La Svizzera, scrive Ágota Kristóf, non è altro che un deserto, per noi rifugiati, un deserto che dobbiamo attraversare per giungere a quella che chiamano “l’integrazione”, “l’assimilazione”.
Come sarebbe stata la mia vita se non avessi lasciato il mio paese? Più dura, più povera, penso, ma anche meno solitaria, meno lacerata, forse felice. La cosa certa è che avrei scritto, in qualsiasi posto, in qualsiasi lingua.
L’analfabeta
L’infanzia felice, la povertà del dopoguerra, gli anni di solitudine in collegio, la morte di Stalin, la lingua materna e le lingue nemiche (il tedesco, il russo e in un certo senso anche il francese), la fuga in Austria e l’arrivo a Losanna, profuga.
Questa lingua, il francese, non l’ho scelta io. Mi è stata imposta dal caso, dalle circostanze. So che non riuscirò mai a scrivere come scrivono gli scrittori francesi di nascita. Ma scriverò come meglio potrò. È una sfida. La sfida di un’analfabeta.
Senza compatimenti, con humor, sconfinando tra diario e romanzo autobiografico narra di una esistenza letteraria realizzata nella condizione di un esilio politico, esprimendo un particolare bisogno di letteratura.
Ieri
Una storia d’amore dura come un sasso. Bisogna avere una grande saggezza per raccontare una storia così, senza fronzoli e trucchi. Bisogna essersi lasciati alle spalle le bugie della letteratura e scegliere le parole nella loro povera sincerità. Diventando assolutamente niente che si può diventare scrittori, dice Tobias, l’operaio – scrittore del romanzo.
Ieri è una lezione di stile, un grido assoluto che ci solleva fin dove l’aria è trasparente e tutto si vede chiaramente.
Marco Lodoli
Continente K. Ágota Kristóf scrittrice d’Europa – Film di Eric Bergkraut (estratto video – link)
BLOG – Pagina dedicata all’incontro: L’analfabeta, Ieri – Agota Kristof (link)
Link per partecipare all’incontro ON LINE:clicca qui
Per informazioni: 02 66023542