Elyria, ventotto anni, ha un lavoro stabile e un marito a New York: ma un giorno, senza dare spiegazioni, molla tutto e parte con un volo di sola andata per la Nuova Zelanda. Passerà mesi a vagare in autostop fra le campagne di quel paese sconosciuto, incrociando le vite di altre persone e tentando di dare un po’di pace alla sua. Scopriamo che Elyria ha un passato difficile (una madre alcolizzata, una sorella adottiva suicida, allieva del professore che è poi diventato suo marito), ma la fuga non è causata da crimini o violenze: nasce da un malessere esistenziale tanto profondo quanto difficile da definire; e il romanzo è, di fatto, un viaggio nella mente della narratrice, capace di osservazioni acutissime sul mondo, ma anche preda di improvvisi squilibri; dentro di lei, dice, si muove un bufalo riottoso che non riesce a placare.
Ecco le altre date e i prossimi libri che verranno commentati:
11 febbraio 2017: JAMI ATTENBERG, Santa Mazie
11 marzo 2017: JENNY ERPENBECK, Voci del verbo andare
8 marzo 2017: IRVIN D. YALOM, La cura Schopenhauer
13 maggio 2017: ELVIRA SEMINARA, L’atlante degli abiti smessi
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