Nacque il 19 settembre 1912 a Balsamo. Residente a Sesto San Giovanni (Milano), svolgeva la professione di fabbro alla Breda.
Venne arrestato tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo del 1944, prima dello sciopero che per otto giorni avrebbe bloccato le più grandi fabbriche del Nord. Fascisti e nazisti sapevano che i lavoratori stavano per organizzare uno sciopero, per cui arrestarono alcuni di loro (Alfredo Cazzaniga, Giuseppe Longoni, Giuseppe Molteni) prima che fosse indetto.
Fu condotto a Milano e incarcerato a San Vittore. Il 27 aprile venne trasferito al campo di Fossoli (vicino a Carpi - Modena).
Il 21 giugno fu deportato a Mauthausen (Austria), dove giunse il 24 giugno. Erano così tanti i deportati quel giorno che lo chiamarono il trasporto dei mille. Una parte fu dirottata nei cosiddetti campi di lavoro, altri furono immatricolati e rimasero a Mauthausen. Con Giuseppe Bruschi c’erano anche: Enrico Agostoni, Alfredo Cazzaniga, Carlo Magni, Eugenio Recalcati, Carlo Sesti e Angelo Tesser di Cinisello Balsamo. Bruschi in data non nota venne infine trasferito a Linz (Austria).
Fu uno dei deportati sopravvissuti all’esperienza del Lager.
Il suo nome compare su uno dei masselli del monumento Al deportato sito all’interno del Parco Nord Milano a Sesto San Giovanni.
GALLERIA FOTOGRAFICA