AI CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE (CINISELLO)

Lapide commemorativa a edicola - piazza Gramsci - sagrato della chiesa Sant’Ambrogio ad nemus

ISCRIZIONE

AI GLORIOSI CADUTI
COSI’ GENEROSO SACRIFICIO
RIMUNERI IDDIO
RICORDINO I POSTERI
seguono i nomi con il grado militare
DISPERSI
seguono i nomi con il grado militare
XXIV - V - MCMXV IV - XI - MCMXVIII
R. PITTER 933 MILANO
24 MAGGIO 1945

DOVE

Scartata la prima ipotesi di posizionare la lapide commemorativa a edicola all’interno del cimitero, la stessa fu collocata sul sagrato della chiesa parrocchiale di Cinisello dedicata a Sant’Ambrogio.

QUANDO

Venne inaugurata il 25 marzo 1923 con una solenne cerimonia durante la quale monsignor Giovanni Rossi, che presenziò in sostituzione del vescovo Ambrogio Portaluppi, impartì la benedizione.

DEDICATO A

La lapide è dedicata ai cittadini di Cinisello morti (cinquantanove) e dispersi (sette) durante il primo conflitto mondiale. Un totale di sessantasei militari, dodici in più rispetto alla lapide che era stata collocata tre anni e quattro mesi prima (inaugurata il 2 novembre del 1919) nell’atrio del Palazzo comunale.
Il numero maggiore è determinato dal fatto che per alcuni caduti si ebbero dati certi dai comandi militari solo in un secondo tempo. Inoltre, in preparazione del viale della Rimembranza che sarà inaugurato l’1 luglio dello stesso anno, erano nati dei Comitati esecutivi con il compito di formare l’elenco dei caduti attingendo le notizie dal Comune o dal Distretto Militare.
Anche la diversa collocazione del nome di Mario Locatelli che nella prima lapide risulta tra i dispersi, mentre nella seconda è indicato tra i morti, fa pensare che siano giunti dati certi circa il suo decesso solo dopo la realizzazione della prima lapide.

In fondo all’elenco dei caduti della prima guerra mondiale compare, inciso con caratteri diversi e con l’anno della morte in numero romano, anno XIV (era fascista), il nome della C.N. (camicia nera) Andrea Furia, soldato volontario deceduto in A.O. (Africa Orientale) l’1 marzo del 1936. Le solenni onoranze funebri per Furia si tennero l’1 aprile ma è probabile che il nome sia stato inciso dopo la fine vittoriosa della guerra contro l’Etiopia e dopo la proclamazione dell’impero, in occasione della quale si tenne una manifestazione in piazza Vittorio Emanuele (oggi piazza Gramsci).

CHI

Nell’aprile del 1922 il parroco don Francesco Ciceri lanciò la proposta di una sottoscrizione per far erigere una lapide dedicata ai caduti di guerra.

CARATTERISTICHE

L’edicola in pietra grigia è addossata alla parete in prossimità dell’entrata destra della chiesa. Tre gradini la innalzano dal suolo e due colonne con capitello ionico sono poste ai lati della lapide commemorativa in marmo che reca incisi in nero i nomi dei caduti e dei dispersi e la scritta "Così generoso sacrificio rimuneri Iddio ricordino i posteri". Le colonne fanno da sostegno all’architrave recante la scritta "Ai gloriosi caduti", sovrastata da timpano con bassorilievo raffigurante un cherubino e croce sommitale. Davanti alla lapide è collocata una lampada votiva.

Inizialmente, sull’edicola (che una volta era recintata da una bassa cancellata) era stato collocato un affresco probabilmente raffigurante la pietà, documentato in loco da fotografie d’archivio. L’affresco fu successivamente sostituito da un bassorilievo che rappresenta la deposizione di Cristo, realizzato nel 1933 dallo scultore Riccardo Pitter. Non è stato possibile risalire alla data della posa del bassorilievo.

Più in basso è visibile una targa in marmo con la data 24 maggio 1945.

PER APPROFONDIRE

Nei registri della parrocchia si trovano numerose annotazioni di eventi legati alla prima guerra mondiale che don Giovanni Bocca Piccolini, nuovo parroco dal gennaio del 1915, trascrisse con stile lapidario.

Il 24 maggio del 1915, data della dichiarazione di guerra dell’Italia all’Austria-Ungheria, ci furono speciali funzioni presso la chiesetta di Sant’Eusebio.

Nei giorni 2, 4 e 5 giugno furono ordinati in parrocchia digiuni speciali per ottenere la pace, come da prescrizione di sua santità Benedetto XV.

Il 5 luglio, sempre nella chiesetta di Sant’Eusebio, con funzioni speciali fu presentato e benedetto un cuore votivo d’argento che racchiude i nomi dei giovani cinisellesi partiti per il servizio militare.

Già il 19 marzo 1916, seconda domenica di Quaresima, si piangevano i primi morti. Durante una solenne cerimonia fu svolto un Ufficio Generale dei Defunti cui presero parte le autorità civili e religiose e anche un drappello di soldati accompagnati dal loro maggiore, da un capitano e da un tenente. Fu “collocato sul portone d’entrata e addobbato col tricolore” un cartello che mostrava i ritratti dei sette giovani di Cinisello caduti per la Patria: Francesco Barzetti, Cesare Rivolta, Edoardo Seregni, Ambrogio Ronchi, Francesco Megliani, Fortunato Casati e il sottotenente Lorenzo Confalonieri, figlio del fabbriciere-cassiere della parrocchia.

Alla data del 5 marzo 1917 venne annotato: "Anche quest’anno coll’intervento delle autorità vi è al lunedì 5 marzo la commemorazione dei caduti in guerra. Ben ventun ritratti di nostri soldati pendono ai fianchi del catafalco, disposti in bell’ordine sopra una fascia tricolore".

Il 24 febbraio 1918 si tenne un Ufficio Generale dei Defunti; a quella data i ritratti dei caduti erano saliti a ventisette e, per la prima volta, a causa della guerra, non vi erano in piazza le solite giostre e bancarelle "[...] con vantaggio della pietà[...]".

Il 10 novembre 1918, alle ore 14.30, si celebrò un solenne Tedeum di ringraziamento per il felice esito della guerra alla presenza delle autorità civili e militari e di gran folla di cittadini, in quell’occasione furono raccolte offerte per i reduci (Lire 300).

Vai alla scheda: "I Viali della Rimembranza di Balsamo e di Cinisello".



GALLERIA FOTOGRAFICA

L’edicola

Particolare, la croce, il cherubino e la scritta Ai gloriosi caduti

Particolare, l’iscrizione

La lapide commemorativa

Il bassorilievo

L’edicola sul sagrato

La chiesa di Sant’ambrogio, sul sagrato la croce stazionale e l’edicola

Addobbi per la commemorazione dei caduti

Il sindaco Angelo Zaninello commemora i caduti

2 novembre 1998, il sindaco Daniela Gasparini durante una commemorazione

L’edicola in una vecchia fotografia

L’edicola e il vecchio sagrato della chiesa di Sant’Ambrogio ad nemus

18 novembre 1923, posa della croce a ricordo della missione. E’ visibile l’affresco che era collocato all’interno dell’edicola prima del bassorilievo

Benedizione del gagliardetto sociale dello Sporting Club di Cinisello davanti all’edicola

Una foto del 1932 di piazza Gramsci, allora piazza Vittorio Emanuele, sullo sfondo a sinistra l’edicola

Cuore votivo esposto nella chiesa di Sant’Eusebio