Ciao,
scriviamo a voi perchè siete le persone con il potere e la responsabilità di dare visibilità a storie che altrimenti potrebbero passare inosservate, siete le persone che in un modo o nell’altro raccontano il territorio in cui viviamo e in cui operiamo da anni.
Spesso, dietro al clamore, al rumore di fondo quotidiano, si corre il rischio che alcune notizie non abbiano visibilità o che alcune storie non vengano raccontate.
Crediamo ce ne sia una di questi giorni, che meriterebbe di venir raccontata.
E’ la storia di un quartiere noto per fatti di cronaca, criticità abitative, problemi di convivenza che in questi giorni ha saputo mostrare il suo vero volto e il carattere che ha sviluppato negli anni, probabilmente anche grazie alle sue difficoltà.
E’ il quartiere in cui 18 realtà (Centro Civico, Parrocchia, Icaro, Marse, Gastronauti, Polis, Crossradio, Amministrazione Comunale, Comitato Crocetta, Comitato Casati-Brollo, Istituto Comprensivo Paganelli, Piquar5, La Compagnia dei Colori, Pace per lo sviluppo, Protezione Civile, Abio Brianza, Collettivo Clown, Coop Il Torpedone), per mesi, si sono riunite intorno ad un tavolo per trovare risorse e volontari per costruire tre giorni di festa in cui gli abitanti della città e del rione possano incontrarsi e vivere il quartiere insieme
come una comunità.
La pioggia e grossi problemi con ENEL, società che avrebbe dovuto fornire l’energia alla festa hanno messo in forte dubbio l’edizione di questo anno della festa facendo presupporre un possibile annullamento.
Annullamento che non c’è stato, la festa è andata avanti e per tre giorni ha animato le piazze di Largo Milano e il parchetto di via Friuli, i problemi di elettricità sono stati superati, grazie ai generatori della protezione civile, le serate musicali salvate da Patrizia Monti e Pino Miedico (insegnanti del quartiere) che sono saliti sul palco e hanno sostituito le band che a causa della pioggia hanno pensato bene di disdire le serate.
Ma sopratutto la festa c’è stata grazie ai volontari e alle volontarie, alla guida di un gruppo instancabile di 60-70enni che al fianco dei volontari più giovani (dai 15 ai 40 anni) hanno saputo superare ad una ad una le difficoltà dell’edizione di quest’anno e hanno permesso ad una intera comunità di sentirsi, nelle differenze, un gruppo di persone capace di trovare spazi e modi di convivenza che troppo spesso non sembrano neanche immaginabili.
Crediamo fortemente che storie come queste debbano essere raccontate.
Il quartiere Crocetta per le sue caratteristiche è una sfida per questa città, 18 realtà, molti cittadini e volontari l’hanno accettata e hanno deciso di farsene carico ogni giorno, andando oltre alle notizie più clamorose, oltre le criticità presenti, smettendo di indicare i problemi, iniziando a ipotizzare soluzioni.
Siamo convinti sia una bella storia da raccontare