UN PO’ DI STORIA DELLA CITTA’ ATTRAVERSO LA TOPONOMASTICA

Quando Balsamo e Cinisello erano ancora due borghi agricoli, le strade, perlopiù non asfaltate, erano poche e tutte concentrate intorno alle rispettive chiese e piazze principali; per il resto c’erano solo campi coltivati, cascine e boschetti.

I nomi delle vie a volte indicavano il paese limitrofo dove la strada portava. Denominate strada di o via per erano ad esempio: via per Nova, per Bresso, per Milano, per la Taccona, per Monza (detta Binella), via per Balsamo e via per Cinisello, ecc. In altri casi le strade avevano lo stesso nome della cascina che lambivano: strada comunale Cassina Valle, strada comunale per Cassina Cantaluppi, strada comunale per Cassina Malpensa, ecc.; oppure del luogo dove conducevano: via al o del Cimitero, via alla Foppa, ecc.

In un elenco di vie di Cinisello del 1888 si legge: piazza Vittorio Emanuele, vicolo Stretto, vicolo Stallazzo, via Milano, via Umberto I, via Garibaldi, via Cavour, ecc.; e di Balsamo: piazza Soncino, via Sant’Antonio, via Lunga, via Umberto I, piazza Vittorio Emanuele, ecc.

Una strada importante per Balsamo risultava essere via Gelata che, dovendo ospitare la erigenda sede comunale, nel 1887 fu ampliata e denominata via Benedetto Martinelli, dal nome del ricco proprietario balsamese e benefattore che era deceduto l’anno prima lasciando al nipote Carlo un fondo e il suolo per l’edificazione del Palazzo comunale e di una scuola.

Il 26 aprile 1908 il sindaco Natale Confalonieri e il Consiglio comunale di Cinisello, in seduta straordinaria, deliberarono di intitolare una via a Giovanni Frova con queste motivazioni:
"Essendo notorio che il Sig. Ing. Giovanni Frova ha istituito e mantiene da molti anni l’asilo infantile d’ambo i sessi e che di questi giorni verrà inaugurata la nuova sede dell’asilo stesso nell’ampio fabbricato da lui eretto a proprie spese;
trovando più che opportuno che la Rappresentanza comunale manifesti la propria riconoscenza oltre quella che sta per dimostrargli l’intero paese, viene adottato all’unanimità il seguente ordine del giorno:
’Il Consiglio Comunale mentre riconoscente plaude alla munifica opera dell’Ing. Cav. Giovanni Frova dotando il Comune di un asilo modello, delibera che parte dell’attuale via Milano a partire dalla stessa proprietà Frova fino all’angolo della proprietà Parodi Delfino venga intitolata colla denominazione di Via Giovanni Frova, quale tenue omaggio a tanta beneficenza’ ".

Il 24 settembre 1911, in occasione della prima seduta che il Consiglio comunale di Cinisello tenne nella nuova sede municipale fatta costruire dal precedente sindaco Natale Confalonieri, deceduto l’anno prima, il sindaco Emilio Baj Macario e il Consiglio comunale deliberarono di intitolare lo spazio antistante il municipio, piazza Natale Confalonieri.



A dicembre del 1919, durante una riunione del Consiglio comunale di Balsamo, l’assessore Emilio Meroni propose di ricordare il "compianto compagno nonchè collega d’Amministrazione Mariani Mario, col dare il suo nome ad una delle vie del paese". A gennaio del 1920 la Giunta del Comune di Balsamo deliberò all’unanimità di intitolare via San Martino con il nome di via Giuseppe Mario Mariani. Con lo stesso atto si deliberò di modificare anche il nome di via Sant’Antonio in via Libertà.
Il 25 luglio 1920 l’intitolazione fu approvata all’unanimità dal Consiglio comunale in seduta straordinaria e pubblica.

