L’ 8 agosto del 1956 ben 262 minatori, di cui 136 italiani, persero la vita nella miniera di Marcinelle in Belgio. Dopo 63 anni, ricordiamo oggi il sacrificio dei lavoratori italiani nel mondo. Marcinelle rappresenta un luogo altamente simbolico per la memoria dell’Italia che ci fa riflettere su valori assoluti e irrinunciabili come la nostra identità nazionale. Nella loro semplicità e umiltà le vittime di Marcinelle e le loro famiglie si sentivano orgogliosamente italiane. L’amore per la propria terra era tangibile, cosi come lo è quello delle nuove generazioni di nostri connazionali che risiedono e lavorano all’estero. Dobbiamo essere pienamente consapevoli della nostra identità nazionale e culturale, è la nostra forza di fronte alle sfide con le quali il nostro popolo si confronta ogni giorno. “Il mio pensiero - dichiara il Vicesindaco Giuseppe Berlino - va alle vittime e alle loro famiglie, ma in questo 63° anniversario, voglio dedicare un pensiero anche al compianto Onorevole Mirko Tremaglia che, da Ministro per gli Italiani nel Mondo, aveva voluto istituzionalizzare questo giorno quale Giornata Nazionale del sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo, per fare della memoria condivisa un lascito per le nuove generazioni. Quei Italiani erano lavoratori seri ed impegnati che affrontarono l’impossibile per garantire dignità alle loro famiglie, e così come altre migliaia di Italiani emigrati all’estero, si fecero conoscere e rispettare perché nei paesi dove giunsero non andarono ad oziare o riempire le carceri, ma a lavorare duramente, portando benessere e sviluppo nel paese che li ospitava e in quello dove avevano lasciato affetti e radici. Abbiamo il dovere di tenere viva la memoria su questa tragedia, un monito a non dimenticare tutta la storia della nostra emigrazione ”. "La tragedia di Marcinelle ci induce infine a riflettere anche sul tema del lavoro sotto il profilo della sua dimensione umana e sociale. Non dobbiamo dimenticare mai che il lavoro senza tutele uccide anche laddove si svolge in luoghi che dovrebbero essere meno pericolosi delle viscere della terra. Va difeso, perché il lavoro è sinonimo di speranza e di futuro. E’ precondizione necessaria per la nascita di una famiglia e per la crescita individuale dei singoli nel loro rapporto con la comunità" - conclude il Vicesindaco. Data ultima modifica: 4 agosto 2021