Richard vede il lago, dalla finestra di casa sua. Lago tranquillo a luglio e anche adesso, che è quasi autunno.
Quella stessa quiete, che è propria solo di un lago, in qualsiasi momento dell’anno – e noi, qui, lo sappiamo bene – entra nelle pagine di Voci del verbo andare attraverso la penna di Jenny Erpenbeck, scrittrice tedesca che tinge con colori pastello – ben temperati, però – le Storie contenute nel suo nuovo romanzo.
Storie che hanno un luogo e un tempo: Berlino 2013. Storie che, in verità, hanno tanti luoghi e tanti tempi. Perché parlano delle vite sospese di ieri, di oggi e di domani, di chi lascia una terra per varcare una nuova soglia, non riuscendoci o riuscendoci solo in parte.
Vite sospese in cui l’autrice entra in punta di piedi, senza mai calcare, senza correre, senza invadere.
Ecco le prossime date e i libri che verranno commentati:
8 aprile 2017: IRVIN D. YALOM, La cura Schopenhauer
13 maggio 2017: ELVIRA SEMINARA, L’atlante degli abiti smessi
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