BARZETTI FRANCESCO

Nacque a Cinisello il 30 aprile 1892 da Innocente Barzetti e Maria Lainati.

Soldato, fu arruolato nell’Esercito e assegnato al 9° Reggimento Artiglieria da Fortezza.

Il 12 giugno 1915, a 23 anni, cadde sull’Altopiano di Asiago, nei pressi del forte Verena* sul monte omonimo (nel territorio di Roana in provincia di Vicenza), in seguito a ferita da granata. Fu sepolto nel cimitero di Rotzo (Vi).

Il suo nome compare:
- sulla lapide Ai caduti della prima guerra mondiale di Cinisello sita nell’atrio del Palazzo comunale in piazza Confalonieri 5;
- sulla lapide Ai caduti della prima guerra mondiale di Cinisello sita sul sagrato della chiesa Sant’Ambrogio ad nemus in piazza Gramsci.

PER APPROFONDIRE

Il *forte Verena era una fortezza italiana costruita tra il 1910 ed il 1914 a difesa del confine italiano con l’Impero Austro-Ungarico (lungo la linea che attualmente si può collocare tra la provincia di Vicenza e il Trentino), a 2.019 metri di altitudine sulla sommità dell’omonimo monte. Il forte si trova nel territorio comunale di Roana e si affaccia con pareti a picco sulla sottostante val d’Assa. La notevole altitudine a cui era situato e gli spazi aperti di fronte ad esso, se da un lato offrivano un grosso vantaggio per la visuale di tiro, dall’altro rendevano i colpi dell’artiglieria fortemente soggetti alle forti raffiche di vento che ne riducevano la precisione.

L’opera faceva parte dello Sbarramento Agno-Assa, III settore - Asiago. La costruzione in sé dava l’idea di un forte robusto e ben difeso, ma in realtà fu costruito in tempi molto brevi e con materiali scadenti (basti pensare che fu utilizzato il ferro di carriole e posateria come metallo per armare il cemento del forte, con conseguenti risultati negativi sulla robustezza).
La fortezza presentava all’epoca dei muri spessi che potevano far pensare a una sua intrinseca stabilità. Il materiale usato per costruirli non era però calcestruzzo armato con putrelle di ferro (come allora venivano costruiti i forti austro-ungarici degli altopiani), ma un conglomerato cementizio di scarsa qualità, addizionato di pietrame e altri materiali di scarso valore meccanico. Questo materiale rendeva le spesse mura prive di resistenza meccanica, ma dava loro lo spessore richiesto dalle vigenti normative. Fu quindi un forte costruito in economia.

L’armamento era composto da quattro cannoni Schneider in acciaio da 149 mm in cupole corazzate girevoli di 160 mm di spessore e, per la difesa ravvicinata, da quattro mitragliere in casematte e due batterie di cannoni da 75 mm, situate poco lontano. Lo spessore delle cupole era poco più della metà di quelle nemiche, quindi inadatte a reggere ai colpi dell’artiglieria di grosso calibro.

Alle ore 4 del 24 maggio 1915 dal Forte Verena partì il primo colpo di cannone da parte italiana che sancì l’entrata del Regno d’Italia nel primo conflitto mondiale.

Dopo aver decretato l’entrata in guerra del Regio Esercito italiano, nelle prime due settimane di guerra il Verena, coadiuvato da una batteria di mortai da 280 mm piazzati sulla vicina Cima Civello, bombardò indisturbato le fortezze austro-ungariche Forte Verle, Forte Campo Luserna e Forte Vezzena, provocando gravi danni.

Per eliminare questo pericoloso antagonista - soprannominato il Dominatore dell’Altopiano - gli austro-ungarici prepararono mortai Škoda 30,5 cm Vz. 1911 da 305 mm.

Il 12 giugno 1915 (giorno in cui morì Francesco Barzetti), neanche 20 giorni dopo l’inizio del conflitto, un colpo perforò la corazza ed esplose all’interno della polveriera uccidendo il comandante Umberto Trucchetti, due sottotenenti e 43 uomini. Nei giorni successivi furono distrutte due cupole, bloccata una terza, centrate e devastate le casematte, le caserme e l’infermeria. Si decise quindi di porre allo scoperto i cannoni e di utilizzare il forte solamente come osservatorio.

Il 22 maggio 1916, durante la Strafexpedition, il forte fu occupato dalle truppe austro-ungariche in mano alle quali rimase per il resto della guerra.



GALLERIA FOTOGRAFICA

Francesco Barzetti

Certificato di nascita

Atto di morte

Quello che era rimasto del forte Verena dopo i bombardamenti austriaci

I resti del forte Verena

I resti del forte Verena

Una delle cupole andate distrutte

Il forte Verena in una fotografia recente

Due lapidi ricordano i caduti del 12 giugno 1915, tra i quali Francesco Barzetti
Dal sito: http://rete.comuni-italiani.it

Due lapidi ricordano i caduti del 12 giugno 1915, tra i quali Francesco Barzetti
Dal sito: http://rete.comuni-italiani.it