IL FREGIO DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Lastra traforata - via Pecchenini, 16 - all’interno del cortile della Stazione dei Carabinieri

Alla fine degli anni ’80 si rese necessario provvedere alla ristrutturazione e all’ampliamento della locale Stazione dei Carabinieri.

Tra le somme a disposizione per realizzare il progetto, erano incluse quelle previste dalla legge n. 717 del 29 luglio 1949, poi modificata nel 1960, che disponeva che gli Enti Pubblici, in occasione della realizzazione di nuovi edifici pubblici, ovvero della ricostruzione di nuove opere architettoniche distrutte per cause di guerra, dovessero destinare una somma pari al 2% dell’ammontare dell’intero progetto per la realizzazione di opere d’arte e per l’abbellimento degli edifici.

L’Amministrazione comunale scelse un manufatto, realizzato dalla ditta Arting di Milano, su progetto di Osvaldo Mazza, a forma di triangolo, sul quale fu inciso il fregio dei Carabinieri, visibile attraverso l’irraggiamento solare.

L’opera, in lamiera di ferro di uno spessore di 30 mm., con profilati di rinforzo ai lati e nella parte centrale, verniciata con smalto nero, dimensioni m. 2,50 x 1,85 x 0,03, fu posta su un rialzo di 8 cm. dal suolo.

Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte, piegata dal vento con monogramma R.I. (un segno di vicinanza con i Granatieri che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), che per il grado di generale diventa un’aquila circondata dagli allori, sempre con monogramma R.I. al centro, impresso in uno scudo.

L’inaugurazione si tenne il 25 aprile 1989 alla presenza di Carlo Tognoli, Ministro per i Problemi delle Aeree Urbane, già sindaco di Milano, nonchè alla presenza del sindaco di Cinisello Balsamo, Vincenzo Pozzi.

Vai alla scheda: Al Carabiniere - opera scultorea sita in piazza Italia.



GALLERIA FOTOGRAFICA

Il cortile della Stazione dei Carabinieri con il manufatto

Il manufatto

Incisione del fregio

Il fregio riflesso

La Fanfara dei Carabinieri

Inaugurazione

Inaugurazione, il sindaco Vincenzo Mario Pozzi

Carlo Tognoli scopre il manufatto