MARIO MIGLIORINI La leggerezza interrotta 2022 Acrilico su legno, 60 X 60 cm (con profilo scontornato) La leggerezza è un modo di portare il peso della vita con positività. È una scelta umana. Quando un evento esterno, invasivo, spezza l’equilibrio delle nostre vite, sul cuore graveranno macigni. Liberarsi dalla conseguente oppressione, a quel punto, diventa una scelta etica. “Bisogna essere leggeri come un uccello e non come una piuma” (Paul Valéry) Nato a Capua nel 1958, ha studiato architettura presso l’Università degli Studi di Napoli abilitandosi alla professione di architetto presso il Politecnico di Milano. Vive e lavora a Cinisello Balsamo. Predilige l’arte contemporanea, in particolare il periodo tra la fine del XIX secolo e la metà del XX secolo e, più in generale, le espressioni artistiche che esprimono una forma di «rifiuto» per il passato e di apertura alla sperimentazione finalizzata alla ricerca dell’armonia, superando ogni prestabilito principio d’ordine o struttura. L’operazione pittorica intesa non più come riproduzione della realtà ma come produzione di sensazioni. Nelle opere dell’ultimo periodo elimina dalla sua pittura le linee dritte a favore esclusivo di quelle curve. Le forme sono apparentemente casuali o trasformazioni affini di immagini organiche, catalizzatrici di stimoli psicologici. La sovrapposizione e giustapposizione delle forme crea un brulicare di immagini che si compenetrano su un orizzonte dorato che, privato dei riferimenti prospettici, rende indistinto lo spazio ed indeterminato il tempo. Le tinte sono cromaticamente calde ed avvolgenti e insieme alla luce rilevano la struttura e l’equilibrio dei piani colorati. Il supporto si deforma, diventando esso stesso oggetto della composizione, o perché asseconda il contorno delle forme o perché queste ultime ne travalicano i limiti. Data ultima modifica: 28 giugno 2022