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n. 196 17.10.2011

Riccardo Malavolta

Grazie Presidente.
Parto da un’interrogazione, che in parte è comune a quella che ha già fatto il Consigliere Zonca, in merito al regolamento che è stato modificato con un atto di Giunta nel mese di agosto e che ho già posto l’interrogazione, a cui ancora non ho ricevuto risposta, sul fatto che, sia lecito o meno da parte della Giunta modificare questo regolamento, comunque per contributo a tutti, il comma 4 del Testo Unico all’art. 42 sulle nostre competenze, dice che: le deliberazioni in ordine agli argomenti di cui al presente articolo, quindi alle attribuzioni del Consiglio, non possono essere adottate in via di urgenza da altri organi del Comune o della Provincia, salvo quelli attinenti alle variazioni adottate dalla Giunta, da sottoporre a ratifica, quindi non con una semplice comunicazione, a ratifica del Consiglio nei sessanta giorni successivi a pena di decadenza.
Quindi, agosto, settembre, ottobre, credo che i sessanta giorni siano già passati. Chiedo alla Giunta e a questo punto mi serve una risposta, perché i trenta giorni dalla presentazione della precedente interrogazione stanno per scadere, io capisco tutto e capisco tutti i problemi, però, ci sono troppe interrogazioni che rimangono lì appese, senza avere risposta e il Testo Unico prevede trenta giorni per la risposta.
Capisco che poi gli uffici abbiano altre priorità e si può anche aspettare, però su temi importanti bisogna comunque essere un attimino attenti, questa è la prima interrogazione, quindi sul regolamento che cosa si intende fare, regolamento che modifica l’accesso ai servizi.
La seconda interrogazione, riguarda altre due che avevo già presentato il 29 giugno, quindi sono ben oltre i trenta giorni, signor Presidente, quindi le chiedo veramente la cortesia di premere gli uffici, affinché queste interrogazioni ricevano risposta, che tra l’altro sono due interrogazioni a mio giudizio semplici.
Una, quella del 29 giugno, dove chiedevo se è compito del Comune, verificare che, i lavori commissionati dal Comune stesso, siano coperti a livello assicurativo.
Credo che, mi aspettavo una risposta velocissima e semplicissima, un bel sì, eppure è dal 29 giugno che sto attendendo una risposta.

RISPOSTA DELL’ASSESSORE SIRIA TREZZI

Grazie, Presidente. Rispondo congiuntamente alle interrogazioni del consigliere Zonca e del consigliere Malavolta. Prima, però, ci terrei a fare un minimo di passaggio, di riepilogo e di puntualizzazione rispetto ad una vicenda che sta diventando complicata, su cui si sovrappongono diverse tematiche e diversi percorsi. Ebbene, il regolamento di accesso ai servizi è del 2009, la sentenza del Tar è del 2010, la sentenza del Consiglio di Stato – consigliere Zonca – è del maggio 2011, non maggio 2010, perché io …

(Intervento fuori microfono non udibile)

No, no, appunto, aspetti. Su questa vicenda …

(Intervento fuori microfono non udibile)