L’avvento del regime fascista rappresentò per il sistema toponomastico delle città un periodo di deciso cambiamento rispetto alla politica culturale sviluppatasi nel corso del cinquantennio liberale. Il fascismo diede particolare impulso alle intitolazioni riferite alla prima guerra mondiale e, naturalmente, alla propria epopea, perseguendo così il progetto di suggerire una linea legittimatrice e nobilitante che, senza soluzione di continuità, partiva dall’Unità d’Italia e, attraverso la guerra, trovava nel regime il proprio coronamento. Furono così intitolate nuove strade e alcune di quelle già esistenti cambiarono denominazione.
Il primo importante elemento che emerge riguarda il ruolo di preminenza svolto dalla memoria legata alla Grande Guerra nella scelta delle nuove intitolazioni da attribuire: luoghi di battaglie, città simbolo o nominativi di eroi della Patria.
Il culto del littorio nelle sue diverse manifestazioni finì per monopolizzare e contaminare l’intero orizzonte simbolico municipale. Si passò dalla consistente affermazione di un processo di africanizzazione della toponomastica stradale in chiave fortemente coloniale, a nuove strategie di consenso che passavano attraverso il diretto riferimento a figure simboliche, martiri e gerarchi del fascismo o a date che celebravano gli avvenimenti e la storia della rivoluzione fascista.

Il cavalier Carlo Martinelli, sindaco di Balsamo, fece ripristinare con delibera di Giunta del febbraio 1923 il vecchio toponimo di via Giuseppe Mario Mariani che tornò ad essere via San Martino, e di via Libertà che fu intitolata nuovamente via Sant’Antonio, "come reclamato dalla popolazione". La delibera d’urgenza della Giunta fu ratificata dal Consiglio comunale in una riunione pubblica il 18 marzo 1923, stranamente all’unanimità dei voti visto che tra i consiglieri era presente anche Emilio Meroni che durante la precedente Amministrazione aveva proposto l’intitolazione di via Giuseppe Mario Mariani. Possiamo ipotizzare che ci fossero già forti pressioni da parte dei consiglieri fascisti, come Alberto Monti che poi sarà podestà di Cinisello Balsamo.


Con la stessa deliberazione del Consiglio comunale di Balsamo del 18 marzo 1923 fu "dato il nome di Viale della Rimembranza al tratto di via Solferino che parte da via S. Martino e termina con via Cavour, per onorare eternamente la memoria dei gloriosi caduti in battaglie e dispersi dopo i fatti d’arme durante la grande guerra", ratificando una deliberazione di Giunta del 27 febbraio dello stesso anno.

Anche il Comune di Cinisello l’1 luglio 1923, in occasione di una cerimonia pubblica, intitolò Viale della Rimembranza la piazza antistante il Palazzo municipale denominata dal 1911 piazza Natale Confalonieri, "per ricordare eternamente i gloriosi caduti per la grande guerra".

Il paesaggio di campagna intorno alla strada di Balsamo che conduceva dalla chiesa parrocchiale al cimitero, detta strada Cimitero (nel tempo era stata denominata: strada Cimitero, via al Cimitero, strada detta del Cimitero), iniziava a modificarsi in quanto stavano sorgendo nuove costruzioni ad uso abitativo. A dicembre del 1926, in considerazione del desiderio unanime della cittadinanza, del parroco, dei rappresentanti degli enti e delle associazioni locali, la via fu intitolata: via San Saturnino, "a perpetuo ricordo dei solenni festeggiamenti che hanno avuto luogo in Balsamo nei giorni 17-18 e 19 ottobre 1926, con l’intervento di Sua Eminenza il Cardinale Tosi, Arcivescovo di Milano, in occasione della traslazione della salma appunto di S. Saturnino per essere deposto nella Chiesa Parrocchiale di questo Comune".

Nel gennaio del 1927 a Cinisello furono denominate nuove vie "sorte per il sempre crescente sviluppo dell’ediliza locale". Già nel 1921 e nel 1926 si era reso necessario stabilire un piano di ampliamento delle strade affinchè le nuove costruzioni sorgessero rispettando le norme "allo scopo di provvedere alla salubrità dell’abitato, agevolandone le comunicazioni ed aumentandone il decoro." Come già accennato, fu ritenuto di dover ricordare "le città o località più salienti della Grande Guerra, o persone illustri della storia letteraria": via Dante, via Alessandro Manzoni, via Trento, via Trieste, via Vittorio Veneto, via Piave, via Monte Santo, via IV Novembre, via Monte Grappa, via Fiume, via Carducci.

