Il mio progetto è finito e posso dire che il tempo è veramente volato. Mi sembra di essere arrivata ieri in Danimarca e invece sono di nuovo in Italia.
Sono stati 9 mesi molto pieni di progetti, workshop, viaggi e sfide.
Iniziando dai progetti Kultur mi ha dato la possibilità di esprimermi al meglio dal punto di vista creativo. Ho imparato così a gestire più progetti alla volta, alternando alla scuola e ai turni al bar.
Tra le varie cose che ho fatto sono particolarmente fiera del cartello a forma di skater per i servizi che poi è stato intagliato con una macchina a laser su del legno e poi appeso.
E’ leggibile da entrambi i lati e da un lato si vede un ragazzo sullo skate a forma di freccia e dall’altro una ragazza, la parte più difficile è stata che i due disegni combaciassero.
Ho anche rilegato a mano un libro per le firme e questo ha richiesto la maggior parte della mia estate: dall’ordinare i materiali a cucire una pagina alla volta.
Nello stesso periodo ho creato degli sticker che descriveranno al meglio l’associazione da attaccare alle varie finestre con i colori del logo di Kulturfabrikken; quindi skate, una tavolozza per colori, note musicali e rocce per arrampicata.
Infine, mi sono occupata dei nomi da attaccare alle porte dei nuovi uffici. Mi sono dovuta ripassare molte delle lezioni di graphic design fatte anni fa per ottenere un risultato soddisfacente. Ci sono state molte difficoltà con questo progetto, visto che dovevo accontentare i desideri di una decina di persone e avevo delle deadline da rispettare.
Ma il prodotto finito è piaciuto a tutti e alcuni skater mi hanno anche aiutato a montare i nomi nelle varie cornici.
A proposito degli skater, mi mancheranno parecchio. Ero riuscita ad ottenere la loro fiducia, in particolare negli ultimi mesi. Infatti il mio ultimo evento l’ho organizzato solo per loro.
Fin dall’inizio avevo voglia di organizzare un movie night e come mio ultimo addio è stato perfetto.
Prima di tutto ho fatto un sondaggio su cosa volessero vedere e senza sorprese hanno scelto “Mid 90’s” (consiglio vivamente), un film sulla “skater culture” negli anni ‘90 diretto da Jonah Hill.
Poi si è pensato al cibo, quindi patatine, popcorn, pasta fredda e la ciliegina sulla torta: la grigliata. La cosa più importante per me è che i ragazzi fossero coinvolti nell’evento, per cui li ho messi a capo della griglia e hanno cucinato una cosa come 70 hotdog, anche se eravamo solo una ventina.
La serata è piaciuta talmente tanto che hanno chiesto se potessimo organizzare un’altra. Purtroppo non tocca più a me ma agli altri volontari, ma ho suggerito di insistere molto e ho suggerito che potrebbe diventare una cosa periodica, come una rassegna cinematografica ma con dei film per skater.
Gli altri volontari vi diranno se questa cosa è potuta diventare realtà o no nei loro blog.
Mette, leader di Kultur, mi ha anche dato la possibilità di essere a capo di un workshop per bambini durante le vacanze autunnali. Avevo pensato a due attività diverse: mini libri a fisarmonica e perline di carta per collane/braccialetti.
Ero nervosa all’idea di dover comunicare con dei bambini che parlavano solo in danese, ma per fortuna ho avuto la mia mentore Guna al mio fianco. Nel momento in cui non parlavano in inglese, mi ha aiutata a tradurre i vari passaggi in danese. Quando ho organizzato questo workshop avevo raggiunto il Modul 2 alla scuola di lingua e vedere come Guna che interagiva con i vari partecipanti mi ha motivata ad ottenere anche il Modul 3 il mese successivo.
Ho avuto relativamente poco tempo per prepararmi all’esame, ma le mie insegnanti non mi avrebbero mai iscritta se non credevano che ce l’avrei fatta. Gentilmente, mi hanno lasciato anche il libro del corso successivo per continuare a studiare per conto mio in Italia.
Una volta che si supera il primo impatto con il danese diventa divertente imparare una nuova lingua e spero di riuscire ad andare avanti anche se non abito più in Danimarca.
Il progetto mi ha dato anche la possibilità di conoscere altri volontari grazie ai vari training e andarli a trovare nelle varie città. Di conseguenza, sono riuscita a viaggiare un po’ da sola ed era una delle cose che mi ero ripromessa di fare una volta arrivata a Nykøbing Falster.
Purtroppo ho rimandato il viaggio in Svezia all’ultimo mese e ho beccato il giorno in cui tutti i treni per Malmö erano stati cancellati causa freddo. Per cui consiglio ai futuri volontari di andare appena fa bel tempo e di non rimandare fino all’ultimo momento la Svezia come ho fatto io.
Dall’altro canto però, ho una scusa in più per tornare a Copenhagen e in Danimarca in generale.
Per concludere consiglio questa esperienza a chiunque voglia fare nuove esperienze sia culturali che lavorative, ma soprattutto che abbia voglia di mettersi alla prova in un paese diverso dal proprio.
Non posso promettere che saranno sempre rosa e fiori perché si troveranno sempre delle difficoltà, ma dipende da come le si affronta e quale rete di supporto ci si riesce a costruire all’estero. Posso dire che personalmente che i legami che sono riuscita a formare con certi volontari e persone conosciute in Danimarca rimarranno per sempre.
Dunque, non posso fare altro che ringraziare chiunque mi abbia accompagnata in quest’avventura, ho già una tremenda nostalgia di Kultur e della Danimarca e spero di tornare presto anche se non so dire esattamente quando.
Grazie per aver letto il mio blog e per sapere di più della mia esperienza ho scritto dei blog più dettagliati in inglese sul sito di Kulturfabrikken.
Un abbraccio,
Marie