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SALVADOR ALLENDE. Un uomo, un popolo. 40 anni dal colpo di stato in Cile

Arte, storia e accoglienza. Sono queste le parole chiave con le quali, a quarant’anni di distanza si intendono ricordare i tragici avvenimenti dell’11 settembre 1973, quando in Cile le forze armate, guidate dal generale Augusto Pinochet, misero in atto il colpo di stato contro il presidente Salvador Allende.

Forte fu il coinvolgimento della nostra comunità e molte furono le iniziative politiche, culturali e di solidarietà nei confronti dei rifugiati politici cileni, alcuni dei quali vennero ospitati in città.

Dopo il restauro del murale cileno, che si trova sulla parete del Palazzo comunale, viene inaugurata una mostra che narra gli avvenimenti del colpo di stato, ma anche le lotte degli anni successivi per riconquistare la democrazia.

Andrea Catania
assessore alle Politiche culturali

L’esposizione racconta quarant’anni di storia politica, sociale ed economica del Cile. Dal 1973, anno in cui morì il Presidente Salvador Allende nel palazzo presidenziale della Moneda, fino al 2013, anno del quarantesimo anniversario del colpo di stato.
E’ una breve carrellata nella storia del Cile. Il colpo di stato, la lunga notte della dittatura, le lotte delle donne per i familiari e per gli scomparsi, la solidarietà di tutte le forze democratiche italiane, il referendum dell’anno 1988, il recupero della democrazia degli anni Novanta e l’integrazione nel mondo attraverso gli accordi commerciali e politici fanno del Cile d’oggi un Paese particolare.

Eduardo Mono Carrasco

Inaugurazione della mostra:

sabato 5 ottobre 2013 - ore 16
Centro culturale Il Pertini - Auditorium - piazza Confalonieri 3

Intervengono:

Eduardo Mono Carrasco

Rodrigo Andrea Rivas

Toti Rochat

La mostra resterà aperta al piano terra:

dal 6 al 20 ottobre 2013
negli orari di apertura del Centro culturale Il Pertini


Eduardo Mono Carrasco
Nome clandestino e provvisorio di Héctor Roberto Carrasco (Santiago del Cile, 1954). Grafico, muralista, promotore culturale, scrittore, fondatore del gruppo muralista cileno Brigada Ramona Parra. Vive e lavora in Italia dal 1974, anno in cui è arrivato dal suo Paese come rifugiato politico, dopo il colpo di stato militare di Augusto Pinochet.
Nel 1971, in un quartiere popolare di Santiago, dipinge con il famoso artista Roberto Sebastian Matta un’importante opera murale, coperta più volte negli anni dalla dittatura, oggi restaurata e resa Patrimonio Culturale del Paese.
In Italia e in Europa dipinge centinaia di murales: nelle piazze, sui muri delle città, nei teatri, nelle scuole e nelle palestre di grandi e piccoli paesi.
Ha creato numerosi gruppi di pittura collettiva con i giovani in diverse città, realizzando opere che oggi rimangono testimonianza visiva del suo percorso nell’arte popolare collettiva della pittura murale.
É operatore culturale, curatore di mostre tematiche e realizzatore di progetti per grandi eventi come fiere di settore e mostre multimediali.
Nel luglio del 2004 l’Ambasciata del Cile a Roma gli conferisce la Medaglia Pablo Neruda, onorificenza governativa promossa dalla Fundación Pablo Neruda.
É rappresentante in Italia del gruppo musicale Inti Illimani Histórico.
Libri pubblicati: Il ragazzo che colorava i muri, Edizioni Punto Rosso, Milano, 1998; Il sogno dipinto, Hobby & Work Publishing, Bresso, 2003; Cile, 11 settembre, Franco Angeli Editore, Milano, 2003; Inti Illimani, Storia e mito, Ricordi di un muralista, Casa Editrice Il Margine, Trento, 2010.

Rodrigo Andrea Rivas
Giornalista, scrittore, docente universitario ed economista. É nato nel 1947 a Santiago del Cile. Ha militato nella sinistra cilena occupando diversi incarichi dirigenziali e di rappresentanza per i quali, nel 1973, insieme a molte altre persone è stato condannato a morte in contumacia dai tribunali militari. Dopo un breve periodo di clandestinità, giunge in Italia nel 1974 come esule politico.
E’ laureato in Scienze politiche (Cile), Economia e Commercio (Italia) ed è giornalista professionista (esame di Stato nel 1992). Autore di una cinquantina di libri in italiano su temi di politica ed economia internazionale, è stato direttore del Cespi e di Radio Popolare, redattore della Casa Editrice Mazzotta, consulente del Ministero degli Affari Esteri italiano e del Movimento Cooperativo centroamericano. Ha insegnato nelle università di Algeri, Pavia, Milano e Palermo. Attualmente è consulente della Regione dell’Umbria per le politiche sociali.

Toti Rochat
Fa parte del gruppo fondatore del Centro Culturale Jacopo Lombardini (comune e scuola popolare) che dopo il colpo di stato ha dato assistenza a molti rifugiati politici provenienti dal Cile.
Nasce a Pavia in una famiglia proveniente da un incrocio singolare di appartenenti al ceto medio protestante europeo. Negli anni Sessanta si trasferisce a Cinisello Balsamo. Studiosa e formatrice di guide ai siti della storia valdese, è cofondatrice del Museo delle Donne Valdesi in Val Pellice.
É coautrice del volume La Parola e le pratiche. Donne protestanti e femminismi, Claudiana, Torino, 2007 e autrice del volume Via Monte Grappa 62/b, Marsilio Editori, Venezia, 2010.

Per approfondire:

Caro Allende - Da Confesso che ho vissuto di Pablo Neruda, nella fotografia (a destra) con Allende.

11 settembre 1973, leggi l’ultimo discorso di Salvador Allende.

11 settembre 1973, ascolta l’ultimo discorso di Salvador Allende.

Le testimonianze di due esuli cileni, ospitati dal Centro Culturale "Jacopo Lombardini" di Cinisello Balsamo.

Un missionario cinisellese in Cile, la biografia di padre Antonio Ronchi.

Dall’11 settembre fino al termine della mostra è possibile trovare in biblioteca: libri, dvd, bibliografia e approfondimenti sul colpo di stato e sugli esuli cileni.

Iniziativa a cura del Centro Documentazione Storica - Info - Come raggiungerci

PDF - 1 Mb
Bibliografia
PDF - 1.1 Mb
Manifesto
PDF - 339.8 Kb
Comunicato stampa

Le fotografie dei murales sono dell’archivio del Centro Culturale Jacopo Lombardini

Data ultima modifica: 1 settembre 2017
Copertina del libro che raccoglie le testimonianze dei cileni ospitati presso il Centro Culturale Centro Culturale Centro Culturale Fine anni Settanta, Centro Culturale Assemblea presso il Centro Culturale
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