REDAELLI GIUSEPPE

Nacque a Cinisello nel 1898.

Arruolato nell’Esercito, fu assegnato al 242° Reggimento Fanteria, Brigata Teramo* (costituita il 24 gennaio 1917, era formata dal 241° e dal 242° Reggimento Fanteria).

Cadde in combattimento nel 1917 sul Monte Vodice vicino a Gorizia, oggi Slovenia.

Il suo nome compare:
- sulla lapide Ai caduti della prima guerra mondiale di Cinisello sita nell’atrio del Palazzo comunale in piazza Confalonieri 5;
- sulla lapide Ai caduti della prima guerra mondiale di Cinisello sita sul sagrato della chiesa di Sant’Ambrogio ad nemus in piazza Gramsci.

PER APPROFONDIRE

Alla Brigata Teramo* fu affidata la conquista del Monte Vodice. Dopo intensa preparazione d’artiglieria, le fanterie mossero all’attacco.
L’azione del 241° Reggimento, fin dall’inizio seriamente ostacolata dal nemico, non si arrestò e il Reggimento conquistò e oltrepassò il trincerone occidentale in Val Vodice, irrompendo sulla Sella, dove catturò prigionieri e materiale, e dove resistette eroicamente.
L’azione per la conquista del Vodice continuò il 18 maggio 1917 con il concorso del 242° Reggimento che attaccò dalle pendici sud orientali la Selletta.
Il 19 la Brigata proseguì nella sua avanzata, ma subì perdite sensibili. Al mattino del 20, incalzando il nemico, occupò e superò l’abitato del Vodice e giunse nelle due vallette del Rohot - Potok. Nella stessa giornata dovette puntare su Baska e Kobilek. Verso sera mosse all’attacco, ma il nemico aprì un fuoco di sbarramento che cagionò gravi perdite.
Il 22, dopo sette giorni di aspra lotta, scese in Val Scrio per riorganizzarsi; aveva perso 96 ufficiali e 222 uomini di truppa.
Dal 30 maggio fino alla fine di agosto la Brigata Teramo fu richiamata in prima linea sul Vodice. Ebbe il compito di allargare l’occupazione sul Vodice per assicurare l’assoluto possesso dell’intero massiccio. Come primo obiettivo le fu assegnata l’occupazione del costone occidentale e il proseguimento verso la testata della Valle di Gargaro.
Al mattino del 19 agosto le fanterie scattarono dalla base di partenza, ma l’avversario oppose aspra resistenza. Pochi animosi del I Battaglione del 241° Reggimento, ai quali si aggiunsero altri del III Battaglione del 242°, riuscirono a giungere sulla linea nemica, ma mitragliatrici ben appostate troncarono il loro ardimento e li costrinsero a ripiegare sulle posizioni di partenza.
Tra il 19 ed il 22 agosto la Brigata dovette occuparsi del rafforzamento delle linee di difesa sconvolte dal continuo tiro delle artiglierie. Il 22 il 241° si portò nel vallone Rohot - Potok e il mattino seguente, mentre il III Battaglione s’impossessava delle linee nemiche di Bravterca, il II estendeva verso oriente la sua occupazione, catturando prigionieri e ingente materiale.
Le azioni subirono un momentaneo arresto, causa il fuoco avversario, ma alla breve sosta corrispose un nuovo attacco condotto da reparti del 241° contro la trincea sulla sella del Kobilek, occupando anche questo importante caposaldo.
Anche l’azione svolta dal 242° Reggimento nella giornata del 23 agosto fu efficace.
Durante la notte, davanti alla crescente pressione delle truppe italiane, il nemico iniziò ad abbandonare le sue linee più avanzate, cosicché nelle prime ore del 24 agosto la Brigata potè facilmente dilagare dal costone orientale del Vodice. Sempre il 24 il 241° puntò su quota 551, assicurandone il possesso. Sul far della sera tutta la Brigata riprese la sua avanzata, attestandosi sulla linea tra quota 778 e quota 765.
Il 25 agosto il 241° ricevette ordine di occupare il ciglio settentrionale del vallone di Chiapovano, nonchè l’orlo meridionale del Vallone stesso, cercando di affermarsi sulla linea Lanisce. Conquistò Madoni catturandone il presidio, ma le antistanti difese nemiche riuscirono ad arrestare l’avanzata del Reggimento.
Il 26 agosto il 242°, che nei giorni precedenti era rimasto a presidio della posizione del Vodice, fu avviato verso il massiccio di Na Kobil a sostegno del Reggimento fratello.
Nei giorni 27 e 28 agosto la Brigata riprese con maggiore tenacia l’attacco a quota 800 e, dopo violento contrattacco, dovette cedere alla pressione avversaria.
Solo l’1 settembre le fu possibile affermarsi, con azione di sorpresa, sul ciglio del costone di quota 800.
Il 2 settembre 1917 fu sostituita dalla Brigata Venezia e inviata a San Martino di Quisca. Perse nella battaglia sul Vodice 28 ufficiali e 729 militari di truppa (tra i quali Giuseppe Redaelli).
Il contegno tenuto dalla Teramo in quei giorni è ricordato nella motivazione della Medaglia di Bronzo che le fu conferita.