Il libro affronta l’indicibile provando a raffigurare gli effetti che la pandemia ha provocato sulla vita dell’autore. La condizione prevalente che pervade l’opera è quella della sospensione dalla realtà, intesa come allontanamento da se stessi, oltre che dagli altri. Di fatto, il lettore sperimenta una lenta discesa nell’interiorità di ciascuno di noi, un’interiorità congelata e priva di legami con la realtà ordinaria. Una specie di viaggio dantesco nell’inferno della solitudine più spietata che tutti abbiamo vissuto durante questo tempo incerto e travagliato. Un’esperienza delineata con estrema efficacia grazie a uno stile di scrittura impeccabile: asciutto, teso all’inverosimile e scevro da inutili orpelli linguistici. Una lettura tutt’altro che facile, per chi non ama fermarsi alla superficie delle cose.

Lorenzo Chiereghin nasce a Sesto san Giovanni il 10 aprile 1974. Ottenuta la maturità classica, si laurea in Filosofia cum laude all’Università Statale di Milano, con una tesi sulla metafisica di Giordano Bruno. Quindi prende a operare nel mondo dell’insegnamento in qualità di educatore.
Comincia a scrivere in versi molto presto, ottenendo subito una segnalazione al Premio Montale (1998). Riscuote l’interesse di poeti come Mario Luzi, Giampiero Neri, Alda Merini e Giovanni Raboni. Pubblica costantemente sulle principali riviste letterarie italiane e appare in diverse antologie. Successivamente, nel 1999, vince il primo premio assoluto al Premio «Amanda Molteni» di Sesto San Giovanni (in giuria: Vivian Lamarque, Giampiero Neri, Antonio Riccardi).
Nel 2000 gli viene assegnata la medaglia di riconoscimento dal Lions Club di Sesto San Giovanni per meriti letterari.
In quegli stessi anni vira sulla scrittura in prosa, ritirandosi dalle scene, concentrato esclusivamente sulla ricerca di un proprio stile personale.
A partire dal 2016 comincia a pubblicare opere in versi e di carattere filosofico che, seppure all’interno di una ristretta cerchia di estimatori, riscuotono grande interesse (le ultime due vantano una nota introduttiva del poeta Giampiero Neri).

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