Dopo il 1928, con l’unificazione dei due Comuni di Balsamo e di Cinisello, alcune intitolazioni di vie e piazze che recavano un’identica denominazione, dando luogo a errori o equivoci (anche in vista del censimento del 1931), con deliberazione del 28 gennaio 1930 furono modificate.
Via Italia in Cinisello sostituita con via Dante,
piazza Vittorio Emanuele in Balsamo sostituita con piazza Italia,
via Cavour in Balsamo sostituita con via Giuseppe Verdi,
via Umberto I in Balsamo sostituita con via Regina Margherita.

Fu anche ratificata l’intitolazione, deliberata nel 1923, di Viale della Rimembranza (oggi viale delle Rimembranze) riferita al tratto stradale nel territorio di Balsamo che parte dalla chiesa e sbocca in via Solferino (a metà del quale è collocato il monumento ai caduti).
E’ probabile che in tale occasione, essendo stati intitolati nel 1923 due Viali della Rimembranza, quello di Cinisello tornò alla precedente denominazione di piazza Natale Confalonieri.
Sempre in occasione dell’unificazione dei due Comuni la nuova via di collegamento in corso di costruzione tra l’abitato di Cinisello e quello di Balsamo venne denominata via Unione.
Il tratto stradale a nord del Municipio di Cinisello verso Nova, privo di nome, fu denominato via Risorgimento.

Nel 1932 fu abbattuto un fabbricato di antica costruzione che consentì di aprire una via di accesso da via Milano a piazza Vittorio Emanuele. Il 26 marzo di quell’anno il podestà Alberto Monti adottò una deliberazione che giustificava l’apertura di una strada in quel tratto, incanalandovi i veicoli provenienti da Milano o Sesto San Giovanni verso Milanino, al fine di diminuire l’intenso traffico lungo via Milano. La via fu intitolata General Cantore.

L’1 agosto 1931 erano giunte disposizioni dal duce ai prefetti affinché tutti i podestà che governavano i Comuni italiani intitolassero una via Roma per l’anno 1932 (anno X EF , ovvero decimo anno dell’Era Fascista) decimo anniversario della marcia su Roma. A Cinisello Balsamo la strada che collegava piazza Vittorio Emanuele a via Dante era già denominata via Roma.

Sempre nel 1932, e sempre per il decennale della marcia su Roma, il giorno 28 ottobre fu inaugurata una nuova strada (il cui progetto era stato approvato nel 1929) che collegava Balsamo a Cinisello che, anche se uniti amministrativamente, non risultavano ancora adeguatamente collegati. La via, che inizialmente doveva chiamarsi via Unione, fu intitolata al generale Luigi Cadorna.

Il 18 ottobre del 1936, con deliberazione n. 635, fu approvato l’atto di collaudo definitivo dei lavori di costruzione di via Campo del Littorio. La strada, che prima risultava essere solo un percorso sterrato in mezzo ai campi, dal novembre del 1931, con l’inaugurazione dell’acquedotto e del campo sportivo denominato Campo Littorio, aveva assunto maggiore importanza, anche perché nel campo si tenevano, oltre alle manifestazioni sportive, anche le adunate politiche.

Con deliberazione n. 633 del 1936 il podestà cavalier Ferdinando Gimelli, dopo le entusiastiche manifestazioni per la proclamazione dell’impero, decise di intitolare una via "al volontario camicia nera Andrea Furia", caduto durante la battaglia di Passo Uarieu nella guerra d’Etiopia. Fu scelta via del Ronco perché ritenuta importante per lo sviluppo edilizio che vi era in corso. La via fiancheggiava i caseggiati della cooperativa La Previdente e terminava in via Garibaldi.

Ad aprile del 1937, con deliberazione del podestà, venne intitolato il tratto stradale che da via Cavour incrociava la nuova via Andrea Furia. La denominazione fu via Passo Uarieu, "a ricordo dell’eroismo delle Camicie Nere durante le battaglie per la conquista dell’Impero".

