Nacque a Cinisello il 21 dicembre 1890 da Enrico Seregni e Maria Camagni. Era un uomo di bassa statura, di colorito pallido, con i capelli castani lisci. Sapeva leggere e scrivere e faceva il falegname.
Fu arruolato nell’Esercito con la matricola 17675 e messo in congedo illimitato nell’aprile del 1910. Richiamato alle armi, venne assegnato al 20° Reggimento Fanteria. Fu promosso caporale nell’ottobre del 1911; nello stesso anno partì da Messina per la Tripolitania e Cirenaica. Tornò in Italia nel 1913 e fu messo nuovamente in congedo illimitato avendo "tenuto buona condotta e servito con fedeltà e onore". Richiamato un’altra volta alle armi e assegnato al 140° Reggimento Fanteria, giunse in zona di guerra nel novembre del 1915.
Il 6 agosto 1916 morì sul Monte Sabotino nella battaglia per la presa di Gorizia, sesta battaglia dell’Isonzo.
Venne in un primo tempo sepolto a Redipuglia; il 15 novembre 1924 le sue spoglie furono ricomposte nel cimitero di Cinisello.
Fu insignito della Medaglia Commemorativa per la guerra italo-turca (guerra di Libia).
Il suo nome compare:
sulla lapide Ai caduti della prima guerra mondiale di Cinisello sita nell’atrio del Palazzo comunale in piazza Confalonieri 5;
sulla lapide Ai caduti della prima guerra mondiale di Cinisello sita sul sagrato della chiesa Sant’Ambrogio ad nemus in piazza Gramsci.
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