No, consigliere Zonca, il Consiglio di Stato non ha confermato in toto la sentenza del Tar. Applicare la sentenza del Tar voleva dire applicarla con criteri che, ad oggi, erano diversi rispetto a quelli della sentenza del Consiglio di Stato. La sentenza del Tar entrava in tutto, anche nel SAD, anche nelle indennità, anche nella valutazione del calcolo ISEE. La sentenza del Consiglio di Stato, invece, è molto più precisa, molto delimitata, e molto puntuale rispetto alle parti del regolamento. La sentenza del Tar, invece, da questo punto di vista, era disarticolata e molto frastagliata nell’intervenire sul regolamento. La sentenza del Consiglio di Stato, invece, è più precisa, infatti determina, con una certa esattezza, quali sono i punti su cui intervenire rispetto al regolamento. Ebbene, su alcuni punti è inequivocabile, per cui prevede per forza l’applicazione di alcuni criteri che non erano previsti all’interno del regolamento.
Detto questo, la sentenza del Consiglio di Stato è di maggio, da qui in poi si sono venute a sovrapporre altre condizioni, che anche lei dovrebbe ricordare. In primo luogo, una richiesta per le mozioni, ma anche degli ordini del giorno di Consigli Comunali, di avviare un percorso di rivisitazione per uniformare i regolamenti che riguardano l’accesso dei servizi alla persona sui quattro territori dell’Ambito. Istanza che è stata recepita, proposta all’Assemblea dei Sindaci, quattro Consigli Comunali hanno approvato uno stesso ordine del giorno, c’è stata una Assemblea che ha comunque impegnato ad avviare un percorso di concertazione con le Associazioni che partecipano ai tavoli sovracomunali delle varie aree. Ci sono stati degli incontri anche con le Associazioni dei ricorrenti, per puntualizzare, alla presenza degli avvocati, i punti che riguardavano l’interpretazione delle varie sentenze; e da lì si è concordato un percorso di concertazione. A ciò si sono aggiunte le istanze che sono arrivate dai cittadini per accedere alla possibilità data dalla sentenza del Consiglio di Stato, istanze che hanno una tempistica di risposta veloce. E lei stesso, in questo Consiglio Comunale, ha sollecitato a dare risposte veloci. Istanze che, peraltro, essendo retroattive, devono partire dal 2009 per alcuni, dal 2010 per altri, con – prima – visione del TAR poi visione del Consiglio di Stato. Ad oggi, la necessità di procedere ad un accorgimento tecnico che ci permetta di dare seguito ad una sentenza di Consiglio di stato che – ripeto – sui punti che abbiano affrontato è precisa rispetto ai criteri, che ci permetta di rispondere, nei tempi dovuti, alle istanze che sono presentate, ci ha posto la scelta di andare velocemente ad una modifica temporanea e tecnica di questo regolamento, con un impegno, esplicitato all’interno della delibera, di avviare la concertazione – che è stata avviata – con un incontro fissato entro la prima settimana di novembre per la modifica complessiva del regolamento di accesso. Il tutto, anche alla luce dell’Ambito. Infatti, il tavolo che è stato convocato è un tavolo di istruttoria d’Ambito, ed è la prima volta che viene convocato un tavolo di istruttoria d’Ambito per modificare un regolamento di accesso ai servizi.
Le tempistiche non sempre coincidono. Noi stiamo già dando l’avvio alle convocazioni per le istanze che sono state presentate, per illustrare l’iter dell’istanza e per illustrare il risultato dell’istanza. Ho visto l’altro giorno il conteggio dell’istanza e il numero delle persone che l’hanno presentata, per cui, di fatto, è un iter complicato in cui vanno davvero ad inserirsi percorsi diversi con origini di interventi che vengono da fonti diverse: il Consiglio Comunale, l’Ambito, la concertazione prevista dalla legge n.3, il Consiglio di Stato, le istanze del Sindaco. Tenere presente, cercando di dare una risposta, nei tempi dovuti, alla richiesta dei cittadini, non è cosa semplice.
Ripeto: qualsiasi passaggio che non sia di urgenza per dare una risposta ai cittadini, poi avrà il Consiglio Comunale come Organo che definirà nell’assetto definitivo il regolamento di accesso ai servizi sociali. Ciò detto, io avevo anche illustrato in Consiglio Comunale quali fossero gli accorgimenti tecnici fatti per dare seguito alla delibera del Consiglio di Stato, ma ci è sembrato questo il percorso che conciliasse l’urgenza di dare una risposta ai diritti dei cittadini, con il garantire impegni che erano stati assunti – perché chiesti dal Consiglio Comunale – rispetto a percorsi di singoli d’Ambito, di Consigli di Stato e futuribili rispetto all’Azienda.
Percorso complicato che intreccia tante diramazioni, però credo che possa produrre una considerazione a livello sovra comunale, un percorso di concertazione che veda presenti tutte le Associazioni o il privato sociale che ha partecipato alla elaborazione del Piano di Zona – ovviamente sui temi che riguardano gli anziani ed i disabili – per cui io mi auguro che questo possa produrre risultati apprezzabili dal punto di vista della crescita della elaborazione fatta sui servizi in questo ambito. Poi, Consigliere Zonca, tutte le concertazioni, tendenzialmente, si spera abbiano una fine condivisa. Però non è mai detto! Il Consiglio Comunale dovrà affrontare la discussione, anche qui si spera il più possibile condivisa, ma devo dire che anche nel Consiglio Comunale le differenze sono lecite e, perché no, a volte anche fonte di ricchezza.

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