La Cimice dell’Olmo, Arocatus melanocephalus (Fabricius, 1798), è un insetto appartenente alla Famiglia dei Lygaeidae. L’adulto misura circa 6-7 mm di lunghezza e presenta un colore bruno/rossastro. Nell’Italia settentrionale questa specie è ampiamente diffusa come parassita fitomizo su Olmi (Ulmus spp), siano essi a dimora in ambiente urbano o forestale. Le infestazioni di questa Specie raramente producono danni rilevanti alle piante ospiti. L’insetto compie una sola generazione all’anno: gli adulti svernanti, intorno alla fine di Marzo, fuoriescono dai propri ricoveri, muovendosi verso le piante nutrici ove, dopo una breve attività trofica, avviene la riproduzione e la deposizione di nuove uova. La nuova generazione di adulti, intorno alla fine di Maggio, per trovare riparo dalle condizioni climatiche avverse, rappresentate sia dall’eccessivo caldo estivo sia dai successivi freddi autunno vernini, è solita trovare riparo in anfratti naturali o, in ambiente urbano, approfittare degli immobili ad uso residenziale. La presenza di grosse popolazioni in aree urbane pesantemente infestate può rappresentare, dunque, un disagio alla popolazione residente dovendosi confrontare con la sgradita presenza di un indesiderato ospite, completamente innocuo per uomo e animali domesitici, che, tuttavia, se schiacciato e/o disturbato reagisce con l’emissione del tipico e sgradevole odore di Cimice. Tuttavia, in considerazione dei lievi danni arrecati da A. melanocephalus alle piante ospiti, non risulta necessario impostare specifici interventi di disinfestazione mediante la distribuzione di insetticidi, siano essi di sintesi chimica o di origine vegetale, che, al contrario, potrebbero arrecare danni a pronubi (ad es. Api) e altri insetti utili. Anche all’interno delle abitazioni, l’impiego indiscriminato di prodotti insetticidi non è assolutamente necessario. Per ostacolare l’ingresso degli individui di A. melanocephalus all’interno delle abitazioni può essere utile applicare delle zanzariere alle finestre; qualora non risultasse sufficiente, gli esemplari della Cimice possono essere raccolti, con l’ausilio di macchine aspirapolvere, ed eliminati successivamente riversandoli in recipiente di acqua saponata (2% v/v). (fonte: Laboratorio del Servizio Fitosanitario Regione Lombardia c/o Fondazione Minoprio) Data ultima modifica: 22 giugno 2022