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Giornata della memoria 2021

La grande figura di Edith Stein e lo sport del calcio saranno al centro delle due iniziative che l’Amministrazione comunale di Cinisello Balsamo proporrà alla cittadinanza in occasione della Giornata della Memoria 2021 in collaborazione con
il Centro Culturale Cara Beltà.

L’intento è quello di celebrare la grande tragedia della Shoah con lo sguardo impegnato a rintracciare segni di speranza possibile, pur dentro l’immane tragedia, e germogli di umanità che consentano di guardare oltre l’orrore.

Le due iniziative si potranno seguire in diretta streaming sul canale YouTube del Comune di Cinisello Balsamo www.youtube.com/user/YouCiniselloBalsamo, sul sito www.comune,cinsellobalsamo.mi.it e sulle pagine facebook del Comune e di Cara Beltà.

Mercoledì 27 gennaio, ore 21
“Edith Stein: ebrea, filosofa, carmelitana”

Incontro-dibattito in streaming

Con
Giacomo Ghilardi, sindaco
padre Antonio Sangalli, carmelitano, coautore di “Edith Stein. Una vita per la verità” (Ed. Itaca)
Giulio Luporini, insegnante di filosofia
Marta Rodriguez, direttrice dell’Istituto di Studi Superiori sulla Donna dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma
Introduce e modera
Piero Manzoni, vicepresidente del Centro Culturale Cara Beltà.

Nata nel 1891 a Breslavia e morta nel 1942 ad Auschwitz, Edith Stein - ebrea, filosofa, insegnante, monaca carmelitana col nome di Teresa Benedetta della Croce, martire del nazismo - è una delle figure di donna più significative del Novecento.
Canonizzata nel 1987 da Papa Giovanni Paolo II, fu dallo stesso indicata come compatrona dell’Europa.
Animata da un profondo desiderio di conoscere la verità, Edith compie un percorso che la porta inizialmente ad abbandonare la fede ebraica, per cercare risposta nella filosofia (alla scuola di Husserl, di cui fu assistente) e in seguito a convertirsi al cristianesimo, fino alla radicale scelta monastica nel Carmelo. In tutta la sua vita, con le sue difficili scelte, Edith si è però sempre sentita parte del popolo ebreo, condividendone la sorte che l’ha portata a morire ad Auschwitz nell’agosto 1942.
Edith Stein ci ha lasciato - dentro la barbarie nazista e anche nell’affronto della sofferenza e della morte - una luminosa testimonianza di affermazione del significato della vita.
Grazie al contributo di spezzoni video si procederà non solo a un inquadramento della biografia e della ricerca di Edith Stein, ma anche alla ricerca di spunti per una attualizzazione della sua figura e del suo messaggio.

Venerdì 29 gennaio, ore 21
Il calcio racconta l’Olocausto – Storie di oblio, morte e speranza

Incontro

con
Daniela Maggi, assessore alla Cultura e Sport del Comune di Cinisello Balsamo
Emmanuele Michela, docente e giornalista, collaboratore della pagina sportiva de Il Foglio
Introduce
Alessandra Govi, Presidente del centro culturale Cara Beltà

Con l’ausilio di video e immagini, si documenterà, da un lato, come lo sport abbia alimentato, anche durante la Shoah, un messaggio di speranza, e, dall’altro, come lo sterminio non abbia risparmiato anche importanti figure del mondo del calcio.
Verranno tratteggiate alcune figure che hanno pagato sulla propria pelle la loro origine o fede ebraica, come Arpad Weisz, ex allenatore di Inter e Bologna, e i presidenti di Napoli e Roma, Ascarelli e Sacerdoti. Verrà poi raccontata la storia del campionato di calcio che si giocava nel campo di smistamento di Terezin e della squadra Hakoah Vienna, che raccoglieva giocatori ebrei e disputò numerose gare in Austria per poi andare in tournée negli Usa. Numerosi esponenti di questo club finirono nei campi di concentramento, ma uno che riuscì a salvarsi fu Bela Guttmann, ungherese, che negli anni Sessanta sarebbe diventato uno degli allenatori più importanti del mondo. Altra figura significativa è quella di Erno Erbstein, anche lui ungherese ed ebreo. In Italia già da calciatore negli anni Trenta, fu costretto a fuggire e vivere in clandestinità nel corso della Seconda Guerra Mondiale, salvandosi in maniera spesso avventurosa. Tornato in Italia nel ’44, divenne direttore tecnico del Grande Torino, e rimase vittima anche lui della tragedia di Superga del ’49.

Data ultima modifica: 1 febbraio 2021
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