Il 3 settembre 1937 fu intitolato al Beato Carino da Balsamo un nuovo tratto stradale compreso tra le vie Luigi Cadorna e Benedetto Martinelli. "A ricordo del glorioso concittadino le cui Sacre Reliquie conservate nella parrocchiale di Balsamo riscuotono una sempre crescente venerazione dai Balsamesi". Dal momento che la via veniva ad assumere un’importanza notevole perchè sulla sua direttrice si stava progettando una strada per Monza ed erano in fase di costruzione gli edifici che avrebbero ospitato la Casa della G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio) e la Scuola di Avviamento Professionale, l’anno successivo fu dotata di lampade a sospensione e fu acquistato dall’Amministrazione comunale un lotto di terreno per la costruzione di una banchina stradale di sei metri da adibire a spazio riservato ai pedoni. Dotata di alberi, la nuova zona era stata realizzata a protezione degli edifici stessi.

Il 13 ottobre del 1937 fu deliberato che al nuovo viale, di prossima apertura, che congiungeva l’abitato di Balsamo con la frazione Villa Rachele “venga data la denominazione di viale XXVIII Ottobre a ricordo della rivoluzione fascista e in omaggio al duce e alle vecchie camicie nere”.

A giugno del 1938 si diede il via ai lavori per la realizzazione di un tronco stradale a destra di piazza Confalonieri, per effettuare un collegamento comunale tra Nova Milanese e Muggiò e per favorire nel contempo lo sviluppo urbano in una zona dove erano presenti importanti edifici pubblici come il Palazzo comunale, la scuola, l’asilo e il campo sportivo. Con deliberazione n. 333 del 17 ottobre 1938 del podestà Ferdinando Gimelli fu deciso che la nuova strada fosse intitolata via XXIII Marzo 1919, “a ricordare il sorgere del Fascio e così il rinnovamento spirituale e materiale del popolo Italiano”.

Sempre nel 1938, e sempre sulla scia della conquista dell’impero, fu intitolato il viale che congiungeva Balsamo al vialone Sesto San Giovanni-Monza. "Ritenuto che a ricordare le eroiche gesta delle Legioni del Littorio conquistatrici dell’Impero, appare opportuno dare alla nuova arteria la denominazione di viale dei Legionari".

Con deliberazione n. 28 dell’8 febbraio 1942 fu modificata la denominazione di via Martinelli da Benedetto (zio) a Carlo (nipote) con le seguenti motivazioni: "La via risulta intestata a persona che fu già dei Signori di Balsamo, ma oramai lontana nel ricordo della popolazione. Pertanto è opportuno intitolare detta Via al nome del Comm. Carlo Martinelli defunto nell’Agosto 1926, per lungo tempo sindaco e Podestà dell’ex Comune di Balsamo, e soprattutto benemerito nel campo della pubblica assistenza per avere lasciato tutto il cospicuo suo patrimonio a sollievo dei tubercolotici poveri dell’ex Comune di Balsamo, ragione per cui la di Lui memoria è viva e perenne fra quella popolazione".

Dopo la destituzione di Mussolini nel luglio del 1943 e la firma dell’Armistizio con gli Alleati nel settembre dello stesso anno, l’Italia risultava spaccata in due, con il Regno del Sud e al nord la R.S.I. (Repubblica Sociale Italiana). Arrivano nuove disposizioni superiori alle quali i Comuni si devono attenere. Con deliberazione 210 del 30 agosto 1944 si procedette a cancellare l’intitolazione a membri dell’ex casa reale delle vie Umberto I e via Regina Margherita che furono denominate rispettivamente via Sant’Ambrogio e via Guglielmo Marconi.

Con deliberazione n. 211 datata 3 settembre 1944 del Commissario prefettizio fu data disposizione di rimuovere “le targhe marmoree di intitolazione della piazza maggiore dell’abitato di Cinisello a Re Vittorio Emanuele”, precisando che la piazza “era ed è intestata a Re Vittorio Emanuele II anziché a Re Vittorio Emanuele III e che pertanto è opportuno che le targhe marmoree siano rimesse in pristino integrando le medesime col numero ordinale di secondo”.

