IL LAGER DI MAUTHAUSEN

Il campo di concentramento di Mauthausen (cittadina nei pressi di Linz) fu costruito nell’agosto del 1938, appena 5 mesi dopo l’Anschluss, l’annessione dell’Austria al Reich tedesco (durante la prima guerra mondiale era stato sede di un campo di prigionia).

La zona di Mauthausen fu scelta come sede di un campo di concentramento per la sua vicinanza con una cava di granito. La DEST, società posseduta dalle SS (Schutzstaffel - reparti di difesa), acquistò le cave per sfruttarle commercialmente, anche in previsione del forte incremento nell’utilizzo di granito nei giganteschi monumenti progettati nelle città del Führer (tra le quali Linz).

Già dal 1939 iniziò lo sfruttamento della cava di pietra alla quale si accedeva attraverso la famigerata scala della morte, composta da 186 gradini irregolari e scivolosi.

Per le SS il campo di concentramento svolgeva due funzioni: serviva all’eliminazione dei nemici politici attraverso la detenzione, le violenze, le uccisioni arbitrarie (cosa che consentiva il mantenimento di un regime di terrore tra gli oppositori del nazismo, al di fuori del campo) e contemporaneamente era una fonte di profitti attraverso lo sfruttamento intensivo del lavoro dei deportati.

Mauthausen, il solo campo di concentramento classificato di classe 3 come campo di punizione e di annientamento attraverso il lavoro, divenne uno dei più terribili Lager nazisti. I prigionieri dovettero fare fronte a condizioni di detenzione inumane e lavorare come schiavi nelle cave. Le violenze, le brutalità, le punizioni disumane, la fame e le uccisioni costituivano elementi essenziali della vita quotidiana. Le uccisioni avvenivano in molte forme: attraverso le violenze dirette delle SS, le impiccagioni, le fucilazioni, le iniezioni al cuore, gli avvelenamenti e infine con il gas. Alcuni deportati furono semplicemente bagnati e lasciati gelare fino alla morte nel rigido inverno austriaco.

L’incremento della produzione bellica e gli sforzi compiuti dal nazismo di trasferire in gallerie sotterranee le produzioni delle fabbriche colpite dai bombardamenti alleati portarono a partire dal 1943 a un allargamento delle funzioni del campo. Una grande parte dei prigionieri fu destinata alla produzione degli armamenti in diversi campi satellite.
Circa 200 mila persone di differenti nazionalità furono deportate a Mauthausen: oppositori politici, persone perseguitate per motivi religiosi, omosessuali, ebrei, zingari, prigionieri di guerra e anche criminali comuni. Circa la metà dei deportati furono uccisi o morirono a causa delle inumane condizioni di vita e di lavoro.

Gli studi dell’ex deportato Hans Marsalek sui deportati a Mauthausen hanno documentato il passaggio da questo luogo di tortura e di morte di 197.464 persone: 192.737 uomini e 4.727 donne. Al momento della liberazione (maggio 1945) si trovavano nei campi che facevano capo a Mauthausen circa 66.500 deportati (di cui 1.734 donne) molti dei quali in condizioni tali da non sopravvivere a lungo. Gli italiani deportati nel Lager furono più di 8 mila. Data l’alta mortalità dei prigioneri, nel maggio del 1940 entrò in funzione il forno crematorio e nel 1941 la camera a gas.
Il 5 maggio 1945 giunse la terza armata americana nel campo, già liberato dal comitato clandestino internazionale.

Vai alla scheda: "Seconda guerra mondiale" - i monumenti alle vittime delle guerre.

Vai alla scheda: "I deportati".

Vai alla scheda: "La deportazione dei lavoratori nell’area industriale di Sesto San Giovanni"

Vai alla scheda: "Schede sui Lager".

Vai alla scheda: "Il Lager di Khala".

Vai alla scheda: "Al Deportato".

Vai alla scheda: "Ai lavoratori deportati a seguito degli scioperi del 1944 nell’Italia settentrionale"

Una pietra proveniente dal Lager di Mauthusen si tova nel basamento della croce stazionale posta sul sagrato della chiesa di San Pietro Martire al quartiere Crocetta.



GALLERIA FOTOGRAFICA

La liberazione del Lager

I corpi dei deportati

Deportati invalidi il giorno della liberazione del campo

Portone di entrata

Il camino e una delle torri di guardia

Le mura e una delle torri di guardia

La scala detta della morte che porta alla cava

Le pietre della cava, ora nel Lager-museo