GHEZZI DANTE

Nacque il 23 luglio 1897 a Crescenzago (Milano). Svolgeva la professione di addetto alle mescole di gomma alla Pirelli Bicocca.

Fu arrestato dai nazisti in fabbrica il 23 novembre del 1944 mentre era in corso uno sciopero; i nazisti, capeggiati dal capitano delle SS (Schutzstaffeln - reparti di difesa) Theo Saevecke, effettuarono centottantatre arresti. L’intervento della Direzione, peraltro minacciata di deportazione in blocco, valse a far rilasciare sedici operai. Centosessantasette lavoratori furono comunque deportati nei Lager nazisti.
Ricorda Pietro Lampugnani, anch’esso dipendente della Pirelli e deportato nei Lager: "Ci mettono lì da parte: volevano fucilarne quindici. Abbiamo poi saputo che era intervenuto in nostro aiuto il cardinale Schuster, così invece di fucilarci ci avrebbero portati in Germania a lavorare. Anche il Pirelli è intervenuto [...]. Ci hanno portati via così, con la nostra tuta da lavoro. Io avevo su ancora el me toni del laurà. Mi ricordo che c’erano state delle donne che lavoravano al magazzino che hanno portato degli impermeabili per coprirci".

Dante Ghezzi venne rinchiuso nel carcere di San Vittore a Milano e il 26 novembre passò amministrativamente nel braccio tedesco dello stesso carcere.

Per lo stesso sciopero alla Pirelli furono arrestati anche: Natale Arienti, Luigi Arnaboldi, Venturino Brancaleoni, Enrico Galbiati, Alfredo Guazzoni, Severino Villa, e Luigi Zanetti di Cinisello Balsamo.

Partirono con altri deportati dallo Scalo Farini di Milano il 28 novembre. Mentre il treno, che trasportava anche cannoni e carri armati, transitava in zona Rezzato (Brescia) ci fu un bombardamento. I nazisti lo fecero fermare per timore che fosse colpito; i deportati furono fatti scendere e vennero rinchiusi per due o tre giorni nel cortile di un fittavolo fascista. Furono in seguito trasferiti con dei camion fino a Trento da dove ripartirono su vagoni diretti al campo di smistamento e di rieducazione al lavoro di Reichenau (rione di Innsbruck - Austria), dove giunsero il 5 dicembre.

Il 7 dicembre Ghezzi fu trasferito al campo di Berlin a Berlino (sottocampo di Sachsenhausen, situato nella zona di Sandhausen, oggi Sachsenhausen; località Oranienburg a 35 chilometri a nord di Berlino - Germania). Ghezzi venne registrato dalla polizia con Fremdenpass (passaporto per lavoratori stranieri) n° 1399/44.

Morì nel 1951 in seguito alle malattie contratte nel Lager.

Il suo nome compare su uno dei masselli del monumento Al deportato sito all’interno del Parco Nord Milano a Sesto San Giovanni.

Testimonianza di Giuseppina Ghezzi Cossia, figlia di Dante Ghezzi


GALLERIA FOTOGRAFICA

Dante Ghezzi

Parco Nord, Monumento Al deportato, massello dove è inciso il nome di Dante Ghezzi

Libretto di lavoro

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