VIGANO’ ROMANO

Nacque a Cinisello il 17 giugno 1899 da Enrico Viganò e Maria Meroni. Era un ragazzo di bassa statura con i capelli castani lisci. Sapeva leggere e scrivere. Prima della guerra faceva il muratore.

Arruolato come soldato nell’Esercito con la matricola 13358, fu messo in congedo illimitato a maggio del 1917. Venne richiamato il mese successivo per essere assegnato al 53° Reggimento Fanteria. Viganò era uno dei Ragazzi del ’99 inviati al fronte dopo la disfatta di Caporetto per dare la svolta decisiva alla guerra. Dopo una brevissima preparazione militare, giunse in zona di guerra a febbraio del 1918 con il 24° Reggimento Fanteria della Brigata Como*.

Cadde sul Monte Grappa, a Col dell’Orso, per ferite da scheggia, il 21 giugno 1918.

Venne sepolto nel cimitero di Cason del Sol (Paderno del Grappa - Treviso).

Il suo nome compare:
- sulla lapide Ai caduti della prima guerra mondiale di Cinisello sita nell’atrio del Palazzo comunale in piazza Confalonieri 5;
- sulla lapide Ai caduti della prima guerra mondiale di Cinisello sita sul sagrato della chiesa di Sant’Ambrogio ad nemus in piazza Gramsci;
- su una delle targhe Ai caduti della prima guerra mondiale di Cinisello che erano collocate sulle porte delle aule della Scuola Elementare Luigi Cadorna. Accanto al suo nome compare l’iniziale del nome del padre (di E.O).

PER APPROFONDIRE

Il 5 dicembre 1917 la *Brigata Como raccolse i suoi reparti a Bassano del Grappa, alle dipendenze della 18^ Divisione, 9° Corpo d’Armata, provvedendo a ricostituirli e riordinarli. Il 19 dello stesso mese tornò nuovamente in linea nella regione del Grappa, nel tratto Monte Solarolo-Val Calcino, passando a far parte della 56^ Divisione, 18° Corpo d’Armata.
Nel settore della Dorsale dei Solaroli la Brigata Como rimase sino al giugno del 1918 e, poichè non si verificano avvenimenti di particolare importanza, ebbe modo di riordinare i propri reparti in vista della successiva grande offensiva, alternandoli tra prima linea e zona di riposo.
Alle ore 3 del 15 giugno, sulle posizioni tenute dalla Brigata (estremità nord-ovest del saliente del Calcino, avanguardia della difesa del baluardo del Grappa) si scatenò un violento bombardamento con proiettili a gas lacrimogeni e asfissianti che durò sino alle ore 7. A quel punto le fanterie avversarie, favorite dalla nebbia fittissima e dal bombardamento, si ammassarono a ridosso delle posizioni italiane.
Nelle trincee di quota 1601 Valderoa-Calcino, più accanitamente attaccate, il 23° Reggimento Fanteria, e in modo particolare il 2° Battaglione, tentò in tutti i modi di contenere l’avanzata ma, sopraffatto dal numero, non potè impedire l’occupazione delle quote 1601, 1672 e 1676 della Dorsale dei Solaroli, mentre anche il 1° Battaglione del 24° Reggimento, dopo tenace resistenza, abbandonò quota 1671 (a nord di Col dell’Orso).
Numerosi contrattacchi lanciati dai reparti nello stesso giorno e al mattino seguente per la riconquista delle quote della Dorsale dei Solaroli non ebbero fortuna, pur raggiungendo lo scopo di arrestare definitivamente l’offensiva. Alle prime ore del 17 giugno, le compagnie 5^ e 6^ del 24° Reggimento Fanteria, insieme alle compagnie 1^ e 2^ del 18° Reparto d’Assalto, con rapida azione e dopo aspra lotta, riconquistarono quota 1671.
1600 uomini e 30 ufficiali furono il tributo di sangue offerto dalla Brigata in quei giorni di battaglia.

Foglio Matricolare 1
Foglio Matricolare 2
Storia della Brigata Como.
Sito: www.cimeetrincee.it/


GALLERIA FOTOGRAFICA

Targa in memoria di Romano Viganò

Cartolina del 24° Reggimento Fanteria della Brigata Como.
Sito: www.pastorevito.it

Bassano del Grappa (Vicenza), monumento presso il parco Ragazzi del ’99