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Goli Otok, il lager dimenticato

da Sabato 1 febbraio a Sabato 8 Febbraio 2025 - Il Pertini, Piano terra

L’isola Calva (GOLI OTOK), così denominata a causa del suo aspetto (è una piccola isola rocciosa battuta dalla bora e quasi priva di vegetazione), è divenuta tristemente famosa nel secondo dopoguerra quale sede di un campo di concentramento della Jugoslavia destinato ad ospitare gli oppositori al regime di Tito. Nel campo di Goli Otok, di cui fino a pochi anni fa si ignorava l’esistenza, per sette lunghissimi anni, il dittatore comunista jugoslavo Josip Broz Tito fece rinchiudere non solo tutti i suoi avversari politici, ma anche chi fosse minimamente sospettato di esserlo: tra questi, un gran numero dei suoi combattenti, ufficiali, generali, ex partigiani. E il 90 per cento dell’intellighenzia di un’intera nazione: studenti, intellettuali, giornalisti, professori, scrittori. Dal 1949 al 1956 Tito fece deportare qui oltre 30.000 prigionieri politici, dei quali circa 4.000 morirono a causa dei disumani trattamenti subiti. Chi ne è uscito, è rimasto profondamente colpito nel fisico e nello spirito, spogliato di ogni volontà di ribellione o di rivendicazione. Delle ben diciassettemila persone rinchiuse in questo luogo, molti morirono dopo aver subito indicibili torture o si tolsero la vita.

La mostra sarà visitabile fino a sabato 8 febbraio 2025.
L’inaugurazione è sabato 1 febbraio, alle ore 18.00, in Area Periodici.

Parteciperanno:
Riccardo Visentin, Assessore al Welfare
Matteo Carnieletto, Giornalista de @ilgiornale.it, appassionato di Medio Oriente e di geopolitica
Lorenzo Galli, Coordinatore regionale per la Lombardia dell’Unione degli Istriani

Matteo Carnieletto
Vice caposervizio, entra nella redazione de ilGiornale.it nel dicembre del 2014 e diventa il responsabile, fino al 2023, del sito Gli Occhi della Guerra poi InsideOver. Da sempre appassionato di politica estera, ha scritto insieme ad Andrea Indini Isis segreto, Sangue occidentale e Cristiani nel mirino.
Con Fausto Biloslavo ho scritto Verità infoibate, Ucraina. Nell’inferno dell’ultima guerra d’Europa e Talebani dell’accoglienza. È autore di Ultima degenerazione. Appunti su una società perduta (Signs Publishing), Alla ricerca di Ettore. Manuale per riscoprire l’eroismo perduto dei padri, Terza guerra mondiale a pezzi (Il Timone) e La libertà sotto attacco (Historica - Giubilei Regnani). A dicembre del 2016, subito dopo la liberazione di Aleppo, ha intervistato il presidente siriano Bashar al Assad. Nel 2019 ha vinto il premio Prokhorenko-Paolicchi per i suoi scritti sulla Siria.

Evento a cura dell’Unione degli Istriani- Regione Lombardia col patrocinio del Comune di Cinisello Balsamo.

Data ultima modifica: 4 febbraio 2025
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