GUAZZONI ALFREDO

Nacque il 14 ottobre 1910 a Oreno (Milano) da Angelo Guazzoni e Martina Capitani. Residente a Cinisello Balsamo, svolgeva la professione di gommista alla Pirelli.

Fu arrestato dai nazisti in fabbrica il 23 novembre del 1944 mentre era in corso uno sciopero; i nazisti, capeggiati dal capitano delle SS (Schutzstaffeln - reparti di difesa) Theo Saevecke, effettuarono centottantatre arresti. L’intervento della Direzione, peraltro minacciata di deportazione in blocco, valse a far rilasciare sedici operai. Centosessantasette lavoratori furono comunque deportati nei Lager nazisti.
Ricorda Pietro Lampugnani, anch’esso dipendente della Pirelli e deportato nei Lager: "Ci mettono lì da parte: volevano fucilarne quindici. Abbiamo poi saputo che era intervenuto in nostro aiuto il cardinale Schuster, così invece di fucilarci ci avrebbero portati in Germania a lavorare. Anche il Pirelli è intervenuto [...]. Ci hanno portati via così, con la nostra tuta da lavoro. Io avevo su ancora el me toni del laurà. Mi ricordo che c’erano state delle donne che lavoravano al magazzino che hanno portato degli impermeabili per coprirci".

Alfredo Guazzoni venne rinchiuso nel carcere di San Vittore a Milano e il 26 novembre passò amministrativamente nel braccio tedesco dello stesso carcere.

Per lo stesso sciopero alla Pirelli furono arrestati anche: Natale Arienti, Luigi Arnaboldi, Venturino Brancaleoni, Enrico Galbiati, Dante Ghezzi, Severino Villa e Luigi Zanetti di Cinisello Balsamo.

Partirono con altri deportati dallo Scalo Farini di Milano il 28 novembre. Mentre il treno, che trasportava anche cannoni e carri armati, transitava in zona Rezzato (Brescia) ci fu un bombardamento. I nazisti lo fecero fermare per timore che fosse colpito; i deportati furono fatti scendere e vennero rinchiusi per due o tre giorni nel cortile di un fittavolo fascista. Furono in seguito trasferiti con dei camion fino a Trento da dove ripartirono su vagoni diretti al campo di smistamento e di rieducazione al lavoro di Reichenau (rione di Innsbruck - Austria), dove giunsero il 5 dicembre.

Il 7 dicembre Guazzoni fu trasferito all’Arbeitskommando, campo di lavoro di Erfurt (Germania) e infine al Lager di Kahla in Turingia. Lì venne sottoposto a lavori forzati per la costruzione dei caccia a reazione Messerschmitt 262 nelle gallerie della collina di Walpersberg, per conto della Rei.Ma.H.G. (Reich Marshall Hermann Göring). Nella zona, tra l’abitato di Kahla e il territorio a sud e a est della collina di Walpersberg, erano situati ventiquattro campi, tra cui il Lager 7, uno dei quattro lungo il Leubengrund e tra i più distanti dai cantieri.

Guazzoni morì in quel Lager nel 1945, il 24 marzo secondo l’anagrafe del Comune di Cinisello Balsamo, il 27 marzo secondo l’archivio dell’A.N.E.D. di Sesto San Giovanni.

L’Amministrazione comunale gli intitolò una via cittadina.

Il suo nome compare:
- sulla lapide Ai martiri della Resistenza e della deportazione sita nell’atrio del Palazzo comunale in piazza Confalonieri 5;
- su uno dei masselli del monumento Al deportato sito all’interno del Parco Nord Milano a Sesto San Giovanni;
- sulla targa In memoria dei lavoratori della Pirelli che a Kahla persero la vita sita nel Lager di Kahla.

Vai alla scheda: "La storia nelle strade".

Libretto di lavoro della Pirelli
Dichiarazione del Comitato di Liberazione Aziendale


GALLERIA FOTOGRAFICA

Alfredo Guazzoni

Kahla, la lapide che ricorda i deportati italiani caduti. Gran parte delle vittime della Rei.Ma.H.G. fu seppellita in differenti cimiteri. Alcuni Paesi, tra i quali l’Italia, tentarono di localizzare i loro morti al fine di riportarli in Patria. Il 10 febbraio 1946 il Consiglio municipale di Kahla decise il riordino ad opera di uno scultore del cimitero degli stranieri situato al di sopra del cimitero comunale. Ulteriori luoghi di memoria sorsero nel corso degli anni a Grosseutersdorf, Hummelshain, Knau e Langendembach

Targa di via Alfredo Guazzoni

Via Alfredo Guazzoni

Parco Nord, Monumento Al deportato, massello dove è inciso il nome di Alfredo Guazzoni