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n. 225 27.10.2015

ZONCA ENRICO

L’ultimo passaggio lo faccio su Expo perché la nostra città è stata completamente tagliata fuori da Expo. È inutile citare gli ultimi due incontri che ci sono stati nei giorni scorsi con una delegazione cinese e una delegazione lituana bulgara, perché nulla avevano a che fare con Expo, tant’è che non sono nemmeno state organizzate dall’Amministrazione comunale.
Andando a vedere il sito – questo lo avevo già segnalato, ma purtroppo è rimasta lettera morta – preparatorio di Expo, tutti i Comuni nella cintura milanese avevano la possibilità di candidare dei loro luoghi di particolare interesse per ospitare alcune iniziative legate a quest’esposizione universale, purtroppo Cinisello Balsamo non era nemmeno presente e quindi, a questo punto mi chiedo che cosa ci rimane di Expo, ci rimane esclusivamente l’imposta di soggiorno, questa è l’unica eredità che abbiamo come cinisellesi del post Expo. Non venitemi a dire che da Expo riceveremo una casetta dell’acqua, perché per chi c’è stato ad Expo le ha viste come sono quelle casette, sono completamente inadatte per un uso corrente e continuativo, quindi quella è veramente un’eredità di cui avremmo fatto tranquillamente a meno. Sempre ritornando al discorso della prima interrogazione sulla famosa sentenza di Stato che ha dato ragione ad un’impresa dopo 12 anni, anche qui la dice lunga su come ci si comporta come Amministrazione comunale sulle politiche del lavoro e dello sviluppo a Cinisello Balsamo, è stata rifiutata la nostra proposta d’istituire un ufficio Europa dedicato alle aziende e ad altri enti perché non c’è n’è bisogno, questo è l’atteggiamento di quest’Amministrazione comunale, vale a dire che la nostra città si basa sempre di più sulla residenza e sempre di meno sull’impresa, sempre di più case e sempre di meno imprese. Purtroppo lo stiamo verificando proprio dagli atti che sono usciti da quest’Amministrazione comunale in particolare perché si dimostra ancora una volta che la nostra città aveva una vocazione di tipo industriale quando c’era una situazione di boom economico. Nei momenti di recessione la politica che governa la nostra città non sa reagire, non sa essere più creativa e quindi perdiamo imprese, perdiamo posti di lavoro, perdiamo le occasioni date da Expo, però nel frattempo costruiamo ancora case. Questi sono i presupposti per andare verso la città dormitorio. In prospettiva, se fate quattro calcoli, è anche poco conveniente per un’Amministrazione comunale praticare questo tipo di politica, pensate ad esempio alla tassa rifiuti, la tassa rifiuti è pagata per due terzi dalle imprese, pensate alle altre tasse comunali, sono pagate di gran lunga in più dalle imprese rispetto ai privati, quindi in prospettiva questa è una politica che farà morire anche il bilancio del Comune di Cinisello Balsamo, non creerà sviluppo, non creerà posti di lavoro, quindi mi chiedo, alla luce di ciò che è successo negli ultimi sei mesi a Rho e in mille altri Comuni, io abito in un altro Comune che non è Cinisello Balsamo, signori era pieno di striscioni Expo Friends, c’erano sui ristoranti, sulle ville storiche, su locali privati, ci sono tuttora questi striscioni. A Cinisello Balsamo chi ha visto uno striscione Expo Friends? Nessuno. Perché probabilmente nessuno se ne è preoccupato di promuovere questo tipo d’iniziativa.
Non solo avevamo il problema del trasporto verso Expo, perché c’è anche questo problema, Cinisello Balsamo è penalizzata rispetto a Sesto San Giovanni, per arrivare nel sito espositivo, ma nemmeno abbiamo fatto lo sforzo di promuovere una qualche iniziativa anche nei confronti dei privati per promuovere quest’esposizione universale.
Forse non ci credevate nemmeno voi e quindi avete lasciato perdere, ma siccome la stessa cosa era successa per la visita del Papa due anni prima vale a dire che ci sono eventi di spessore mondiale, la nostra città se li fa scivolare via some se nulla fosse successo e si continua ancora con un tran tran di piccola città di Provincia che è diventata obesa solo perché sono arrivate molte persone. Scusate, ma non si governa così.
A questo punto chiedo all’Assessore alle Attività Produttive quali siano concretamente le azioni che vuole portare avanti per rilanciare lo sviluppo delle imprese sul nostro territorio, perché una delle occasioni potrebbe essere la creazione della centrale unica di committenza, ma se farci trainare sempre dagli altri, allora allargo le mani e dico: “Qui c’è un problema grosso di visione del futuro della nostra città”. Chiedo formalmente quali siano, anche alla luce di Expo, le azioni che la nostra Amministrazione comunale intende attuare per promuovere lo sviluppo delle imprese sul nostro territorio.

Risponde l’Assessore Cabras:

Attività produttive. Al bando delle competitività c’eravamo, speriamo di poter usare questo per poter fare altre condivisioni con la Regione Lombardia su altri progetti. Ulteriore tassello, per chi ha una visione strategica Dottor Zonca, attività commerciali, le attività commerciali contengono, tra le mille cose, il fatto che una percentuale dell’intervento deve essere assegnato… si chiamano compensazioni socio – economiche per i negozi di vicinato. Capita, non posso farle casi specifici ma mi hanno detto gli esperti che di solito queste risorse vengono messe a pioggia per darle ai singoli negozianti, nel caso specifico, a partire dall’intervento di Sesto San Giovanni e per quello che è, se arriverà a buon fine, io spero, attraverso le procedure di Cinisello Balsamo, noi abbiamo condiviso un documento volto a definire una politica condivisa tra noi e Sesto San Giovanni e la Regione Lombardia, affinché i fondi vengano accumulati e non dati a pioggia, si costituisca un fondo, si condivida con soggetti competenti sul tema commerciale, ma anche tutelare Confcommercio, Regione Lombardia, comuni, affinché queste risorse possano essere utilizzate come volano per rilanciare la questione del commercio di vicinato non per singoli spot ma in termini di politiche più generali. Anche qua c’è poi una visione d’insieme, una visione sovralocale affinché si cerchi Dottor Zonca di governare i processi complessi ma non se li subisce.

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