Un viaggio nei territori dell’ex Unione Sovietica per dare sepoltura a una donna immigrata, rimasta uccisa in un attentato a Gerusalemme, che si trasforma in un percorso di scoperta di sé e di assunzione di responsabilità.
Per vincere il gelo che sembra sceso sul mondo.
Il più grande complimento che possa farmi qualcuno che ha letto un mio libro non è dirmi che l’ha trovato bello o interessante, ma che ha pianto.
Faccio il romanziere perché sono convinto che la letteratura permetta di esprimere idee complesse, non come discorso filosofico, ma dando vita e voce a personaggi veri e narrando situazioni esistenziali.
C’è un lato simbolico, kafkiano nella mia scrittura.
Parlo di metafisica da scrittore, non da filosofo. È questo il mio surrealismo. Ed è questa la mia libertà.
Abraham Yehoshua
Yehoshua è stato un narratore fuori dal comune, capace di spaziare dai racconti surrealisti con i quali esordì alle complesse opere di narrativa, fino ai romanzi brevi degli ultimi anni.
Ha partecipato allo sviluppo del pacifismo israeliano negli anni Settanta e Ottanta, diventando una delle voci più importanti del dibattito culturale e politico del suo paese.
Abraham Yehoshua, intervista 2008 (estratto video – link)
L’incontro si terrà in biblioteca, alle ore 21.00, in presenza al 1° piano e con collegamento ONLINE alla piattaforma Zoom.
La partecipazione è aperta a tutti, anche a chi non ha preso parte agli incontri precedenti o non ha letto il libro.
Per partecipare in modalità ON LINE e ricevere link e passcode di accesso a Zoom inviare una mail a: gruppoletturagiovedi@virgilio.it