ISCRIZIONE
1915 1918
MORTI
seguono i nomi con il grado militare
DISPERSI
seguono i nomi con il grado militare
OH ITALIA ETERNA! ITALIA, UNICO AMORE!
TU CI DICESTI: VIVETE! E NOI ALLA LUCE
DELL’AZZURRO TUO CIELO APRIMMO GLI OCCHI INCANTATI
TU CI DICESTI: MORITE! E NOI SUL TUO PETTO
BENEDICENDO IL TUO NOME, CHINAMMO LA TESTA
Annie Vivanti
DOVE
Nell’atrio del Palazzo comunale in Piazza Confalonieri 5, sul
lato destro, accanto alla lapide ai caduti della seconda guerra mondiale e a quella ai martiri della Resistenza e della deportazione.
QUANDO
La lapide fu inaugurata domenica 2 novembre 1919 alla presenza di numerose autorità.
Dalle pagine de’ Il Cittadino della Domenica del 9 novembre 1919 si legge che alla solenne manifestazione parteciparono, oltre al sindaco Emilio Baj Macario, il sottoprefetto di Monza, il generale Caorsi, il commendator Leonardo Bistolfi (autore dell’opera scultorea), il commendator Pennati e il cavalier Frova, mentre il ministro delle Terre liberate dal Nemico Cesare Nava* aveva aderito con una lettera.
Il Cittadino della Domenica e La Brianza dell’8 novembre 1919 raccontarono che la cerimonia, alla quale erano presenti i familiari dei caduti, i bambini delle scuole e molti cittadini, fu "funestata" da una manifestazione di socialisti: "[...] un pretesto per fare della propaganda politica, con paramenti in rosso, con bandiere a tre colori e col suono della marcia reale, energicamente protestarono al suono dei loro inni [...]".
Con la protesta, i manifestanti intendevano disapprovare le scelte del Governo e dei cattolici, che ritenevano responsabili dell’intervento italiano in guerra.
"[...] Prima ancora che le voci dei bambini della scuola si elevassero in un inno di gloria ai caduti, un forte gruppo di teppisti rossi innalzarono il loro canto. Invano si tentò di dominare colle note del coro quelle grida incomposte. D’un tratto da via Frova una masnada di scalmanati venuti dai vicini paesi e da Milano, irruppe nella folla, seminando grande spavento nelle donne e nei bambini che, piangendo, cercarono rifugio nell’atrio del Municipio. Fu un momento di confusione indicibile. Quei forsennati, a nulla badando, lanciando sassi in direzione delle autorità, tentarono di raggiungere il Municipio e solo ne furono impediti dai Carabinieri, pochi in verità, i quali riuscirono ad acciuffare i due caporioni (di Balsamo se non erriamo) [...] "
Il sindaco Emilio Baj Macario (il cui figlio Aldo era caduto in battaglia) e gli oratori cercarono di calmare gli animi, ma la manifestazione fu sospesa senza riuscire a onorare i caduti.
DEDICATO A
La lapide è dedicata a cinquantaquattro militari di Cinisello morti (quarantasei) e dispersi (otto) durante il primo conflitto mondiale.
CHI
L’Amministrazione comunale affidò l’incarico per la realizzazione della lapide commemorativa allo scultore Leonardo Bistolfi di Torino.
CARATTERISTICHE
La lapide in granito reca incisi in color oro i nominativi dei caduti con il grado militare, suddivisi tra morti e dispersi, e alcune strofe scritte da Annie Vivanti, scrittrice poetessa, sicuramente conosciuta personalmente dallo scultore. La lapide è arricchita da un bassorilievo in bronzo con il quale l’artista ha rappresentato l’Italia, la Patria che raccoglie i propri figli caduti in guerra.
PER APPROFONDIRE
In apertura della seduta del Consiglio comunale per l’approvazione del bilancio del 1919, il sindaco Emilio Baj Macario, con parole accorate, ricordò: "[...] i gloriosi avvenimenti che si susseguirono nei giorni precedenti e che portarono alla vittoriosa fine della più nefanda tra le guerre che abbia colpito l’umanità [...] mandando l’espressione della più viva riconoscenza ai caduti nel campo di battaglia, alle loro famiglie ed a tutti quanti cooperarono colla loro opera a mutare in realtà il sogno, che da secoli vagheggiavano gli Italiani per il compimento della Patria, comunica la deliberazione della Giunta di far porre nell’atrio dell’edificio comunale una targa commemorante i Cinisellesi caduti in questa guerra e di aver dato l’incarico allo scultore Bistolfi di Torino". La deliberazione terminava con la comunicazione che l’Amministrazione comunale avrebbe fatto collocare anche una targa recante il Bollettino della Vittoria del generale Armando Diaz.
*Cesare Nava (Milano, 7 ottobre 1861 - Milano, 27 novembre 1933) è stato un politico e architetto italiano.
Laureato in ingegneria e architettura, progettò il palazzo della Banca d’Italia a Milano, fu presidente del Banco Ambrosiano, ministro delle Terre liberate dal Nemico nel Governo Nitti I con il Partito Popolare.
Passato in seguito nel partito fascista, venne nominato senatore del regno nel 1921 e fu ministro dell’Economia Nazionale del governo Mussolini dall’1 luglio 1924 al 10 luglio 1925.
Vai alla scheda: "I Viali della Rimembranza di Balsamo e di Cinisello".
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