In queste settimane ci sono giunte diverse interpretazioni sulla vicenda della chiusura degli spazi di socializzazione del caseggiato Palazzone. Ci sembra quindi importante fare chiarezza.
Il Centro Civico di via Giolitti da sempre è stato luogo di incontri, riunioni, sportello sindacale, feste ed assemblee. Ha ospitato mostre, momenti conviviali, ha accolto inquilini di altri caseggiati e anche di altre città. Insomma un vero Centro …Civico proprio come è comunemente chiamato.
La situazione nel tempo si è deteriorata quando le due attuali associazioni di inquilini hanno iniziato a discutere sul suo utilizzo. Nel tempo, le incomprensioni sono diventate motivo di preoccupante conflitto e riportate ad Aler con sempre maggior frequenza.
Aler, in quanto padrone di casa, in accordo con il Comune con cui condivide da tempo le sorti del Contratto di Quartiere, ha diffuso a tutti gli inquilini un primo comunicato nel quale, ricordando le regole d’uso degli spazi, il diritto all’utilizzo da parte dei due sindacati e dall’impresa di pulizie; inoltre ha chiesto alle due associazioni di trovare un accordo sull’uso degli spazi, specificando che in mancanza di tale proposta avrebbe provveduto alla loro chiusura. Inoltre si è provveduto ad incontrare congiuntamente alcuni rappresentanti delle due associazioni per auspicare, anche di persona, un accordo, suggerendo anche di individuare una persona ‘sopra le parti’ per aiutarsi a trovare una soluzione.
Superata la scadenza comunicata, Aler, sempre in accordo con il Comune, ha provveduto alla chiusura degli spazi non prima di aver distribuito un secondo comunicato che esprimeva dispiacere e delusione per il mancato raggiungimento dell’accordo; amarezza che è cresciuta quando uno degli spazi è stato indebitamente ‘forzato’.
Ora ci attendiamo che il tempo porti consiglio e che anche al Palazzone, come alle vicine 5 Torri (vedi articolo dedicato), si riprenda l’antico percorso di socialità e inclusione che sono i presupposti per una migliore condizione abitativa.
Questa volta però, la palla è in mano soprattutto agli abitanti.