AI LAVORATORI DEPORTATI A SEGUITO DEGLI SCIOPERI DEL 1944 NELL’ITALIA SETTENTRIONALE

Lapide commemorativa - Bergamo - stazione ferroviaria - binario 1

ISCRIZIONE

IN QUESTA STAZIONE IL 17 MARZO IL 5 E 13 APRILE 1944
I NAZIFASCISTI CARICARONO SUI CARRI PIOMBATI ALMENO
865 LAVORATORI CHE NELL’ITALIA SETTENTRIONALE AVEVANO
SCIOPERATO E BLOCCATO LA PRODUZIONE BELLICA
ARRESTATI IN CASA IN FABBRICA PER LE STRADE FURONO
CONCENTRATI NELLA CASERMA UMBERTO I
(ORA MONTELUNGO) E POI DEPORTATI A MAUTHAUSEN
DOVE PAGARONO DURAMENTE PER LA LORO SCELTA
CITTADINO CHE LEGGI QUESTE PAROLE RICORDA CHE
LA LIBERTA’ NON E’ MAI REGALATA MA CONQUISTATA

APRILE 2005

La lapide, situata al binario 1 della stazione di Bergamo, fu inaugurata il 14 maggio 2005 alla presenza di molti deportati e familiari, del sindaco di Bergamo Roberto Bruni, figlio del deportato Eugenio, dei sindaci di Cinisello Balsamo Angelo Zaninello e di Sesto San Giovanni Giorgio Oldrini. Era presente anche il presidente dell’A.N.E.D. (Associazione Nazionale ex Deportati Politici) di Sesto San Giovanni Giuseppe Valota, figlio del deportato Guido.

Dalla stazione di Bergamo partirono tre grossi convogli diretti al Lager di Mauthausen, carichi di lavoratori (gli Streikertransport - trasporto di scioperanti) che avevano scioperato contro l’occupazione nazista e contro il regime fascista.

Il primo treno partì il 17 marzo 1944, attraverso il valico di Tarvisio, e arrivò il 20 marzo; il secondo partì il 5 aprile, sempre via Tarvisio, e arrivò l’8 aprile, il terzo partì da Novi Ligure il 13 aprile, sostò a Milano e a Bergamo e poi, via Brennero, giunse a destinazione il 16 aprile.

Dalle ricerche condotte da Giuseppe Valota risulta che i lavoratori che transitarono dalla stazione di Bergamo furono molti di più di quelli indicati sulla lapide, tra i quali trentasei erano donne, ma molto probabilmente furono anche in numero maggiore.

Le immagini di quelle drammatiche scene di pianto e di panico dei parenti, accorsi alla partenza dei convogli, e dei deportati già stipati sui vagoni, ci sono state rese dalle testimonianza di loro.
I deportati, strappati al proprio lavoro e alla famiglia, partivano per una destinazione ignota con il terrore negli occhi.

I deportati di Cinisello Balsamo partiti dalla stazione di Bergamo verso i Lager sono:

Barichella Attilio | Belloni Angelica | Berna Cesare | Berna Giuseppe | Corneo Maria | Crovi Rosa | Fugazza Maria | Fumagalli Fedele | Galbiati Giuseppe | Gerosa Ines | Ghezzi Edoardo | Limonta Carlo | Limonta Riviero | Oggioni Anselmo | Paravisi Giovanni | Ragazzo Giovanni | Remigi Rodolfo | Sagripanti Vittorio | Vergani Giovanni | Vergani Tarcisio | Visioli Addone | Zaffoni Marcello



GALLERIA FOTOGRAFICA

La lapide

Inaugurazione della lapide

Lo svelamento

I sindaci di Bergamo, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni

Intervento di Giuseppe Valota, presidente dell’ANED di Sesto San Giovanni, a sinistra Salvatore Parigi dell’ANPI di Bergamo

Ionne Biffi, figlia del deportato Angelo di Sesto San Giovanni, indossa il fazzoletto dell’ANED con nome e matricola

Ex deportati e parenti durante la commemorazione