MAGNI CARLO

Nacque il 19 ottobre 1906 a Velate Milanese (oggi Usmate Velate provincia di Monza e Brianza). Abitava a Cinisello Balsamo in piazza Vittorio Emanuele 3/A (oggi piazza Gramsci) e svolgeva la professione di saldatore autogeno alla V Sezione della Breda.

A seguito di una delazione fu arrestato in fabbrica (durante il servizio U.N.P.A. - Unione Nazionale Protezione Antiaerea) la notte del 14 febbraio 1944 perchè accusato di aver fatto parte del gruppo di gappisti che organizzò l’attentato alla sede del fascio di Sesto San Giovanni.

Come risulta da un rapporto del 16 febbraio del Gabinetto di Prefettura, confessò il suo coinvolgimento. Infatti, Magni faceva parte del Distaccamento 5 Giornate della 3^ Brigata G.A.P. (Gruppi di Azione Patriottica), con il nome di Battaglia.

Venne incarcerato all’ex macello di Monza e torturato. In seguito fu condotto a San Vittore e come ricorda Sesti: "A San Vittore gli spaccarono la testa a legnate". Il 27 aprile venne trasferito al campo di Fossoli (vicino a Carpi - Modena).

Il 21 giugno fu deportato a Mauthausen (Austria), dove giunse il 24 giugno. Erano così tanti i deportati quel giorno che lo chiamarono il trasporto dei mille. Una parte fu dirottata nei cosiddetti campi di lavoro, altri furono immatricolati e rimasero a Mauthausen. Con Carlo Magni c’erano anche: Enrico Agostoni, Giuseppe Bruschi, Alfredo Cazzaniga, Eugenio Recalcati, Carlo Sesti e Angelo Tesser di Cinisello Balsamo. Sesti, Magni e Recalcati furono poi trasferiti nei campi di lavoro a Wels (Austria).

Fu rimpatriato il 28 giugno 1945, transitando da Bolzano.

Magni morì il 6 aprile 1967.

Dopo la Liberazione gli fu riconosciuta, per un periodo di 1 anno, 6 mesi e 17 giorni, la qualifica di partigiano combattente della 3^ Brigata G.A.P. (Gruppi di Azione Patriottica), Distaccamento 5 Giornate.

Il suo nome compare su uno dei masselli del monumento Al deportato sito all’interno del Parco Nord Milano a Sesto San Giovanni.

PER APPROFONDIRE

Il 10 febbraio 1944 un gruppo del Distaccamento 5 Giornate penetrò nella sede del fascio di Sesto San Giovanni uccidendo quattro fascisti e ferendone diversi.

L’azione fu preparata da Oreste Ghirotti e da Luigi Ratti, un operaio comunista della V Sezione della Breda, commissario politico del Distaccamento.

Come prima cosa venne infiltrato tra i fascisti un operaio diciassettenne della Breda Aeronautica, Felice Lacerra, che li informò che la sera del 10 febbraio era stata convocata una riunione. Lacerra, a riunione iniziata, aveva il compito di aprire la porta ai gappisti e, ad azione avvenuta, di lasciare la città per raggiungere i partigiani in montagna. Facevano parte del gruppo Umberto Diegoli, Carlo Magni, Giancarlo Tamburini, Antonio Zacchetti e Alino Zanta. Sulla piazza era fermo un motofurgone con le munizioni. Carlo Talamucci che abitava di fronte, diede il via libera a Ghirotti. L’azione si compì, ma con qualche imprevisto, dopodiché il gruppo si allontanò.

Ma Lacerra, senza motivo, non partì e il 12 mattina fu arrestato e torturato. Verrà poi fucilato il 12 luglio a Fossoli. Sotto tortura fece diversi nomi, tra cui quello di Luigi Ceriani, altro partecipante di secondo piano all’impresa, il quale collaborò e denunciò tutti quelli che conosceva, che furono a loro volta arrestati. Per primo venne catturato Tamburini, poi, il 14 Magni e Zanta, il 18 Ghirotti e il 20 Zacchetti, Cappelletti e Ometto.
A seguito di questa azione il Distaccamento, e di conseguenza l’organizzazione di supporto della Breda, furono smantellate.

Brevetto di partigiano del Corpo Volontari della Libertà
Comitato d’Assistenza ai rimpatriati
Documento della Commissione Riconoscimento Qualifiche Partigiane
Diploma di Medaglia Garibaldina
Riconoscimento A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) e A.P.C. (Associazione Partigiani Cristiani) nel ventennale della Resistenza
Attestato alla memoria rilasciato dal Comune di Cinisello Balsamo
Diploma d’onore al combattente per la libertà d’Italia


GALLERIA FOTOGRAFICA

Carlo Magni

Cimitero di Cinisello

Parco Nord, Monumento Al deportato, massello dove è inciso il nome di Carlo Magni

Matricola del Lager di Fossoli

Medaglia della Brigata Garibaldi

25 aprile 1946, Carlo Magni con il figlio Emilio durante la manifestazione per il primo anniversario della Liberazione, davanti a loro il partigiano Dagoberto Formigoni e il sindaco Carlo Meani

1946, Carlo Magni distribuisce L’Unità

1946, fila in basso Carlo Magni, fila in alto, quinta da destra la deportata Maria Corneo

Il rondò di Sesto San Giovanni