Lunedì 23 gennaio si è svolta la prima giornata di workshop del progetto europeo Val.UE.s (Valorizing Lives & Understanding European (hi)Stories), finanziato dal programma europeo CERV.
Val.UE.s si pone l’obiettivo di sensibilizzare le giovani generazioni sul tema delle discriminazioni, con uno sguardo al passato e alle tristi vicende avvenute nell’Europa degli anni ’30 e ’40 e stimolare una riflessione sulle discriminazioni al giorno d’oggi. Il progetto è realizzato in partenariato con il Consorzio Sapienza Innovazione di Roma (Capofila), l’Istituto Sturzo di Roma, e tre università europee (Ungheria, Romania e Lituania).
Il prodotto finale del progetto sarà la realizzazione di una mostra itinerante sul tema delle discriminazioni, realizzata in collaborazione con il Mufoco Museo di Fotografia Contemporanea e una classe di un liceo del territorio, coinvolto grazie ad un PCTO dedicato. All’interno della mostra, che inaugurerà il 25 marzo al Pertini, ci saranno immagini, testi e video-interviste sul tema delle discriminazioni, trattate dal punto di vista storico e contemporaneo.
Durante la prima giornata di workshop, condotta da uno staff complesso formato da dipendenti dell’Amministrazione comunale, del Mufoco e dai volontari del Servizio Civile, gli studenti sono stati coinvolti in attività di educazione non-formale, finalizzate alla riflessione sul tema, sviluppo di elaborazioni personali e creazione di materiali che serviranno alla realizzazione della mostra di progetto.
Dopo una prima attività di “Ice Breaking” per entrare nel vivo della giornata, è seguito un breve quiz interattivo a tema storico, sugli avvenimenti dell’Olocausto e sulle discriminazioni del XX secolo. Successivamente gli studenti sono stati coinvolti nell’attività “Vedere è sentire”, in cui hanno analizzato diverse fotografie ed elaborato testi personali – attività finalizzata a sensibilizzare gli studenti sulla lettura critica delle immagini.
L’attività pomeridiana si è focalizzata sull’immedesimazione. Attraverso un’attività laboratoriale, gli studenti hanno provato ad immedesimarsi in persone vittime di discriminazione. Divisi in gruppi, gli alunni hanno descritto ciò che secondo loro queste persone potevano “provare” e “pensare”, e cosa ne pensassero a riguardo. A seguire i gruppi hanno condiviso tra di loro il lavoro svolto in un momento di discussione e, a partire dalle attività fatte, hanno ipotizzato una serie di domande da porre durante le video-interviste.
Gli studenti si sono mostrati ben predisposti verso le attività e interessati al progetto e alle sue importanti tematiche.

