dal punto di vista della crescita della elaborazione fatta sui servizi in questo ambito. Poi, Consigliere Zonca, tutte le concertazioni, tendenzialmente, si spera abbiano una fine condivisa. Però non è mai detto! Il Consiglio Comunale dovrà affrontare la discussione, anche qui si spera il più possibile condivisa, ma devo dire che anche nel Consiglio Comunale le differenze sono lecite e, perché no, a volte anche fonte di ricchezza.

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