FURIA ANDREA

Nacque a Treviglio (Bergamo) l’8 dicembre 1908. Orfano, era un ragazzo muscoloso con i capelli castani e gli occhi grigi. Frequentò le scuole fino alla terza elementare e poi iniziò a lavorare come contadino per contribuire al fabbisogno della famiglia. Si trasferì a Cinisello Balsamo in via Vittorio Veneto 9 e iniziò a lavorare come operaio.

Furia per quattro volte non fu ammesso alla ferma minima per non aver conseguito il requisito di istruzione premilitare. A gennaio del 1934 venne arruolato come volontario nel 125° Battaglione CC.NN. (Camicie Nere) Monza, che era un distaccamento della Ferrea [nome tributato alla 25^ Legione Ordinaria di Monza, inquadrata nelle camicie nere territoriali della M.V.S.N. (Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale)] aggregato alla 2^ Divisione CC.NN. 28 Ottobre. Partì per l’A.O. (Africa Orientale), sbarcando a Massaua (Eritrea) il 10 ottobre 1935.
Il 24 dicembre fu trasferito al 2° Battaglione Speciale Complementi e passato alla 2^ Compagnia del 180° Battaglione CC.NN. Trasferito al Centro Mobilitazione dell’80^ Legione Parma.

Morì alle ore 10 dell’1 marzo del 1936 nell’Ospedale da campo 215 in seguito a ferite d’arma da fuoco, nel corso della battaglia Passo Uarieu a Tembien in Etiopia.

Venne sepolto ad Adi Zubà (Etiopia), tomba 61.

PER APPROFONDIRE

La guerra coloniale contro l’Etiopia si concluse vittoriosamente e il giorno 9 maggio 1936 il duce poté finalmente proclamare la fondazione dell’impero.

Furono giornate di grande entusiasmo in tutta Italia. La memoria popolare ricorda che in quei giorni il fanatismo raggiunse anche a Cinisello Balsamo espressioni di pessimo gusto. Nella grande piazza Vittorio Emanuele (oggi piazza Gramsci), in occasione della proclamazione dell’impero, venne approntata una grande catasta di legna sulla quale le camicie nere bruciarono un fantoccio raffigurante il Negus sconfitto.

Solenni, ma fortunatamente prive di simili esaltazioni, risultarono invece le onoranze funebri tributate ai due soldati periti in Africa Orientale. L’1 aprile 1936 si tennero le onoranze per Andrea Furia e il 17 giugno 1936 quelle per Giovanni Tagliabue.

Il nome di Furia compare sulla lapide Ai caduti della prima guerra mondiale di Cinisello sita sul sagrato della chiesa di Sant’Ambrogio ad nemus in piazza Gramsci, mentre quello di Tagliabue compare sul momumento Ai caduti della prima guerra mondiale di Balsamo sito in viale delle Rimembranze.

A ricordo della battaglia di Passo Uarieu furono deliberate tre intitolazioni: via Andrea Furia (già via del Ronco e attuale via Carlo Villa), via Passo Uarieu (attuale via Mazzini) e, nel 1938, la Scuola di Avviamento Professionale in via Beato Carino a padre Reginaldo Giuliani (intitolazione che verrà convalidata nel 1940).

Subito dopo la Liberazione, amici e soci della cooperativa La Previdente proposero all’Amministrazione comunale di intitolare via Andrea Furia a Carlo Villa, antifascista torturato e ucciso il 17 novembre 1934 nel carcere di San Vittore a Milano.

Oltre ad Andrea Furia e Giovanni Tagliabue, anche Giuseppe Oriani, nato a Balsamo il 27 aprile 1911, fu una vittima della guerra d’Etiopia. Morì a Napoli il 9 aprile 1936 a seguito di una malattia contratta in Eritrea (Africa) dove aveva trascorso un periodo di dieci mesi durante quel conflitto.

Il suo nome non venne inciso su alcun monumento cittadino in quanto era residente a Milano ma, come risulta dal biglietto inviato dal padre al commissario prefettizio, riconoscendo il decesso come causa di guerra, furono organizzate onoranze funebri anche per Oriani, verosimilmente in occasione di quelle tributate a Giovanni Tagliabue.

Andrea Furia, Foglio Matricolare 1
Andrea Furia, Foglio Matricolare 2
Andrea Furia, Foglio Matricolare 3
Andrea Furia, atto di morte
Andrea Furia, Atto di morte del Comune di Cinisello Balsamo
Giuseppe Oriani, bollettino del Dopolavoro OM Officine Meccaniche di Milano che esalta i camerati che stanno combattendo in Africa Orientale


GALLERIA FOTOGRAFICA

Il nome di Andrea Furia aggiunto sulla lapide ai militari caduti durante la prima guerra mondiale in piazza Gramsci

Appunti del podestà Ferdinando Gimelli in merito all’intitolazione di via del Ronco ad Andrea Furia, facendosi interprete, a suo dire, del sentimento della popolazione, espresso nell’adunata del 9 maggio durante la quale veniva annunciato l’impero di Etiopia

Una camicia nera

Giuseppe Oriani

Biglietto inviato al commissario prefettizio (Ferdinando Gimelli) dal padre di Giuseppe Oriani con la fotografia del figlio

Bollettino del Dopolavoro OM Officine Meccaniche di Milano che comunica la morte di Giuseppe Oriani