Già con la caduta del fascismo (25 luglio 1943) la popolazione aveva distrutto alcune lapidi e iscrizioni di vie intitolate dal regime fascista.
Con la nascita della R.S.I. le targhe erano state ripristinate e si dovrà attendere la fine della guerra perchè alcune vie cambino definitivamente denominazione.

Con deliberazione di Giunta n. 155/370 del 18 dicembre 1945: “Delibera di sostituire l’intitolazione in atto di alcune vie le cui targhe sono state infrante e disperse dalla popolazione dopo i fatti del luglio 1943”.
via XXIII Marzo 1919 (Fondazione dei Fasci di Combattimento - via Carmelita De Ponti Carli,
via Milano - via della Libertà,
viale XXVIII Ottobre (già via Cassina Rachele) - viale dei Partigiani,
viale dei Legionari - viale Giacomo Matteotti,
via Andrea Furia - via Carlo Villa,
via Passo Uarieu - via Giuseppe Mazzini,
via General Cantore - via Martiri di Fossoli,
via Campo del Littorio - viale 25 Aprile (oggi via 25 Aprile).

Dalla Prefettura giunse comunicazione contraria alla sostituzione di via General Cantore “caduto nella vittoriosa guerra della Democrazia Italiana contro gli imperi centrali” e venne data indicazione di attribuire via Martiri di Fossoli ad altra strada. Dal momento che la via è oggi intitolata via Martiri di Fossoli, si suppone che il Comune abbia reiterato la richiesta di modificare l’intitolazione.

Il 26 febbraio del 1946 con deliberazione di Giunta n. 46/85 furono intitolate:
vicolo (cieco) a sinistra di via Garibaldi (poco prima di casa Rivolta) - via Caduti della Liberazione,
via (collegante via Parini con via Garibaldi) - via dell’Unità,
vicolo (cieco) che collega viale Giacomo Matteotti con casa eredi dottor Gallieni - via Domenico Brambilla.
In frazione Robecco:
vicolo (cieco) esistente fra vecchio caseggiato e casa Radice - vicolo De Vizzi Viganò Margherita.
In frazione Cornaggia:
vicolo che conduce alla chiesa - vicolo della Chiesa

Poco dopo il 13 marzo del 1946 si deliberò di intitolare:
via Margherita Viganò De Vizzi l’attuale strada comunale per Robecco,
vicolo Robecco in vicolo intestato a Margherita Viganò De Vizzi
con precedente delibera del 26/2/46.

Il 19 settembre del 1946 venne adottata, a seguito di una lunga discussione, una deliberazione in relazione all’intitolazione della piazza principale del paese.
Si ritenne opportuno cambiare l’intitolazione di piazza Vittorio Emanuele in piazza Antonio Gramsci. Il leader della Democrazia Cristiana, l’Assessore Megliani, espresse contrarietà chiedendo che fosse evitato un provvedimento di carattere politico. Propose che la piazza fosse intitolata piazza del Popolo oppure piazza dei Martiri della Libertà. Gli risposero gli assessori Seveso e Villa, rappresentanti rispettivamente del P.C.I. (Partito Comunista Italiano) e del P.S.I. (Partito Socialista Italiano), che accolsero invece la proposta del sindaco rilevando l’inopportunità di dilazionare i tempi. Villa sostenne che la scelta non rivestiva carattere politico in quanto era stata la popolazione stessa che si era espressa favorevolmente, provvedendo a coprire autonomamente la vecchia targa con il nome del martire Gramsci. Aggiunse che essendo gli assessori i rappresentanti del popolo, si imponeva il dovere che i desiderata della popolazione venissero attuati. Le due proposte furono messe ai voti e a maggioranza venne votata la proposta di intitolazione a Gramsci.

