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N. 74 18.07.2017

DALLA COSTA GIANCARLO

Un’altra interrogazione riguarda la cancellazione della via Padre Pio. Il mostro commerciale che state costruendo nella zona Bettola, ex Auchan, dove sorgerà il mostro commerciale da duecentomila metri quadrati (vi invito a guardare la relazione), prevede la cancellazione della via Padre Pio da Pietrelcina. L’abbiamo fatta pochi anni fa e adesso cancelliamo Padre Pio. Vorrei sapere se c’è già nell’intenzione dell’Amministrazione comunale la realizzazione di un’altra via intitolata a questo grande santo oppure è una cancellazione di fatto e perenne, quindi rimandato alle calende greche di coloro i quali arriveranno.

Risponde l’Assessore Cabras:

L’Amministrazione non può omettere dati, informazioni e comunicazione su un progetto così importante, ma non perché lo dico io e non perché la buttiamo ad un’argomentazione da Bar, ma per tre motivi semplici: non siamo da soli. Ci dobbiamo fare ragione di questa cosa: non siamo da soli. È un progetto sottoposto ad accordo di programma, vede intorno al tavolo non solo noi, ma la Regione Lombardia ed i Comuni con termini. Ha perché questo progetto è stato sottoposto ad una Via che è durata un anno e quattro mesi e che ha visto, intorno a questo tavolo, tanti attori che la domanda: “Come mai non c’è più la Via”, lei che è stato così attento, mi colpisce, perché allora non è un problema d’informazione, forse dobbiamo costruire un’informazione ancora più semplificata, perché quella Via a cui lei ha presentato più di un’osservazione, richiedendo, su un tema a lei caro, sulla salute pubblica, non a lei, a lei nel suo modo, a me come responsabilità, la riorganizzazione della viabilità è stata sottoposta a tante osservazioni per cui la riorganizzazione di quelle Vie e la ridefinizione è stata fatta proprio per rispondere a quelle esigenze di un ridotto impatto. No perché è stata assoggettata Vas. Spieghiamo bene in un minuto – ce ne vorrebbero di più – ai cittadini che cosa significa “assoggettata Vas”. Che la scelta dell’Amministrazione – per legge – poteva essere quella di saltarla, noi non eravamo obbligati ad assoggettare Vas, abbiamo scelto, come primo passo, proprio per comunicare a tutti gli enti, non solo ai cittadini, di sottoporre anche l’assoggettabilità di Vas e se le autorità – Regione inclusa – avessero ritenuto che quel progetto doveva essere risottoposto a Vas, avrebbero scelto loro, hanno detto che non era necessario, ma sa perché? Perché erano già stati spesi soldi pubblici, per cui quel progetto, durante il PGT, era già stato sottoposto a Vas. No perché la scelta era già stata fatta da tempo. Per chi ci ascolta, cittadine e cittadini: stiamo parlando di un intervento che ha già un titolo edilizio, cosa vuol dire? Che in quell’area le scelte del cemento – come lei dice – sono già state fatte nel 1992, quel signore lì non ha più il campo di che cosa faremo, ha già i titoli edilizi. Quel cemento di cui parla lei lo può fare. Sa qual è la differenza? Questo lo diciamo ai cittadini sui numeri. Tre aspetti, rapidissimi: quell’intervento permette di risolvere problemi e richiamiamo anche l’M5, dove noi per la prima volta porteremo a Cinisello l’M1 e l’M5, ma costruendo un parcheggio, non lasciandola, come in altre situazioni, in cui la Metropolitana arriva e poi non c’è nulla.
In un progetto nel quale, con quegli interventi – consigliere Dalla Costa – arriveremo a numerare, a realizzare qualificate piste ciclabili che possiamo confrontarlo nel contesto metropolitano. Non l’ho inventato io, ma il Comune di Milano nel suo piano urbano della mobilità che ci definisce “Hub intermodale”, cioè non è una scelta della nostra Amministrazione – una volta non la chiamo in causa consigliere Zonca, la chiamo nel senso positivo – usare alcuni numeri potrebbe essere anche strumentale quando si ha poco tempo – mi manca solo un minuto – ad esempio i posti di lavoro, non credo di averlo mai fatto, perché è facile, me lo permetta consigliere Zonca, qua stiamo parlando di mille posti di lavoro, in questo contesto, di cui solo 185 già esistenti, gli altri sono nuovi, non sto calcolando l’indotto, ma qua numeri in libertà. Prendiamo l’autorizzazione regionale, l’autorizzazione commerciale, mille posti di lavoro sono coperti da polizza fideiussoria, cioè la garanzia che ci sono l’operatore ha dovuto coprirla con la polizza fideiussoria, altrimenti sarebbero numeri in libertà. Diciamo che tutte le cose hanno delle luci e delle ombre. I numeri che stiamo mettendo in evidenza sono quelli della dotazione pubblica, sono quelli del vantaggio pubblico che la città ha. Le scelte private sono scelte di un imprenditore. Ricordiamoci che stiamo parlando di un’opera che è già stata scelta in passato, a confine dell’autostrada provinciale, quindi non stiamo parlando di un’opera nel tessuto urbano consolidato, benché ci sia un quartiere lì vicino, attenzione, non ce lo dimentichiamo, ma non stiamo parlando di quel tessuto urbano della città di Cinisello Balsamo, in cui la vocazionalità è già stata scelta e sulla quale l’operatore fa quello che aveva già scelto allora, per cui i nostri numeri sono numeri che puntano ad evidenziare quali sono le dotazioni pubbliche, i servizi pubblici e la valenza pubblica, diciamolo anche questa volta: è anche un insediamento che quando interviene il privato, seppur nella grande distribuzione, porta lavoro, non sono numeri mandati in libertà, perché la Regione Lombardia chiede che questi lavori vengano motivati nei numeri e nelle quantità.

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