C’è un borgo millenario scavato nella roccia dell’entroterra maremmano, il suo nome è Le Case. Un paese morente. Una trappola di provincia. Un microcosmo di personaggi che si trascinano in un gorgo di giorni sempre uguali. Fino a quando la piccola comunità non viene sconvolta dall’arrivo di Samuele Radi, nato e cresciuto nel cuore del borgo vecchio e poi fuggito nel mondo…
Tratto da un’intervista all’autore:
…di borghi, la Toscana è piena; da quale hai preso ispirazione (anche se spero tu lo abbia fatto solo dal punto di vista geografico, vista l’ombra che incombe su Le Case)?
È Roccatederighi. La mappa che apre il romanzo ricalca il luogo dei miei primi anni là, sulle creste di Maremma. Ci sono lettori che passando da quelle parti restano stupiti nel trovare la Torre dell’Orologio, via di Mezzo, la chiesa alta e quella di San Bastiano. Tutto affoga nella roccia per davvero, ci sono i vicoli scavati nel sasso, i ballatoi fitti, i muraglioni, gli sbocchi improvvisi sulla piana… Ad avere pazienza, si possono perfino riconoscere certi nomi sui campanelli. Nel romanzo, un gioco che mi affascinava fare era questo: capire quanto la geografia esteriore contamini quella interiore e viceversa. Va a finire che alzando la telecamera si intuisce il profilo di un unico essere vivente. Le Case è un po’ questo: un inconscio collettivo; stanze segrete, storie irrisolte che strisciano sul sottofondo della vita di tutti. Le Case è un gigante addormentato. Un giorno arriva Samuele Radi e qualcosa si sveglia.
Il rispetto delle norme prevede la presenza massima di 20 persone.
Info e prenotazioni: 02 66 023 504.
Ingresso: lato Auditorium