Il 22 maggio 1947 la Giuntà deliberò di intitolare via del Cimitero - via Robecco e il 30 giugno dello stesso anno via per Robecco venne denominata come segue:
dal termine di via Umberto I sino all’incontro con la Strada per Balsamo - via Robecco,
dalla strada per Balsamo sino all’incontro del vialone di Monza - via Margherita De Vizzi Viganò.

In data 11 settembre 1947 la Giunta comunale, “Rilevato che due vie e una località dell’abitato sono ancora intestate agli ex reali e che pertanto necessita provvedere alla sostituzione delle denominazioni correnti, questo anche in accoglimento di analoghe sollecitazioni da parte della popolazione”, deliberò all’unanimità di voti espressi in forma palese di sostituire l’intitolazione di:
"via Regina Margherita in via Mario Mariani (sic), caduto in guerra,
via Umberto I (sic) in via Sant’Ambrogio,
quartiere Regina Elena in quartiere Garibaldi.
"

La città era in continua espansione e si rese necessario intitolare nuove vie. Il 7 febbraio 1950 con deliberazione di Giunta si intitolò in frazione Crocetta: via XX Settembre, via Fratelli Rosselli, via Eugenio Curiel, via Achille Grandi; in zona Garibaldi: via Lanfranco della Pila, via Goffredo Mameli, via della Repubblica, via San Francesco D’Assisi.

Il 26 novembre 1953 ai consiglieri comunali venne consegnato un elenco con alcune proposte per dare un nome a nuove vie. L’elenco fu discusso da una Commissione nominata dal Consiglio stesso tra i suoi componenti, tra cui anche una rappresentanza della minoranza.
In una seduta per esaminare e approvare le proposte, il rappresentante della minoranza abbandonò la seduta perché non era stata accettata la sua proposta di dare a una piazza il nome di Rinascita, e al prolungamento di via Beato Carino quello di San Pietro Martire anziché Rinascita.
Fu poi discusso di denominare piazza Andrea Costa, parco Carlo Marx e via Stalingrado.
Il rappresentante della maggioranza sostenne che era importante denominare viale Rinascita la continuazione di via Beato Carino, in quanto l’apertura era avvenuta dopo la Liberazione e aveva segnato l’evoluzione, lo sviluppo e l’espansione di Cinisello Balsamo.
Vennero discussi i cenni biografici relativi ai nominativi attribuiti alle settantanove nuove vie. La votazione sarà 18 favorevoli e 2 contrari.

Agli inizi degli anni Sessanta la città continuò la sua espansione e, soprattutto in seguito al fenomeno immigratorio, furono costruiti nuovi stabili e nuove vie vennero aperte; ventiquattro furono intitolate nel 1959 e altre ventiquattro nel 1961.

Documento relativo alla manutenzione delle strade
Documento del Comune di Balsamo del 1885 relativo alla manutenzione delle strade
La delibera di intitolazione di via Giovanni Frova
La delibera di intitolazione di piazza Natale Confalonieri
La delibera di intitolazione dei Viali della Rimembranza di Cinisello e di Balsamo


GALLERIA FOTOGRAFICA

1721/1722, ricostruzione dei nuclei storici di Cinisello e di Balsamo dalle mappe del catasto di Carlo VI

Vecchia cartina di Balsamo e Cinisello

Vecchia cartina Balsamo

Vecchia cartina Cinisello

La pieve di Desio

Panorama di Balsamo, piazza Italia

Panorama di Balsamo, via San Martino

Panorama di Balsamo, santuario San Martino

Panorama di Balsamo e, sullo sfondo, di Cinisello con la fotografia di don Griffini

Panorama di Cinisello

Panorama di Cinisello, piazza Gramsci

Panorama di Cinisello, sullo sfondo villa Silva Ghirlanda Cipelletti e la chiesa di Sant’Ambrogio ad nemus

Via XXV Aprile

Via XXV Aprile, in fondo sulla sinistra l’acquedotto

Via Leonardo da Vinci, fotografia del 1950

Via Gorki

Via Montegrappa verso Cascina Malpensa

Viale dei Partigiani verso Balsamo

Quartiere Crocetta

Sentiero verso Villa Rachele

Via Ariosto

Via Cadorna

Via Mazzini già via Passo Uarieu