Abbandonare un animale non è solamente un’azione eticamente inaccettabile ma costituisce anche un reato punito dalla legge con sanzioni pecuniarie e con la reclusione. La Legge 189/2004 stabilisce che “chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino a un anno o con ammenda da 1.000 a 10.000 euro.Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze". In Italia, secondo le stime della Lega Anti Vivisezione (2009), vengono abbandonati in media ogni anno 135 mila animali, di cui circa 90.000 gatti e 45.000 cani. Purtroppo si registrano abbandoni durante tutto l’arco dell’anno, tuttavia questo triste fenomeno raggiunge l’apice durante i mesi estivi: 60 mila abbandoni in tre mesi, ovvero 20 mila al mese, 700 al giorno, 30 ogni ora, 1 ogni 2 minuti. Al momento della partenza per le tanto attese vacanze estive cani e gatti (magari acquistati come regalo) diventano un problema del quale disfarsi, così i nostri fedeli amici a quattro zampe vengono lasciati in autostrada, nei piazzali degli autogrill, nei centri cittadini, davanti a canili o studi veterinari. Difficilmente un cane abbandonato sopravvive più di 15 giorni: più dell’80% degli animali abbandonati rischia di morire in incidenti, di stenti o a causa di maltrattamenti, mentre il 20% finisce in un rifugio per animali dove concluderà i suoi giorni (i più sfortunati finiscono in canili lager).Questa vergognosa pratica è anche la causa di gravi incidenti stradali: in dieci anni solamente sulla rete autostradale se ne sono verificati oltre 45.000, con 4.000 persone ferite e 200 morti. Chi pensa che il fenomeno dell’abbandono possa riguardare solo i cani, sbaglia! Sicuramente l’abbandono di cani e gatti è un fenomeno più evidente rispetto a quello dell’abbandono di altri animali; ciò nonostante da qualche anno si è registrato un notevole incremento di abbandoni di animali esotici (tartarughe, criceti, furetti, scoiattoli etc.) che vengono lasciati nei parchi cittadini, nei corsi d’acqua o nelle campagne della nostra penisola.Questo crea seri squilibri negli ecosistemi locali: si tratta, infatti, di animali non originari dei nostri ambienti che si moltiplicano rapidamente entrando in competizione con la fauna locale, spesso mettendone a repentaglio la sopravvivenza. Data ultima modifica: 6 ottobre 2010