registro dei doni

Il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (DPR 16 aprile 2013, n.62) definisce i principi generali che i pubblici dipendenti sono tenuti ad osservare: diligenza, integrità, correttezza, trasparenza, imparzialità, orientando l’azione amministrativa alla massima economicità, efficienza ed efficacia.

Un articolo riguarda regali e compensi: vengono ammessi soltanto in caso si configurino come "omaggi’ d’uso di modico valore, nell’ambito delle relazioni di cortesia. I regali non possono comunque, a titolo valoriale, superare i 100 euro.

Questo Ente, in merito, ha ulteriormente stabilito che i propri dipendenti, ai fini del rispetto di normali regole di cortesia, possono accettare unicamente doni di modico valore, che non trattengono per sé, ma consegnano all’Amministrazione.

Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione valuta, insieme al responsabile del settore che gestisce le risorse finanziarie e quello incaricato dei servizi sociali, se provvedere alla loro vendita o alla devoluzione ad associazioni di volontariato o beneficenza individuate dall’Amministrazione su proposta dei dirigenti competenti

I doni ricevuti al di fuori dei casi consentiti, se trattasi di oggetti materiali, sono trattenuti dall’Amministrazione che ne valuta la destinazione con le modalità sopra riportate.

Le utilità ricevute che non si configurano come beni materiali (sconti, facilitazioni, ecc.), accettate contro le regole del codice, vengono trasformate in valore economico e viene operata una decurtazione stipendiale di pari entità sul trattamento economico del dipendente interessato

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