Interviene Stefano Caserini, docente presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Milano
È ormai chiaro che il riscaldamento globale in corso e che continua a mostrare i suoi effetti è dovuto alle attività umane e potrebbe essere molto pericoloso per questi ultimi e gli ecosistemi.
Le emissioni di gas serra continuano a crescere, le concentrazioni di CO² e degli altri gas si accumulano nell’atmosfera e raggiungono ogni anno nuovi record. Nel 2014 le concentrazioni mensili misurate a Manua Loa hanno superato le 400 parti per milione (ppm), un livello nettamente superiore a quelli che l’Homo Sapiens ha sperimentato nel corso della sua esistenza. Un altro record raggiunto nel 2014 è quello delle temperature, sia a livello globale che per l’Italia.
I negoziati che puntano ad arrivare ad un nuovo accordo globale successivo al protocollo di Kyoto hanno mostrato qualche progresso, ma solo nei prossimi mesi sarà chiaro se i principali attori intendano accettare qualche compromesso. Fra le delegazioni che si affrontano nelle conferenze è palpabile la sensazione che il tempo dei tentennamenti sia finito e che non sia possibile rinviare ancora a lungo un nuovo trattato globale di riduzione delle emissioni in grado di guidare il sistema energetico mondiale verso la de-carbonizzazione.
I prossimi dodici mesi saranno dunque di grande importanza per la questione del riscaldamento globale.
In collaborazione con la Biblioteca di Ateneo dell’Università degli Studi di Milano - Bicocca
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