Con Andrea Zambrano, autore del libro
e Ezio Meroni, storico.
Nel togliere la vita al seminarista Rolando Rivi, il partigiano che lo freddò sul finire della guerra dopo un processo farsa, pensava che avrebbe ottenuto un «prete in meno domani». Dopo quasi 80 anni la figlia di quel partigiano ha chiesto perdono per il padre e la devozione per il martire bambino è divenuta internazionale. Zambrano ripercorre la vita di Rolando e i passaggi decisivi verso la gloria degli altari: il processo che condannò i due autori dell’omicidio, l’oltraggio alla sua talare nel momento della tortura, la sete di verità delle figlie degli assassini, i complici rimasti nascosti, i preti coraggiosi che ne custodirono il sacrificio, il silenzio della Chiesa imposto dalla realpolitik rotto da una miracolosa guarigione. E poi la catena di grazie e le opere sorte nel nome del bambino ucciso in odium fidei. Un’inchiesta avvincente sul primo beato e martire del Triangolo della morte, che di fronte all’estremo sacrificio disse: «Io sono di Gesù».
“Quello che ha stravolto la vita di mio padre, e che ha travolto la vita di Rolando è l’odio che cresce tra gli uomini e si trasforma nella guerra. […] questo potere uccide la vita degli altri, la calpesta, la travia, usando gli ideali degli uomini li mette l’uno contro l’altro. E non si comprende più che l’ideale supremo è la vita! La vita è l’ideale supremo.”
A cura del Centro Culturale Cara Beltà
In collaborazione con Edizioni Ares